• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00993    premesso che:     l'Unione europea sostiene la produzione agricola dei Paesi della Comunità attraverso l'erogazione, ai produttori, di aiuti, contributi e premi. Tali...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00993presentato daANTEZZA Mariatesto diGiovedì 12 maggio 2016, seduta n. 623

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    l'Unione europea sostiene la produzione agricola dei Paesi della Comunità attraverso l'erogazione, ai produttori, di aiuti, contributi e premi. Tali erogazioni, finanziate da Feaga (fondo europeo agricolo di garanzia) e Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), sono gestite dagli Stati membri attraverso gli organismi pagatori, istituiti ai sensi del regolamento (CE) n. 885 del 2006;
    con il decreto legislativo n. 165 del 1999 è stata istituita l'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) per lo svolgimento delle funzioni di Organismo di coordinamento e di organismo pagatore fino all'istituzione ed al riconoscimento degli appositi organismi da parte delle singole regioni, ed è stata, quindi, disciplinata l'istituzione, da parte delle regioni e delle province autonome, di servizi ed organismi per lo svolgimento delle funzioni di organismo pagatore;
    la funzione di «organismo pagatore», che doveva in origine rappresentare un'attività suppletiva rispetto all'attività affidata agli istituendi organismi regionali, si è rilevata nel tempo attività principale. La funzione di «coordinamento», che la normativa europea prevede in caso di costituzione di più organismi pagatori, è tornata ad essere gestita dall'Agea, dopo un passaggio normativo che aveva attribuito tale compito direttamente al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ed è finalizzata all'armonizzazione procedurale e di rendicontazione nei confronti della Commissione europea;
    l'Agea, quale organismo di coordinamento ha, come compiti principali, la gestione dei registri nazionali, del registro nazionale titoli e delle quote di produzione; la gestione del registro nazionale dei debiti; l'aggiornamento del sistema informativo territoriale, i controlli incrociati a livello nazionale di tutte le domande di aiuto presentate agli organismi pagatori con il Sistema integrato di gestione e controllo – SIGC – costituito secondo le norme comunitarie; l'esecuzione dei controlli tramite fotointerpretazione a video su immagini aeree o satellitari e in loco presso le aziende, a beneficio di tutti gli organismi pagatori; la rendicontazione in sede Unione europea delle somme erogate in Italia da tutti gli organismi pagatori;
    in tale funzione di organismo di coordinamento, l'Agea è, inoltre autorità incaricata: della vigilanza e del coordinamento degli organismi pagatori ai sensi del regolamento (CE) n. 1290 del 2005 del Consiglio del 21 giugno 2005; del coordinamento del Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC), sistema dei controlli stabilito dalla riforma della politica agricola comune; dei controlli di conformità dei prodotti ortofrutticoli stabiliti dal regolamento (CE) n. 1580/2007; del coordinamento e della gestione del sistema informativo, agricolo nazionale (SIAN); nonché dell'attuazione dei controlli obbligatori ex post previsti dal regolamento (CE) n. 485 del 2008 e dall'articolo 1, comma 1048, della legge n. 296 del 2006;
    l'Agea come organismo pagatore italiano ha competenza per l'erogazione di aiuti, contributi, premi ed interventi comunitari, nonché per la gestione degli ammassi pubblici, dei programmi di miglioramento della qualità dei prodotti agricoli, per gli aiuti alimentari e per la cooperazione economica con altri Paesi;
    l'Agenzia esercita le proprie funzioni non solo mediante le proprie strutture operative, ma anche avvalendosi di proprie società controllate (Sin) S.p.A. e Agecontrol S.p.A.): la Sin S.p.A. cura per legge l'esercizio delle funzioni del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), è partecipata al 51 per cento dall'Agea mentre il 49 per cento delle quote è posseduto da un raggruppamento temporaneo di imprese. Il portafoglio azionario di Agecontrol S.p.a., società di controlli, è interamente posseduto dall'Agea;
    con il comma 6-bis dell'articolo 1 della legge 2 luglio 2015, n. 91, di conversione del decreto-legge n. 51 del 2015, è stato previsto dal Parlamento che, alla cessazione della partecipazione del socio privato alla società, l'AGEA provvede, in coerenza con la strategia per la crescita digitale e con le linee guida per lo sviluppo del Sian, alla gestione e allo sviluppo del Sian direttamente, o tramite società interamente pubblica, nel rispetto delle normative europee in materia di appalti, ovvero attraverso affidamento a terzi, mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, anche avvalendosi a tal fine della società Consip Spa, attraverso modalità tali da assicurare comunque la piena operatività del sistema al momento della predetta cessazione;
    nell'espletamento della sua missione istituzionale, Agea, infine, si avvale anche di altri organismi a cui sono stati delegati particolari compiti. Tra questi figurano anche i Caa (Centri di assistenza agricola) i quali svolgono le attività di supporto nella predisposizione delle domande di ammissione ai benefici comunitari e nazionali su mandato degli imprenditori interessati;
    in Italia sono stati istituiti i seguenti organismi pagatori: Artea per la regione Toscana; Agrea per la regione Emilia-Romagna; Avepa per la regione Veneto; Arcea per la regione Calabria; Arpea per la regione Piemonte; SAISA – Agenzia delle dogane – per le restituzioni alle esportazioni;
    ente nazionale risi per il riso; Regione Lombardia Agricoltura per la regione Lombardia; provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige; Appag Trento; Agea per tutte le regioni che non hanno costituito un proprio organismo pagatore e per tutte le alte funzioni non attribuite agli altri organismi pagatori;
    annualmente l'Agenzia effettua erogazioni per la gestione dei fondi europei, di cui oltre il 70 per cento è destinato agli agricoltori, che ricevono sostegni in forme assai differenziate, polarizzate in due grandi capitoli: il premio unico aziendale e le misure previste nei piani regionali di sviluppo rurale;
    un'ulteriore quota di risorse si articola in diversi strumenti di sostegno, allargati anche all'ambito agro-industriale. Si tratta, principalmente, di aiuti per i programmi operativi ortofrutticoli, misure previste nell'ambito dell'organizzazione comune di mercato (OCM) del vino, risorse destinate alla promozione di prodotti alimentari all'estero, al miglioramento della qualità dell'olio e altro;
    nel 2015 – con un anno di ritardo – è entrata in vigore la nuova PAC 2014- 2020, il cui quadro normativo è composto da cinque regolamenti base, destinati a mobilitare risorse finanziarie complessive per circa 408,3 miliardi di euro a prezzi correnti, di cui circa 312,7 miliardi di euro per i pagamenti diretti e le misure di mercato. Per l'Italia, le risorse finanziarie disponibili ammontano, dal 2014 al 2020, a circa 52 miliardi di euro, di cui circa 27 miliardi per i pagamenti diretti, circa 20,8 miliardi per lo sviluppo rurale (compresa la quota di cofinanziamento statale e regionale, pari a circa 10,43 miliardi di euro) e 4,2 miliardi per le organizzazioni comuni di mercato;
    gli obiettivi principali della nuova PAC sono la semplificazione e lo snellimento delle procedure burocratiche e una maggiore selettività nel sostegno agli agricoltori: sia rispetto alla platea dei beneficiari, d'ora in poi ristretta ai soli «agricoltori attivi», sia rispetto alle situazioni o ai comportamenti meritevoli di sostegno, attraverso lo «spacchettamento» del vecchio pagamento unico aziendale in un menù di sette diversi possibili pagamenti, tra i quali gli Stati membri hanno scelto quali attivare e per quale ammontare;
    con il regolamento n. 1748 del 30 settembre 2015, la Commissione europea ha stabilito la possibilità per gli Stati membri di erogare – a partire dal 16 ottobre e fino al 30 novembre 2015 – attraverso gli enti nazionali preposti, un anticipo fino al 70 per cento dei pagamenti diretti spettanti a un agricoltore, disposti dalla riforma della politica agricola comune; le indicazioni presenti nel regolamento sono state recepite dalle circolari di Agea ACIU 2015.435 e ACIU 2015.464. In tali documenti è stato esplicitamente espresso che le procedure degli anticipi sono state predisposte per sostenere le numerose imprese agricole che versano in difficoltà economiche;
    alla fine di aprile 2016 oltre un quarto delle imprese aventi diritto, in particolare le imprese professionali più grandi, non ha ricevuto alcun pagamento;
    l'Agea non ha ancora risolto diversi problemi connessi all'assegnazione dei titoli necessari per la presentazione delle domande per la PAC 2016 in scadenza il 16 maggio 2016, in relazione alla qualifica di agricoltore attivo, di riserva nazionale, di pascoli, di guadagno insperato, di capping, con il rischio concreto che questo stallo procedurale impedisca la presentazione delle nuove richieste;
    problemi analoghi si sono registrati per i PAI (Piani assicurativi individuali), tanto da mettere a rischio la copertura assicurativa di molte colture;
    le cause dei problemi che si stanno verificando sono note solo in parte: da un lato, le complesse regole della PAC impongono alle nostre autorità di condurre verifiche accurate prima di effettuare i pagamenti, dall'altro, vi sono non meglio precisati problemi di natura informatica tra le diverse banche dati utilizzate, che rallentano e forse talora impediscono di effettuare i controlli, con il risultato di una applicazione poco tempestiva e ingarbugliata. Da qui i ritardi e il rimpallo delle responsabilità tra i vari enti coinvolti;
    in riferimento al sistema Agea, Sin e organismi pagatori, è necessaria una maggiore efficienza a livello nazionale e una omogeneità di procedure amministrative e informatiche a livello regionale sia per garantire maggiore operatività, sia per limitare il dispendio di risorse finanziarie;
    le basi per raggiungere l'obiettivo sono state poste affidando a Consip la gara di appalto per la gestione di Sian e con il superamento del modello pubblico-privato di Sin;
    la Conferenza Stato-Regioni il 5 maggio 2016 ha approvato le linee guida 2016 per lo sviluppo del Sian, individuando gli obiettivi, rappresentando quale deve essere il nuovo modello di servizio, tecnologico e la sua governance;
    le regioni hanno già segnalato al Governo la gravità della situazione e le criticità più rilevanti: dati incoerenti e non aggiornati nei sistemi informativi, banche dati che non dialogano tra loro, rendendo inaffidabili i controlli amministrativi, ritardo nell'aggiornamento dei dati relativi alle imprese, mancata comunicazione del valore definitivo dei titoli PAC 2014-2020, mancanza dei criteri e delle procedure operative per il calcolo della quota greening dei premi PAC, tempistica inadeguata nella gestione delle coperture assicurative, indicazioni assenti per il corretto coordinamento nella gestione delle domande, assenza di interlocuzione e/o informazione su comunicazioni e procedure, supporto informativo del tutto insufficiente nei confronti degli organismi pagatori regionali;
    la Commissione europea – in particolare la Direzione generale agricoltura (Dg Agri) – sembra abbia rilevato una serie di carenze nell'applicazione del piano di azione che Agea ha adottato per allinearsi ai nuovi requisiti che la riforma della PAC prevede per gli organismi pagatori e una mancanza di azione coordinata tra il livello locale e quello nazionale. Secondo la Commissione, le carenze riguarderebbero in particolare l'accuratezza e l'affidabilità dei dati forniti dai CAA (Centri assistenza agricola), la gestione del registro dei debitori, la supervisione dell'attività del Sin. Inoltre la Dg-Agri constaterebbe che il rispetto dei criteri di riconoscimento dell'Agea, in particolare la gestione del debito e del registro dei debitori, non è stato conforme alle norme dell'Unione europea; da ultimo, la Commissione europea non ha liquidato i conti dell'esercizio finanziario 2015 dell'organismo pagatore Agea nella prima sessione utile del 30 aprile 2016, né lo farà entro il 30 ottobre 2016, poiché l'AGEA è stata già chiamata ad una sessione bilaterale di confronto il 3 novembre 2016;
    il malfunzionamento di Agea e degli organismi pagatori regionali sta creando una situazione insostenibile per le imprese agricole, alle prese con una serissima crisi di liquidità: nelle casse dell'ente pagatore è oggi bloccato un miliardo di euro, mentre gli agricoltori sono costretti a ricorrere al credito agrario a tassi molto alti; basti solo pensare che per l'anno 2014 il residuo pagato tra maggio e giugno era l'8 per cento del totale e che l'anno successivo era il 9,89, mentre nel 2016 arriva alla cifra record del 38 per cento del totale;
    i ritardi nei pagamenti e nella gestione delle pratiche si traducono inoltre in ritardi competitivi con le imprese degli altri Paesi europei, dove le pubbliche amministrazioni sono in grado di gestire la presentazione delle domande senza affanni e di erogare nei termini i contributi previsti dai regolamenti comunitari;
    la pesante situazione che si è venuta a creare su tutto il territorio nazionale rende urgente l'adozione di iniziative, anche organizzative, da parte del Governo;
    l'agricoltura italiana assicura sicurezza alimentare, qualità, servizi ambientali, presidio ed identità dei territori, valorizzazione del patrimonio storico-culturale del Paese. Il sistema delle imprese agricole ed agroalimentari ha potenzialità effettive per fornire un contributo essenziale alla crescita economica sostenibile del Paese, all'occupazione, allo sviluppo della bioeconomia, alla valorizzazione del paesaggio, alla difesa idrogeologica di un territorio sempre più fragile ed al «made in Italy» come «bene comune»;
    non abbiamo di fronte un'entità astratta ma una realtà di donne, uomini, aziende con storie, culture, opportunità, ma anche problemi evidenti e gravi difficoltà di reddito che necessitano di attenzione per superare la crisi, assicurare liquidità ed investimenti, rilanciare la competitività;
    le filiere agroalimentari, in molti settori, non creano valore aggiunto ed al loro interno manifestano evidenti squilibri: per ogni euro che paga il consumatore finale, solo 15 centesimi vanno all'impresa agricola, talvolta anche meno; le imprese quindi sono spesso alle prese con problemi che ostacolano fortemente il loro funzionamento, accentuano le difficoltà economiche, creano incertezza per il futuro;
    in risposta ad un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea del 28 aprile 2016, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha affermato che nel primo anno di applicazione della PAC riformata l'obiettivo della semplificazione gestionale non è stato ancora raggiunto e che per snellire gli adempimenti burocratici e semplificare le procedure il primo passo è la riforma degli enti, indicata come azione cruciale per il rinnovamento del sistema e la tutela del settore agricolo e agroalimentare;
    il Ministro ha, poi, informato che nella prima settimana di maggio 2016, appena trascorsa Agea aveva programmato di effettuare una tranche di pagamenti per ulteriori 7 mila agricoltori per un ammontare di 35 milioni di euro, e che, entro giugno 2016 stabilirà definitivamente il completamento dei pagamenti dei saldi rimanenti, che coinvolgono 650 mila beneficiari per un ammontare complessivo di circa 550 milioni di euro. Al 28 aprile 2016 Agea aveva già provveduto al pagamento di 1,12 miliardi di euro e con i predetti saldi completerà le erogazioni, arrivando al totale di 1,75 miliardi di euro;
    Agea, inoltre, ha approvato negli stessi giorni le convenzioni che disciplinano i rapporti tecnici ed economici con gli organismi pagatori e con i centri di assistenza agricoli: un atto che contribuisce a rafforzare il quadro giuridico nel processo di informatizzazione dei dati delle imprese agricole messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni, anche grazie alla implementazione, a partire dalla campagna 2016, delle domande di aiuto con modalità grafica, che comporta l'utilizzo di immagini per la identificazione e determinazione delle superfici aziendali eleggibili all'aiuto;
    il 29 aprile 2016 il commissario europeo all'Agricoltura Phil Hogan ha annunciato la proroga del termine di presentazione delle domande PAC e Psr 2016 al 15 giugno 2016;
    nella legislatura in corso l'agricoltura è tornata centrale nell'agenda di Governo e nello sforzo legislativo del Parlamento. Questo rilevante impegno corre il rischio di essere vanificato dalle inefficienze e dai gravi ritardi di Agea, chiamata a realizzare le misure della politica agricola comune; è necessaria una svolta, una governance nuova, che abbia obiettivi certi e che sia all'altezza delle nuove sfide;
    il complesso quadro organizzativo delineato determina rilevanti incertezze nella gestione degli importanti flussi finanziari provenienti dall'Europa e di cui l'Italia deve dar conto in ordine alla correttezza delle erogazioni effettuate;
    i diversi sistemi operativi di cui si avvalgono i singoli organismi pagatori regionali e l'Agea impongono un'attività estremamente gravosa finalizzata a rendere uniformi i dati forniti dai diversi sistemi applicativi; tutto ciò contribuisce a determinare ritardi nell'effettuazione dei pagamenti ed incertezze sulla titolarità degli aventi diritto;
    il Paese non può permettersi, in questa delicata fase di incertezza dell'economia globale e di rilevanti cambiamenti negli scenari della politica comune europea, connessi, anche, a progressive liberalizzazioni di determinati settori produttivi, di perdere o disperdere le risorse europee derivanti dai fondi europei;
    è, quindi, necessario valutare la possibilità di procedere ad una sistemazione complessiva dei soggetti chiamati a coordinare, gestire e controllare i pagamenti in esame, riconsiderando il disegno originario configurato con il decreto legislativo n. 165 del 1999;
    particolarmente rilevante, risulta, altresì, configurare un sistema informatico nazionale che dialoghi con i diversi sistemi regionali in modo che i dati trasmessi siano direttamente utilizzabili da Agea ai fini della trasmissione ai competenti organi europei e per il pagamento dei titoli, definendo, altresì, le modalità per rendere tracciabili i dati immessi nel sistema in modo da poter individuare con certezza eventuali responsabilità,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per assicurare una maggiore efficienza a livello nazionale e una omogeneità di procedure amministrative e informatiche a tutti i livelli, sia per garantire una maggiore operatività degli organismi pagatori sia per limitare il dispendio di risorse finanziarie;
   a garantire l'applicazione operativa delle linee guida per lo sviluppo del Sian 2016, approvate dalla Conferenza Stato-regioni il 5 maggio 2016 avendo riguardo anche alle modalità di governance ivi individuate, che ne richiedono una pronta realizzazione;
   ad assumere iniziative urgenti per riformare complessivamente il sistema di Agea, in modo da delineare un chiaro quadro di riparto delle funzioni, valutando la possibilità di attribuire agli organismi pagatori regionali il ruolo gestionale ed al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il ruolo di coordinamento, con la salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti presso l'Agea;
   a riformare il sistema informativo agricolo nazionale in modo da rendere lo stesso compatibile e facilmente dialogante con quello adottato degli enti pagatori regionali, in modo da rendere i dati forniti immediatamente utilizzabili, evitando operazioni di conversione degli stessi dati, causa di rilevanti incertezze nelle operazioni di controllo;
   a rendere tracciabili i dati immessi nel sistema in modo da poter individuare con certezza il soggetto responsabile della correttezza dei dati immessi ed evitare incertezze in ordine ai soggetti e ai contributi ammessi, anche incrociando le informazioni fornite con quelle già in possesso delle pubbliche amministrazioni competenti;
   ad assumere iniziative per snellire gli adempimenti burocratici e semplificare le procedure, in particolare per alcuni pagamenti che si sono rilevati maggiormente problematici quali quelli riguardanti i premi accoppiati, le superfici pascolative, anche rispetto al pascolo per conto terzi, nonché per le procedure e i controlli in vari settori, quali, ad esempio quello olivicolo, zootecnico e della multifunzionalità;
   a vigilare affinché, nei tempi stabiliti dalla regolamentazione europea, siano garantiti i pagamenti (degli aiuti e contributi a tutte le imprese agricole aventi diritto;
   ad assumere iniziative per ripristinare un nuovo rapporto di fiducia con le istituzioni europee e con tutto il mondo agricolo.
(7-00993) «Antezza, Oliverio, Luciano Agostini, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Terrosi, Venittelli, Zanin, Vico».