• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01371 SAGGESE - Ai Ministri per gli affari europei e degli affari esteri - Premesso che: al fine di razionalizzare l'attività degli esperti nazionali distaccati (END), l'art. 21 della legge...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01371 presentata da ANGELICA SAGGESE
martedì 17 dicembre 2013, seduta n.153

SAGGESE - Ai Ministri per gli affari europei e degli affari esteri - Premesso che:

al fine di razionalizzare l'attività degli esperti nazionali distaccati (END), l'art. 21 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, ha innovato la precedente disciplina normativa, prevedendo che, al fine di favorire ed incentivare le esperienze del proprio personale presso le istituzioni europee, gli Stati membri e i candidati all'adesione, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni possano essere destinati a prestare temporaneamente servizio presso il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea, la Commissione e gli altri organi e istituzioni della UE;

ha statuito altresì che il personale resti a tutti gli effetti dipendente dell'amministrazione di appartenenza;

l'esperienza maturata all'estero costituisce titolo preferenziale per l'accesso a posizioni economiche superiori o a progressioni di carriere all'interno dell'amministrazione;

le norme di attuazione devono essere adottate con decreto dei Ministri per gli affari europei e degli affari esteri, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e la semplificazione, che dovrà determinare anche il contingente massimo di esperti nazionali distaccati;

considerato che:

il regolamento interministeriale non è stato ancora adottato;

a quanto consta all'interrogante, al momento ci sono circa 140 END italiani dislocati presso le istituzioni UE (Commissione, Parlamento, Consiglio, agenzie) che, in molti casi, gestiscono dossier di estremo interesse per l'Italia (tra cui procedure di infrazione, programmi di ricerca, fondi strutturali);

i funzionari italiani non sono incentivati a rientrare in Italia al termine del distacco, poiché l'esperienza presso le istituzioni UE viene fortemente considerata in sede europea ed internazionale, mentre in Italia il funzionario che rientra, nella migliore delle ipotesi, torna a svolgere le mansioni cui si dedicava prima di partire;

alla luce di ciò, il patrimonio di competenze degli END e gli stessi investimenti della pubblica amministrazione italiana (che continua a retribuire l'END durante il distacco) sono completamente dispersi,

si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo vogliano assumere per attuare le previsioni normative richiamate e valorizzare i funzionari italiani che prestano servizio presso le istituzioni europee e con quali tempi intendano procedere.

(4-01371)