• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/13308    Poste Italiane spa, società affidataria in Italia del servizio postale universale, ha presentato all'Autorità nazionale di regolamentazione e garanzia nelle comunicazioni (Agcom) «la...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13308presentato daVILLAROSA Alessio Mattiatesto diMercoledì 25 maggio 2016, seduta n. 631

   VILLAROSA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Poste Italiane spa, società affidataria in Italia del servizio postale universale, ha presentato all'Autorità nazionale di regolamentazione e garanzia nelle comunicazioni (Agcom) «la proposta» che prevede il recapito della corrispondenza a giorni alterni, in 5.296 comuni italiani;
   con la delibera n. 163/15/CONS del 27 marzo 2015 l'Agcom ha avviato una consultazione pubblica sulla proposta di Poste Italiane relativa all'attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale. La proposta di Poste Italiane in sintesi, riguardava l'implementazione del recapito a giorni alterni in 5.296 comuni, individuati sulla base dell'ultimo elenco di comuni italiani pubblicato dall'ISTAT il 30 gennaio 2015;
   nella proposta di Poste Italiane spa, viene prevista la consegna a giorni alterni nei comuni la cui popolazione risulta inferiore a 30.000 abitanti, rimanendo inalterata la modalità di consegna nei comuni con popolazione superiore;
   in data 25 giugno 2015 l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con delibera n. 395/15/CONS, ha adottato decisioni che sono improntate alla riduzione o alla copertura dei costi del servizio universale, sulla scorta della indagine conoscitiva sui bisogni del servizio che ha coinvolto cittadini e consumatori;
   Poste Italiane e le organizzazioni sindacali di categoria, in data 25 settembre 1015, hanno sottoscritto un accordo dove è previsto il recapito a giorni alterni anche nei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti determinando notevoli disagi al servizio, ai lavoratori e all'utenza nei comuni coinvolti da tale provvedimento;
   questa serie di eventi costituisce, a parere degli interroganti, una palese violazione del progetto di Poste Italiane spa nonché della delibera dell'AGCOM n. 395 del 2015 e rende precario e probabilmente anche insufficiente il servizio di recapito a domicilio della corrispondenza creando non pochi disagi all'utenza privata ma anche ai liberi professionisti di fatto travolti dagli effetti di tali provvedimenti;
   ad inizio maggio 2016 si apprende la notizia (repubblica.it 1o maggio 2016) che «Sarà la Corte di giustizia dell'Unione europea a doversi pronunciare sul ricorso presentato al Tar del Lazio da 41 comuni piemontesi che contestano il piano di Poste Italiane. I giudici amministrativi romani hanno infatti deciso di sospendere il giudizio e di trasmettere gli atti all'organismo europeo. Secondo il Tar il dimezzamento del servizio — autorizzato dall'Agcom, l’authority per le comunicazioni applicando la legge di stabilità — è legittimo tuttavia ha ravvisato un contrasto tra la legge nazionale e le direttive europee che puntano a un servizio universale e una “consegna della posta garantita come minimo cinque giorni alla settimana”. La speranza dei comuni piemontesi è che la Corte Europea ravvisi nella legge di stabilità “disposizioni non conformi al diritto comunitario” spingendo dunque il Tar del Lazio a annullare la delibera». In attesa della sentenza, però, Poste Italiane può attuare il piano di riduzione e un eventuale giudizio favorevole sarà applicato solo nei comuni che hanno presentato ricorso, creando, eventualmente, negli effetti dei fatti, una bizzarra situazione di disparità di trattamento tra quei pochi comuni che hanno presentato ricorso ed il resto del territorio nazionale –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   quali iniziative intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di ripristinare la regolarità del servizio almeno nei comuni al di sopra della soglia stabilita di 30.000 abitanti;
   se intenda prendere in considerazione l'eventualità di assumere preventivamente le iniziative di competenza in merito alla sospetta non totale conformità della legge nazionale alle direttive europee che puntano a un servizio universale e ad una consegna della posta garantita come minimo cinque giorni la settimana.
(4-13308)