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Atto a cui si riferisce:
C.1/01285    premesso che:     nel 2011 l'Unione europea varò le sanzioni contro la Siria, presentandole come «sanzioni a personaggi del regime», che imponevano al Paese l'embargo...



Atto Camera

Mozione 1-01285presentato daRONDINI Marcotesto diLunedì 23 maggio 2016, seduta n. 629

   La Camera,
   premesso che:
    nel 2011 l'Unione europea varò le sanzioni contro la Siria, presentandole come «sanzioni a personaggi del regime», che imponevano al Paese l'embargo del petrolio, il blocco di ogni transazione finanziaria e il divieto di commerciare moltissimi beni e prodotti. Una misura che dura ancora oggi, anche se, con decisione alquanto inspiegabile, nel 2012 veniva rimosso l'embargo del petrolio dalle aree controllate dall'opposizione armata e jihadista, allo scopo di fornire risorse economiche alle cosiddette «forze rivoluzionarie e dell'opposizione»;
    in questi cinque anni le sanzioni alla Siria hanno contribuito a distruggere la società siriana condannandola alla fame, alle epidemie, alla miseria, favorendo l'attivismo delle milizie combattenti integraliste e terroriste che oggi colpiscono anche in Europa. E si aggiungono a una guerra, che ha già comportato 250.000 morti e sei milioni di profughi;
    la situazione in Siria è disperata, comportando carenza di generi alimentari, disoccupazione generalizzata, impossibilità di cure mediche, razionamento di acqua potabile e di elettricità. Le misure di embargo rendevano anche impossibile per i siriani stabilitisi all'estero già prima della guerra di spedire denaro ai loro parenti o familiari rimasti in patria. Anche le organizzazioni non governative impegnate in programmi di assistenza sono impossibilitate a spedire denaro ai loro operatori in Siria. Aziende, centrali elettriche, acquedotti, reparti ospedalieri sono costretti a chiudere per l'impossibilità di procurarsi un qualche pezzo di ricambio o benzina;
    oggi i siriani vedono la possibilità di un futuro vivibile per le loro famiglie solo scappando dalla loro terra. Le evidenze dimostrano come anche questa soluzione incontri non poche difficoltà e causa accese controversie all'interno dell'Unione europea. Né può essere la fuga l'unica soluzione che la comunità internazionale sa proporre alla popolazione;
    forte è il sostegno che viene dato a tutte le iniziative umanitarie e di pace che la comunità internazionale sta attuando, in particolare attraverso i difficili negoziati di Ginevra;
    la retorica sui profughi che scappano dalla guerra siriana appare ipocrita se nello stesso tempo si continua ad affamare, impedire le cure, negare l'acqua potabile, il lavoro, la sicurezza e la dignità a chi rimane in Siria,

impegna il Governo

ad intervenire in sede europea affinché le sanzioni che toccano la vita quotidiana di ogni siriano siano immediatamente rimosse, considerato che l'attesa della sospirata pace non può essere disgiunta da una concreta sollecitudine per quanti oggi soffrono a causa di un embargo il cui peso ricade su un intero popolo.
(1-01285) «Rondini, Gianluca Pini, Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Caparini, Castiello, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Molteni, Picchi, Saltamartini, Simonetti».