Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/05863 SCILIPOTI ISGRO' - Ai Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e della salute - Premesso che:
l'interrogante, con due precedenti atti di sindacato...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-05863 presentata da DOMENICO SCILIPOTI ISGRO'
martedì 24 maggio 2016, seduta n.632
SCILIPOTI ISGRO' - Ai Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e della salute - Premesso che:
l'interrogante, con due precedenti atti di sindacato ispettivo, 4-05229 e 4-05612, tuttora senza risposta nonostante la gravità dei fatti segnalati, aveva già denunciato il contesto sociale di drammatica emergenza, che vedeva coinvolti gli informatori scientifici del farmaco, licenziati in numero esorbitante dalle imprese multinazionali farmaceutiche;
al riguardo, si segnala che la sola società farmaceutica Sanofi ha operato procedure di mobilità con cadenze biennali e con motivazioni sempre uguali, che vengono fatte apparire conformi alle norme, ma che, in realtà operano spregiudicati aggiramenti;
difatti, dal 2008 ad oggi, l'azienda ha attivato ben 4 procedure di mobilità, in cui sono stati licenziati 829 lavoratori e messi in solidarietà 484 lavoratori. In particolare, a maggio 2008, ha sancito la mobilità per 252 informatori scientifici e 40 lavoratori della sede; tra il 2011 e il 2012, mobilità per 351 informatori scientifici, 61 lavoratori della sede e 57 del centro ricerche; a gennaio 2014, mobilità per 30 informatori scientifici; ad aprile 2014, mobilità per 37 informatori scientifici, oltre all'attivazione di contratti di solidarietà per 412 informatori scientifici. Infine, il 19 aprile 2016, ha avviato una ennesima ondata di licenziamenti, con nuova procedura di mobilità per 185 lavoratori, di cui 157 informatori scientifici indicando, tra i motivi, ragioni inidonee e già largamente adoperate nella mobilità adottata nel 2014. In totale, quindi, in soli 8 anni sono stati licenziati 818 informatori scientifici;
inoltre, risulterebbe paradossale che tra le ragioni addotte, per procedere alle pratiche citate, vi sia anche il "maggior controllo dell'appropriatezza prescrittiva a livello regionale", come a voler giustificare che la società intenderebbe operare in assenza di controlli e cercando di far prescrivere i propri farmaci, fuori dal contesto delle precise indicazioni e controindicazioni riportate in scheda tecnica;
i licenziamenti sarebbero altresì attribuiti dall'azienda alla volontà del Servizio sanitario nazionale di avere in futuro una "organizzazione più efficiente della rete ospedaliera", lasciando, quindi, intendere che Sanofi vorrebbe operare in un sistema senza regole per aumentare i suoi profitti;
al contempo, l'azienda Sanofi starebbe assumendo informatori scientifici con contratto a tempo determinato; infatti, con tale formula contrattuale, avrebbe in organico 17 lavoratori e starebbe acquisendo un ramo d'azienda dalla società farmaceutica Boehringer Ingelheim, con immediati incrementi di fatturato, rendendo quindi la stessa procedura di mobilità palesemente illegittima,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto descritto e, in caso affermativo, quali interventi ritengano di voler porre in essere;
se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali non trovi doveroso attivarsi, al fine di recuperare da Sanofi SpA le indennità di mobilità illegittimamente erogate;
per quali ragioni, alla luce di quanto descritto dall'attuale e dai precedenti atti di sindacato ispettivo, ricordati in premessa, Sanofi abbia titolo per ottenere la concessione di mobilità;
quali azioni intendano promuovere, al fine di evitare che venga elusa la legge 23 luglio 1991, n. 223, laddove i licenziamenti collettivi illegittimi, mascherati da false ristrutturazioni e da crisi inesistenti, vengono artificiosamente impiegati per scaricare i propri costi sugli ammortizzatori sociali, in danno quindi della collettività, e se intendano intraprendere azioni per evitare abusi in tema di ricorso agli ammortizzatori sociali nonché evitare l'accesso ai vantaggi delle assunzioni a tempo indeterminato con le agevolazioni fiscali previste dai nuovi contratti a tutele crescenti.
(4-05863)