Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/13158 con l'aumento dell'offerta di giochi diversi, e il perdurare della crisi economica, è aumentata la percentuale di persone che hanno iniziato a giocare. Proporzionalmente è aumentato il...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-13158presentato daNICCHI Marisatesto diMercoledì 11 maggio 2016, seduta n. 622
NICCHI, PAGLIA, GREGORI e FASSINA. —
Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
con l'aumento dell'offerta di giochi diversi, e il perdurare della crisi economica, è aumentata la percentuale di persone che hanno iniziato a giocare. Proporzionalmente è aumentato il rischio di persone che hanno con il gioco un rapporto patologico, che può degenerare in una grave dipendenza; gli italiani «a rischio alto» che dipendono dall'azzardo sono circa un milione. I giocatori «patologici» almeno 256 mila;
nel solo primo trimestre del 2016, gli introiti statali legati al gioco, sono cresciuti di circa 413 milioni di euro. Dalle slot-machine, dalle scommesse e dagli altri tipi di gioco, lo Stato incassa 8,7 miliardi di euro;
come ricorda lo stesso Ministero della salute, la «ludopatia non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria malattia, che può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidi»;
i commi da 918 a 946 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015), introducono diverse disposizioni in materia di giochi;
in particolare, il comma 943 prevede, tra l'altro, che «A partire dal 1o gennaio 2017 possono essere rilasciati solo nulla osta per apparecchi che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto, prevedendo la riduzione proporzionale, in misura non inferiore al 30 per cento, del numero dei nulla osta di esercizio relativi ad apparecchi attivi alla data del 31 luglio 2015, riferibili a ciascun concessionario»;
la legge di stabilità prevede quindi che il numero delle « slot» si debba gradualmente ridurre di almeno il 30 per cento. Inoltre, si stabilisce che la riduzione dovrà essere effettuata sulla base delle slot esistenti al 31 luglio 2015, quando le macchinette erano 378.109. Calcolando una riduzione del 30 per cento quindi, gli apparecchi dovranno calare ad almeno 264.676 unità;
nel frattempo, come evidenzia un articolo sul « Corriere.it» dell'8 maggio 2016, a firma di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, nel 2016 ci sarà una macchinetta ogni 143 italiani, ossia il 10,6 per cento in più dell'anno precedente;
inoltre, ben più grave, è che il medesimo articolo del Corriere riporta che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha provveduto ad emanare una circolare che «reinterpreta» la stessa norma della legge di stabilità 2016. C’è scritto che la legge di stabilità viene a fissare un tetto oltre il quale «è precluso il rilascio di nuove autorizzazioni»: ma che quel tetto si riferisce non al numero di slot machine operative al «31 luglio 2015» come dispone la legge, bensì al 31 dicembre 2015.1 precisa che «tale numero è pari a 418.210 unità». In pratica un numero molto vicino a quello dei circa 424 mila dichiarati a dicembre scorso dai concessionari (e comprensivo sia delle slot esistenti che di quelle che si troverebbero nei magazzini), e quindi superiore di oltre 40 mila slot machine rispetto alle 378.109 macchinette esistenti al 31 luglio 2015, data individuata dalla legge di stabilità –:
se quanto riportato in premessa corrisponda al vero e se non si intendano assumere iniziative affinché sia ritirata, la citata circolare dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, in quanto in palese contrasto con una legge dello Stato, al fine di adottare un'altra in coerenza e nel pieno rispetto di quanto disposto dalla legge di stabilità 2016 di cui in premessa. (4-13158)