• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/08673    con decreto ministeriale del 23 dicembre 2015, n. 597, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha adottato il codice di comportamento dei dipendenti del Ministero...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08673presentato daCIVATI Giuseppetesto diGiovedì 12 maggio 2016, seduta n. 623

   CIVATI, BRIGNONE, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   con decreto ministeriale del 23 dicembre 2015, n. 597, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha adottato il codice di comportamento dei dipendenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che integra e specifica il codice di comportamento dei dipendenti pubblici previsto dal decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013, n. 62 e il codice etico del Ministero del 27 luglio 2011;
   dai contenuti del codice di comportamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si evince che gli stessi rappresentano i principi fondamentali cui s'ispira il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   a seguito della pubblicazione e diffusione del codice, in data 1o febbraio 2016 il soprintendente speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e Area archeologica di Roma, architetto Francesco Prosperetti, ha emanato una circolare indirizzata a tutto il personale dipendente inerente al codice di comportamento dei dipendenti pubblici. La circolare, in particolare, richiama l'articolo 3 comma 8 del codice: «il dipendente – fatto salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e dei cittadini – si – astiene da dichiarazioni pubbliche, orali e scritte che siano lesive dell'immagine e del prestigio dell'Amministrazione e informa il dirigente dell'ufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa»;
   nella circolare suindicata, si legge quanto segue: «Le modalità di comunicazione agli organi di informazione (giornali, radio, tv) relative ad attività istituzionali dovranno essere preventivamente sottoposte al Dirigente, per il tramite dell'addetto stampa dr. Luca Del Frà e/o delle strutture istituzionali Ufficio Stampa e Ufficio Comunicazione o, in caso urgente, direttamente al Dirigente. Ogni iniziativa presa autonomamente dal personale dipendente in maniera difforme è ritenuta non consona al disposto dell'articolo 3 comma 8 del Codice di comportamento. Quanto sopra, al ripetersi di quanto recentemente apparso in più occasioni sulla stampa, darà luogo ad azioni disciplinari nei confronti del dipendente ritenuto responsabile»;
   contrariamente a quanto affermato, l'articolo 3 comma 8 del codice di comportamento dei dipendenti del Ministero non fa alcun riferimento ai presupposti indicati nella circolare del soprintendente speciale per il Colosseo;
   infatti, l'articolo 3, comma 8, non richiede in alcun modo di sottoporre «preventivamente» al dirigente le modalità di comunicazione agli organi di stampa relativi alle attività istituzionali ma semplicemente di informare il dirigente dei propri rapporti con la stampa;
   l'interpretazione data dal soprintendente al codice etico, secondo gli interroganti impone a qualunque archeologo o dipendente della soprintendenza di sottoporsi in caso di rapporti con gli organi di stampa al vaglio preventivo dell'incaricato per l'ufficio stampa, che peraltro è un esterno, avendone così il completo controllo;
   solleva profonde perplessità che l'emanazione della circolare da parte del soprintendente arrivi a poca distanza di tempo dalle proteste dei lavoratori nei confronti della riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   la circolare del soprintendente architetto Prosperetti, vietando di fatto ai dipendenti di rilasciare ai giornalisti dichiarazioni o interviste che non siano autorizzate nega a giudizio degli interroganti loro la libertà di espressione e risulta in palese conflitto con l'articolo 21 della Costituzione –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e, in particolare, del contenuto della circolare emanata dal soprintendente speciale per il Colosseo, architetto Prosperetti, richiamata sopra;
   come l'interpretazione del codice di comportamento data dal soprintendente speciale del Colosseo si concili con la tutela del principio costituzionale della libertà di espressione;
   se non ritenga necessario adoperarsi tempestivamente per fornire una corretta interpretazione del codice di comportamento dei dipendenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo al fine di non ledere la loro dignità personale e il loro diritto alla libertà di espressione anche al fine di evitare il ripetersi di eventuali interpretazioni errate formulate da altri funzionari di pubbliche amministrazioni;
   se non ritenga necessario assumere ogni iniziativa di competenza per il ritiro immediato della circolare emessa dal soprintendente speciale per il Colosseo il 1o febbraio 2016. (5-08673)