• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00195 premesso che: i Fondi strutturali comunitari sono i principali strumenti finanziari della politica regionale dell'Unione europea che punta a equiparare i diversi livelli di sviluppo tra...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00195presentato daBIANCHI Mariastellatesto diGiovedì 5 dicembre 2013, seduta n. 132

L'VIII Commissione,
premesso che:
i Fondi strutturali comunitari sono i principali strumenti finanziari della politica regionale dell'Unione europea che punta a equiparare i diversi livelli di sviluppo tra le regioni e tra gli Stati membri al fine di realizzare la «coesione economica e sociale», i Fondi strutturali sono organizzati per cicli di sette anni: la nuova programmazione inizierà a gennaio 2014 per concludersi alla fine del 2020. Sono sempre di più una importante leva per promuovere e orientare lo sviluppo del Paese;
i finanziamenti previsti per l'Italia nei prossimi sette anni ammontano a quasi 30 miliardi di euro ai quali si deve aggiungere una cifra all'incirca dello stesso ammontare come cofinanziamento nazionale; va considerato, inoltre, anche il Fondo sviluppo e coesione con una dotazione prevista dalla legge di stabilità di circa 54 miliardi;
la strategia e le priorità di intervento di ogni Stato membro viene definito in un documento chiamato accordo di partenariato, che dettaglia le modalità di impiego dei Fondi strutturali all'interno del Quadro strategico comune (QSC) con l'obiettivo di perseguire la strategia dell'Unione europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
per la preparazione dell'Accordo di partenariato, il Ministro per la coesione territoriale ha elaborato il documento Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020 del 12 dicembre 2012. Operativamente sono stati costituiti dei tavoli tecnici, uno per ciascuna delle 4 «missioni» individuate dal suddetto documento: lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione; valorizzazione, gestione e tutela dell'ambiente; qualità della vita e inclusione sociale; istruzione, formazione e competenze;
la bozza preliminare dell'Accordo di partenariato scaturita dal lavoro dei tavoli tecnici e discussa durante l'incontro di aprile con la commissione europea contiene una prima illustrazione della strategia italiana, individua e valorizza tutti gli obiettivi tematici previsti dall'articolo 9 della proposta di regolamento generale dei Fondi Qsc e le linee di indirizzo strategiche da seguire per raggiungere gli obiettivi di sviluppo prefissati;
si tratta di un documento importante nel contesto della gravissima crisi che da tempo colpisce l'Italia. Queste politiche svolgeranno un ruolo fondamentale per la crescita, per il rilancio del sistema produttivo, l'incremento dell'occupazione e il miglioramento della coesione sociale nel nostro paese, in tutte e sue regioni ed è dunque particolarmente importante definire le priorità nel loro utilizzo;
dalla loro istituzione, i fondi strutturali europei sono stati indirizzati in maniera consistente sulla tutela ambientale sostenendo la definizione e l'adozione di interventi che hanno riguardato la messa in sicurezza dei siti, la manutenzione dei corsi d'acqua e la protezione delle coste, piani di sostegno dell'assetto idrogeologico;
nei precedenti cicli di spesa, 2000-2006 e 2007-2013 si è registrato un assorbimento limitato delle risorse messe a disposizione, si è cioè riscontrato un rilevante problema di capacità di spesa con la difficoltà di completare gli interventi di rilievo in tempi compatibili con la possibilità di spendere i fondi a disposizione. Di tali ritardi hanno risentito, in particolar modo, i programmi operativi sui temi ambientali;
all'avvio del nuovo ciclo di programmazione dei fondi appare necessario stabilire regole certe e rapide di progettazione e di controllo sull'attuazione degli interventi e in particolare misure specifiche di sostegno e accompagnamento alla progettazione in modo da porre rimedio a quelle debolezze progettuali, organizzative e amministrative che hanno caratterizzato l'azione dell'Italia fino ad ora;
è di particolare rilievo individuare direttrici precise e prevalenti nell'utilizzo dei fondi a disposizione per la programmazione 2014-20 in modo da sostenere l'azione di riqualificazione territoriale, di messa in sicurezza del territorio, di promozione della green economy,

impegna il Governo:

a dare centralità all'asse legato alla valorizzazione, gestione e tutela dell'ambiente tra gli indirizzi principali per l'utilizzo dei fondi strutturali nel nuovo ciclo di programmazione e nelle risorse a disposizione del Fondo coesione e sviluppo;
a considerare prioritari gli interventi di messa in sicurezza del territorio per fare della prevenzione la chiave principale per affrontare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese anche nel quadro della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici;
a destinare l'uso delle risorse anche per l'attuazione di un piano nazionale di bonifiche che riparta dalla effettiva caratterizzazione delle aree inquinate e proceda con tempi e risorse certe a partire dalla terra dei fuochi e dagli altri siti da bonificare;
a indirizzare le risorse anche verso il sostegno della green economy e della riduzione dei consumi energetici nei cicli produttivi;
a predisporre la definizione di regole ed indirizzi comuni per la coprogettazione, il sostegno tecnico e il monitoraggio di interventi e azioni per poter disporre di una tempistica di spesa più adatta a realizzazioni grandi e complesse sotto il profilo amministrativo e tecnico;
a promuovere la definizione di linee di indirizzo omogenee per l'intero territorio pur nella necessaria condivisione con le amministrazioni locali per rafforzare la leva di sviluppo attivabile con le risorse a disposizione.
(7-00195) «Mariastella Bianchi, Bratti, Borghi, Mariani, Braga, Giovanna Sanna, Morassut, Cominelli, Zardini, Carrescia, Gadda».