• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08664    in data 9 maggio 2016, si svolgerà l'assemblea dei soci di Iren spa nel quale sarà approvato l'ultimo bilancio;    da fonti giornalistiche si apprende che i piccoli azionisti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08664presentato daCASTELLI Lauratesto diMercoledì 11 maggio 2016, seduta n. 622

   CASTELLI, RUOCCO e SPADONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   in data 9 maggio 2016, si svolgerà l'assemblea dei soci di Iren spa nel quale sarà approvato l'ultimo bilancio;
   da fonti giornalistiche si apprende che i piccoli azionisti di Iren hanno presentato un esposto alla Consob, avanzando una serie di domande molto puntuali sui comportamenti della società;
   nel mirino dei piccoli azionisti il rapporto tra Iren e il suo azionista comune di Torino: «L'analisi puntuale delle relazioni di bilancio del gruppo Iren evidenzia un indebitamento complessivo del Comune di Torino non soltanto eccessivamente elevato, ma perdurante nel tempo e recentemente rialimentato dall'acquisizione del 50 per cento di AMIAT spa. Riteniamo che tale posizione debitoria non possa essere ricondotta nell'ambito di un ordinario rapporto tra cliente e fornitore che, trattandosi di parte correlata in quanto uno dei principali azionisti di Iren, non dovrebbe in alcun modo trarre indebiti vantaggi ricevendo da Iren spa non soltanto la fornitura di un servizio ma anche un sostegno duraturo di natura finanziaria. I rapporti con le parti correlate delle società quotate, come è noto, vengono gestiti dal «Comitato parti correlate», a garanzia di tutti gli azionisti e al fine di evitare conflitti di interesse e gli indebiti vantaggi economici e finanziari di cui sopra in capo alle medesime. Nel dettaglio, il credito verso il Comune di Torino viene gestito all'interno di un'operazione di «conto corrente condiviso» con lo stesso Comune (allegati 1-2), una sorta di plafond mai esplicitato a noi azionisti, trasformando di fatto quella parte di esposizione da credito commerciale a credito finanziario al fine di migliorare la Posizione finanziaria netta complessiva. Il credito della controllata AMIAT spa nei confronti del Comune passa da 67,7 milioni di euro del 31 marzo 15 (allegato 3) a 80,6 milioni di euro al 30 giugno 2015 (allegato 4) e a 83,7 milioni di euro al 30 settembre 2015 (allegato 5): pertanto, non solo la parte di credito finanziario si incrementa, ma anche l'esposizione complessiva (Iren servizi e innovazione, AMIAT) resta sistematicamente assai elevata (circa 190 milioni sempre al 30 settembre 2015). Domandiamo pertanto il motivo per cui non si sia rispettato l'accordo del 14 novembre 2012, (allegato 6), già eccessivamente accomodante, e si sia stabilito di concedere un finanziamento a lunga scadenza al Comune di Torino senza apparente e concreta prospettiva di rientro, a detrimento della gestione dei flussi finanziari del gruppo e foriero di probabili svalutazioni future, e senza che il Comitato parti correlate si esprimesse in tal senso. Pur regolato da tasso di interesse (la cui esigibilità è peraltro dubbia), il credito finanziario aperto al Comune di Torino non è evidentemente in linea con la missione di Iren»;
   la Consob ha rivolto una serie di domande molto puntuali alle quali Iren risulta aver risposto pochi giorni fa;
   i fatti riportati dall'esposto sarebbero di responsabilità del presidente del collegio sindacale Paolo Peveraro, indicato come presidente di Iren dal sindaco uscente Piero Fassino, ed ex assessore al bilancio di Torino –:
   se il Governo abbia avuto notizie e informazioni dai competenti organi di vigilanza in ordine ai fatti richiamati in premessa e ad eventuali iniziative ad essi connessi. (5-08664)