• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/13098    secondo quanto evidenzia il documento dell'Associazione nazionale delle imprese assicuratrici, illustrato nel corso dell'esame del documento di economia e finanza 2016, il quadro generale...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13098presentato daGALATI Giuseppetesto diLunedì 9 maggio 2016, seduta n. 620

   GALATI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto evidenzia il documento dell'Associazione nazionale delle imprese assicuratrici, illustrato nel corso dell'esame del documento di economia e finanza 2016, il quadro generale di previsione macroeconomica, per i prossimi quattro a i, risulta meno favorevole rispetto alle attese, in considerazione del tasso di crescita a annuale dell'economia italiana che si fermerebbe all'1,2 per cento, nella media del quadriennio e dello scenario complessivo internazionale, legato ai bassi tassi di inflazione, alla debolezza della domanda e alla minaccia terroristica (e alla crisi umanitaria dei rifugiati di guerra) i cui fattori costituiscono ulteriori elementi di instabilità nel panorama geopolitico;
   al riguardo, all'interno del DEF, che com’è noto, costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, all'interno della sezione III programma nazionale di riforma del DEF, sono riportate le principali proposte di policy che il Governo si ripromette di attuare, tra cui misure relative a «Contrasto di povertà e welfare»;
   in tale ambito, si prevede che il Governo valuterà, «nell'ambito delle politiche previdenziali, la fattibilità di interventi volti a favorire una maggiore flessibilità nelle scelte individuali, salvaguardando la sostenibilità finanziaria e il corretto equilibrio nei rapporti tra generazioni, peraltro già garantiti dagli interventi di riforma che si sono susseguiti dal 1995 ad oggi»;
   il documento dell'Ania riporta inoltre, come la flessibilità dei requisiti pensionistici rappresenta un obiettivo condiviso, che facilita la quiescenza anticipata dei lavoratori interessati, favorendo al tempo stesso il ricambio generazionale e il conseguente trend occupazionale, aggiungendo inoltre, che al di là dei meccanismi con i quali il Governo intenderà finanziare l'anticipazione delle prestazioni in caso di maggiore flessibilità dei requisiti, un importante contributo può derivare dalla previdenza complementare, che consente di utilizzare il montante previdenziale accumulato, quale rendita temporanea in grado di finanziare, in tutto o in parte, la pensione per il periodo di anticipazione;
   al riguardo quanto predetto potrebbe utilmente essere favorito dallo Stato mediante interventi in due direzioni: favorire maggiori livelli di adesione alla previdenza complementare in via generale e, in maniera più mirata, incentivare fiscalmente il ricorso alle risorse accumulate nei fondi pensione finalizzato all'anticipazione;
   a giudizio dell'interrogante, le osservazioni dell'Ania, risultano condivisibili e puntuali, con riferimento all'esigenza indifferibile di favorire la previdenza complementare, che necessita il superamento dei tassi di adesione attuali, che sono ancora «fermi» intorno al 25 per cento e quasi nulli per i giovani;
   nonostante l'anno passato, avesse evidenziato un ulteriore incremento delle adesioni alle forme previdenziali, attualmente pari a 7,3 milioni di italiani, tuttavia secondo l'Ania, tale risultato rappresenta una soddisfazione relativa, considerato come lo sviluppo sia ancora largamente inferiore alle attese e alle necessità della previdenza complementare, cui fa o riferimento risorse destinate alle prestazioni limitate a circa 138 miliardi (una quota marginale rispetto alle attività finanziarie complessive detenute dalle famiglie italiane);
   a parere dell'interrogante, al fine di rendere il welfare italiano stabile e moderno, risulta indifferibile l'esigenza di dotarsi di una pensione complementare, soprattutto nei confronti di una larga parte di giovani donne, lavoratori delle piccole e medie imprese, in considerazione del fatto che occorre accrescere la consapevolezza della comunità nazionale sulle proprie esigenze previdenziali;
   l'Inps, inoltre, ha di recente introdotto la possibilità di stimare la pensione attesa e si appresta a inviare l'informativa a svariati milioni di cittadini, al fine di contribuire gradualmente a favorire maggiore responsabilizzazione da parte dei cittadini medesimi sulla necessità di dotarsi di una pensione complementare;
   l'azione di sensibilizzazione, a giudizio dell'Ania, dovrebbe estendersi anche per far conoscere i vantaggi connessi all'iscrizione a un fondo pensione, dal punto di vista della fiscalità di favore riconosciuta all'investimento previdenziale, alla diversificazione dell'investimento rispetto al sistema previdenziale di base, alle performance finanziarie di lungo periodo, nonché alle condizioni di flessibilità e liquidabilità della posizione previdenziale maggiori di quelle previste per il tfr lasciato in azienda;
   a giudizio dell'interrogante, le considerazioni in precedenza riportate, rilevano, nel complesso, la necessità di rapide misure di tipo normativo, in grado di incrementare la crescita della previdenza complementare legata ai fondi pensione, semplificando le norme sul piano fiscale, rivedendo al contempo, la tassazione sui rendimenti;
   un più ampio ricorso allo strumento della previdenza complementare, potrebbe contribuire a ridurre la spesa pubblica sul welfare (oltre 400 miliardi di euro annui) e le risorse liberate, potrebbero essere distribuite alle fasce meno abbienti, in considerazione che, con l'eccezionale aumento del numero di pensionati, a cui fa da contraltare un netto calo delle persone occupate, è molto probabile a giudizio dell'interrogante, che le risorse finanziarie a disposizione non saranno sufficienti per pagare l'assegno di previdenza nel medio-lungo periodo –:
   quali orientamenti i Ministri interrogati intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa; se, in considerazione delle criticità in precedenza richiamate, il Governo non intenda favorire nell'ambito delle politiche previdenziali, iniziative fattibili volte a una maggiore flessibilità nelle scelte individuali, al fine di incrementare la crescita della previdenza complementare legata ai fondi pensione, semplificando le norme sul piano fiscale e rivedendo, al contempo, la tassazione sui rendimenti;
   in caso affermativo, quali iniziative urgenti e necessarie i Ministri interrogati intendano intraprendere nell'ambito delle rispettive competenze, al fine d'introdurre misure volte a rivitalizzare le adesioni alla previdenza complementare, in considerazione dello scenario attuale riferito alle previsioni pensionistiche del Paese e alla stabilità finanziaria, che indubbiamente alimenta, dubbi e preoccupazioni a livello nazionale. (4-13098)