• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01644 nel corso della precedente legislatura in seguito ad atti di sindacato ispettivo presentati ai precedenti esecutivi, attraverso le risposte del governo, è stato appurato il sostanziale...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01644presentato daMADIA Maria Annatesto diMercoledì 4 dicembre 2013, seduta n. 131

MADIA, GRIBAUDO e PARIS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
nel corso della precedente legislatura in seguito ad atti di sindacato ispettivo presentati ai precedenti esecutivi, attraverso le risposte del governo, è stato appurato il sostanziale fallimento del cosiddetto bonus precari, l'indennità rivolta ai collaboratori a progetto in disoccupazione introdotta dall'articolo 19, comma 2, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2009, n. 2;
a fronte di un significativo stanziamento di fondi dedicati, le erogazioni una tantum in favore dei collaboratori a progetto effettivamente versate risultano piuttosto esigue. Le cifre offerte dal Governo in risposta agli atti di sindacato ispettivo lo confermano: «le domande pervenute nella procedura sono: n. 16.767 per l'anno 2009, n. 17.418 per il biennio 2010-2011; di cui respinte: n. 13.468 (2009) n. 10.904 (2010-2011). Le domande accolte/beneficiari e gli importi erogati sono: n. 3.138 (anno 2009) per un totale di euro 5.170.902,72 n. 6.107 (2010-2011) per un totale di euro 18.022.799,11. Alla data del 23 maggio 2011 scorso le risorse disponibili ammontano a euro 176.806.298,17» (risposta del Governo all'interpellanza urgente n. 2-01106 in data 9 giugno 2011);
è stata depositata il 3 agosto 2011 la proposta di legge A.C. 4577 che prevede una revisione dei requisiti attualmente richiesti dalla normativa per poter usufruire dell'indennità. I requisiti troppo stretti sono alla base degli scarsi risultati raggiunti dallo strumento dell'indennità, nonostante vi sia un ampio numero di lavoratori precari, soprattutto giovani, colpiti dalla crisi economica che hanno perso il lavoro. La proposta semplificherebbe i requisiti per poter richiedere il bonus. Con il nuovo regime basterebbero tre mesi di contribuzione nell'anno precedente e il regime di monocommittenza per almeno per il 75 per cento dei redditi percepiti. L'indennità verrebbe inoltre erogata anche ai titolari di partita iva e agli associati in partecipazione, finora esclusi dalla legge.
la proposta di legge rappresenta uno dei possibili modi, secondo i presentatori, di rendere efficace uno strumento finora rilevatosi fallimentare. La proposta di legge è stata ripresentata, aggiornata, nel corso della XVII legislatura come A.C. 662 –:
quale sia la posizione del Governo sulla questione dell'indennità precari stante anche le ampie risorse finanziarie che risultano non spese e se non ritenga, in collaborazione col Parlamento, di adottare dei meccanismi di revisione che garantiscano ai lavoratori precari degli strumenti di sostegno al reddito in caso di perdita del posto di lavoro;
quali siano le risorse effettivamente disponibili, al 30 novembre 2013 relative, alla misura di cui al comma 1 dell'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e successive modificazioni;
come siano effettivamente state utilizzate le risorse sopradette a partire dal giugno 2011 sino al 30 novembre 2013.
(5-01644)