• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/01324/004 in sede di esame del disegno di legge A.S. 1324 recante "Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/1324/4 presentato da LUIS ALBERTO ORELLANA
giovedì 19 maggio 2016, seduta n. 630

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge A.S. 1324 recante "Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale", con specifico riferimento al Capo I, recante "Sperimentazione Clinica dei Medicinali e Aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza",
premesso che:
L'"Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane" ha lo scopo di monitorare, secondo criteri di scientificità, l'impatto dei determinanti organizzativi e gestionali su cui si fondano attualmente i Sistemi Sanitari Regionali e trasferire i risultati della ricerca ai responsabili regionali, aziendali e alla comunità scientifica nazionale ed internazionale;
l'Osservatorio ha recentemente pubblicato il rapporto "Osservasalute 2015", contenente una puntuale raccolta e analisi di dati sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità dell'assistenza nelle nostre regioni;
l'analisi ha confermato l'andamento crescente del tasso di invecchiamento della popolazione, difatti, quasi un italiano su 5 ha più di 65 anni, con un numero di ultracentenari in netto aumento (triplicati dai 5650 casi del 2002 ai 19.000 del 2015), dato che si accompagna ad un incremento delle persone che perdono, per malattia, la loro autonomia e la loro autosufficienza;
di particolare rilievo sono i dati relativi all'aspettativa di vita, che nel 2015 era di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 per le donne, segnando, pertanto, un'inversione di tendenza rispetto al 2014, un anno caratterizzato da una media di 80,3 anni per gli uomini e 85 per le donne;
per quel che concerne le campagne di prevenzione e degli screening, il report evidenzia come l'Italia abbia destinato alla prevenzione il 4,1 per cento della spesa sanitaria totale, una percentuale tra le più basse tra i paesi dell'Unione Europea;
difatti, secondo quanto dichiarato dal Segretario scientifico dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, è in aumento l'incidenza dei tumori prevedibili, con specifico riferimento a quelli alla mammella e polmone per le donne e al colon retto per gli uomini;
inoltre, il direttore dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane ha affermato che l'Italia è l'ultimo paese a investire in prevenzione, a cominciare dalle vaccinazioni;
con specifico riferimento al vaccino antinfluenzale per le persone di età superiore ai 65 anni (quella maggiormente soggetta a complicanze) scesa dal 2003 al 2015 dal 63,4 al 49 per cento, una percentuale ben lontana sia dal 75 per cento, considerato il minimo dal piano nazionale prevenzione vaccinale in accordo con l'Oms, sia dal 95 per cento, giudicato invece livello ottimale;
è bene inoltre ricordare che, a partire dal 2013, anno in cui era stato raggiunto l'obiettivo minimo per le vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica, pari al 95 per cento entro i due anni di età, il tasso di vaccinazioni ha subito un leggero calo (ma sempre sopra il 94 per cento). Andamento simile per le vaccinazioni raccomandate, come Pertosse (-1,1 per cento) e anti-Hib, l'Haemoplus Influenzae di tipo B (-0,6 per cento). Variazioni maggiori per le coperture di morbillo, parotite, rosolia (-4 per cento) e meningococco C coniugato (-2,5 per cento). Cresciute invece le coperture di anti-varicella (+10,3%) e Pneumococco coniugato (0,6 per cento). La copertura anti-morbillo-parotite-rosolia non ha raggiunto ancora il 95 per cento ottimale,
premesso altresì che:
uno dei dati più allarmanti che emerge dal rapporto è il consolidamento di divari territoriali sempre più consistenti;
difatti, le regioni del Sud, che hanno i finanziamenti pro capite più bassi per la spesa sanitaria, o quelle che ancora sono in piano di rientro, registrano, in termini di tasso di mortalità e di speranza di vita, dati fortemente negativi;
questa sostanziale disparità determina una forte sperequazione nelle possibilità di accesso alle prestazioni inserite nei livelli essenziali di assistenza, che, per contro, dovrebbe essere ugualmente garantito a tutti i cittadini;
nel corso della seduta n. 596 del 17 marzo 2016 del Senato della Repubblica, il Ministro Lorenzin ha dichiarato di considerare le vaccinazioni elemento fondante del sistema sanitario nazionale;
nel corso della medesima seduta il ministro ha, altresì, ribadito che che, per quanto riguarda gli screening neonatali: «noi abbiamo avuto e abbiamo a disposizione 5 milioni di euro per il 2014 e 10 milioni di euro per il 2015»;
tuttavia, anche alla luce dei dati sin qui esposti, gli stanziamenti e le azioni adottati, sebbene di assoluto rilievo, sembrano non essere sufficienti per contrastare le criticità che caratterizzano il piano vaccinale e quello degli screening, non solo neoantali,
impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare le necessarie misure al fine di:
eliminare progressivamente i divari esistenti a livello regionale e garantire, così, il concreto accesso alle prestazioni previste dai LEA a tutti i cittadini;
incrementare le risorse destinate al Piano nazionale prevenzione vaccinale e, più in generale, quelle destinate alla medicina preventiva, con specifico riferimento all'effettuazione di programmi di screening su tutto il territorio nazionale.
(numerazione resoconto Senato G1.103)
(9/1324/4)
ORELLANA