• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02858 PALERMO, ZELLER, LANIECE, DI BIAGIO, FRAVEZZI, Fausto Guilherme LONGO - Ai Ministri della salute, dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: la legge di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02858 presentata da FRANCESCO PALERMO
martedì 17 maggio 2016, seduta n.627

PALERMO, ZELLER, LANIECE, DI BIAGIO, FRAVEZZI, Fausto Guilherme LONGO - Ai Ministri della salute, dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

la legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015), all'articolo 1, commi 397 e 398, reca nuove disposizioni in materia di riordino della Croce rossa italiana, modificando quanto era stato precedentemente previsto dal decreto legislativo n. 178 del 2012, che portava l'ente verso un radicale processo di privatizzazione;

con la modifica dell'articolo 4 viene previsto che, fino alla conclusione delle procedure di ripiano dell'indebitamento dell'associazione, non possano essere intraprese, o proseguite, azioni esecutive, o atti di pignoramento e sequestro, presso il conto di tesoreria della Croce Rossa o presso terzi, per riscuotere coattivamente le somme dovute, con la conseguente nullità degli atti esecutivi eventualmente compiuti, con ciò impedendo l'esercizio del diritto, ad agire in giudizio per la tutela di diritti e interessi legittimi;

con la modifica dell'articolo 5, viene stabilito che al personale civile e militare della Croce Rossa si applichino le stesse procedure di mobilità previste per le pubbliche amministrazioni, con la conseguenza di permettere il transito del personale anche verso le regioni e gli enti locali;

con la modifica dell'articolo 6, si prevede che gli enti e le aziende del Servizio sanitario nazionale, dovranno assumere, anche in posizione di sovrannumero e ad esaurimento, il personale della Croce Rossa, che ha già prestato servizio in qualità di autista soccorritore e di autista soccorritore senior, in convenzione con la stessa Croce rossa per un periodo non inferiore a 5 anni e, fino al totale assorbimento del personale, agli enti e alle aziende del Servizio sanitario nazionale è fatto divieto di assumere altro personale corrispondente;

la legge di stabilità per il 2016 è intervenuta soprattutto perché la Croce rossa si vede pignorate tutte le entrate, a causa di una serie di debiti nati per la mancata ottemperanza di sentenze esecutive emesse negli anni passati, che hanno sanzionato l'errata gestione ma, con la nullità di tutti gli atti esecutivi notificati, ha così bloccato il legittimo esercizio dei diritti dei lavoratori che sono risultati vincitori nel contenzioso;

considerato che a quanto risulta all'interrogante:

buona parte del personale dell'ente, da diverso tempo, viene utilizzato in attività meramente figurative e i comitati locali e provinciali, oggi associazioni privatizzate, sono divenuti associazioni di promozione sociale e ciò permette loro di assumere i propri soci-volontari con contratti a tempo determinato o addirittura di remunerarli con voucher;

la Croce rossa italiana, infatti, ha discutibilmente deciso di non impiegare il personale pubblico in attività produttive, ma in attività meramente figurative, pur dovendo pagare questi stipendi, con la conseguenza che il bilancio dell'associazione è andato ulteriormente in sofferenza, poiché, contemporaneamente alla presenza del suddetto personale remunerato, sono stati assunti altri collaboratori precari, attraverso le nuove associazioni locali, nei ruoli ricoperti precedentemente dai dipendenti pubblici, che svolgono le attività istituzionali dell'ente pubblico, mentre i lavoratori pubblici sono stati inseriti in un piano di esuberi perseverando, così, nella cattiva gestione;

per effetto della progressiva attuazione del decreto legislativo n. 178 del 2012, la Croce rossa italiana oggi si trova in una situazione doppia: il comitato centrale e tutti i comitati regionali sono pubblici e i comitati provinciali e locali sono stati, invece, privatizzati, con notevole difficoltà di questi ultimi a svolgere le normali funzioni da loro sempre esercitate (soccorso in emergenza, assistenza ad anziani, disabili e fasce deboli della popolazione) a causa della variegata forma giuridica privata che hanno assunto;

tale doppia natura, pubblica e privata, consente alla Croce rossa di continuare a mantenere una gestione amministrativa fumosa, con la possibilità di ottenere affidamenti diretti per il tramite della parte pubblica dell'associazione, che poi subappalta, senza gara pubblica, alle associazioni locali privatizzate;

permangono, inoltre, ancora molte criticità dovute alla riorganizzazione, in quanto mancano ancora dei decreti attuativi e, soprattutto, c'è il rischio reale di perdita del corpo militare di Croce rossa, poiché, a regime, si avrà la completa smilitarizzazione dell'associazione e ciò andrà ad aumentare il numero del personale in pianta organica civile, da ricollocare, dunque, mediante il processo di mobilità, eliminando, peraltro un corpo essenziale per fronteggiare le situazioni di calamità,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo ritengano opportuno dover intervenire nuovamente, a livello normativo, per tutelare tutti i livelli occupazionali, già esistenti prima della riorganizzazione, anche quelli precari, garantendone il corretto inquadramento professionale e livello retributivo, nonché per rimodulare l'impegno economico pubblico destinato alla Croce rossa, in modo da fronteggiare la crisi delle associazioni locali e regionali, che hanno subito pesanti tagli e sofferenze nel corso del processo di privatizzazione e consentire così all'associazione anche di pagare i crediti giudizialmente accertati, con sentenza esecutiva a favore dei lavoratori.

(3-02858)