• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/01190/031 premesso che: in attuazione di una risoluzione della Commissione Difesa del Senato (Doc. XXIV n. 24 del 20 Il), previa indagine conoscitiva sul possibile contributo delle Forze armate per la...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1190/31 presentato da LUIS ALBERTO ORELLANA
giovedì 5 dicembre 2013, seduta n. 147

Il Senato,
premesso che:
in attuazione di una risoluzione della Commissione Difesa del Senato (Doc. XXIV n. 24 del 20 Il), previa indagine conoscitiva sul possibile contributo delle Forze armate per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della pirateria in acque internazionali, veniva sostanzialmente richiesta l'adozione di un provvedimento che configurasse la possibilità di impiegare a bordo delle navi battenti bandiera italiana team armati della Marina militare, il cui derivante onere finanziario fosse a totale carico degli armatori che ne avessero fatto richiesta;
sempre nell'ambito del medesimo provvedimento, si auspicava una disciplina normativa che autorizzasse comunque l'armatore - qualora lo volesse o lo preferisse - ad avvalersi di servizi di sicurezza privata a bordo delle proprie imbarcazioni, finalizzati alla deterrenza e autodifesa di fronte alla minaccia piratesca;
in tal senso, veniva inserita all'interno del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130 ("Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia. Misure urgenti antipirateria"), una specifica norma (l'articolo 5) che prevede l'imbarco sui mercantili in transito per il Golfo di Aden di appositi Nuclei Militari di Protezione (NMP), squadre delle Forze armate dislocate a Gibuti e quindi ospitate sulle navi, dischiudendo di fatto la via all'impiego anche di guardie giurate dipendenti dalle società di sicurezza privata;
tale assetto ha costituito certamente un passo in avanti, tuttavia ancora insufficiente, per assicurare un'adeguata protezione alla totalità del naviglio mercantile a rischio ma il recente, controverso caso dei due militari italiani, attualmente ancora in attesa di processo in India, ha evidenziato problemi di una certa rilevanza soprattutto in materia di catena di comando, come ampiamente sottolineato, il 26 marzo 2013, da tutte le forze politiche presenti alla Camera dei deputati nel corso della informativa del Governo su tale vicenda;
al comma 4 dell'articolo 2 del decreto in esame è previsto che anche al personale di cui all'articolo 5, comma 2, sopra evocato, venga ancora corrisposto un rimborso forfetario di impiego e la retribuzione per lavoro straordinario;
impegna il Governo a prevedere, a partire dal prossimo decreto-legge di proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, l'inserimento di una specifica norma soppressiva dell'articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge agosto 2011, n. 130.
(numerazione resoconto Senato G2.101)
(9/1190/31)
ORELLANA, BATTISTA, COTTI, DE PIETRO, MARTON, MUSSINI