• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00586 MONTEVECCHI, BOCCHINO, BIGNAMI, MANGILI, SERRA - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: in data 5 settembre 2013, è stato presentato l'atto di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00586 presentata da MICHELA MONTEVECCHI
mercoledì 18 dicembre 2013, seduta n.155

MONTEVECCHI, BOCCHINO, BIGNAMI, MANGILI, SERRA - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:

in data 5 settembre 2013, è stato presentato l'atto di sindacato ispettivo 3-00343, dove si faceva un chiaro ed esplicito richiamo al comma 1 dell'articolo 1 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, concernente il "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni" che testualmente recita: "la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche";

il suddetto atto poneva l'attenzione su uno dei principi cardine della Costituzione italiana, la trasparenza, che a parere degli interroganti è un tema di grande attualità per rinsaldare il rapporto fiduciario tra le istituzioni e la cittadinanza; in particolare nel testo si chiedeva tramite quali interventi di carattere normativo e/o disciplinare il Ministro in indirizzo intendesse sanare le criticità emerse nella gestione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per ristabilire equilibrio nella trasparenza ed equità all'interno della pubblica amministrazione;

il cardine dell'interrogazione verteva sui processi di "riqualificazione" del personale ministeriale per mezzo dei quali è stato possibile, a far tempo dal primo bando del 2002, migliorare la posizione lavorativa ed economica sia all'interno della propria area di appartenenza, sia, in un secondo tempo, da un'area inferiore a una superiore (dalla carriera esecutiva dell'area II a quella III, direttiva del funzionario). Per tale ragione si faceva presente che tali processi sarebbero avvenuti per gli "interni" eludendo i più elementari criteri meritocratici e addirittura aggirando l'assenza del titolo di studio richiesto, mercé un'attestazione del dirigente sulle mansioni svolte dal candidato nel tempo; nel mentre sarebbero state assegnate numerose consulenze esterne lautamente retribuite per incarichi affini all'area III funzionari (architetti, restauratori, ingegneri, e via enumerando);

sebbene la risposta del Sottosegretario di Stato per i beni culturali fornita presso la 7ª Commissione permanente del Senato il 9 ottobre 2013 fornisse una serie di elementi, specularmente riferibili al bando, gli interroganti insistono nell'evidenziare che il principio della trasparenza, dal quale discendono tutta una serie di principi quali, primo fra tutti, quello di uguaglianza, ex art. 3 della Costituzione, appare comunque disatteso nell'ottica di legittima aspettativa da parte di ciascun lavoratore/cittadino;

in particolare l'art. 3, comma secondo, della Costituzione recita: "È compito della Repubblica, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale";

dal bando di concorso interno, infatti, erano stati esclusi i lavoratori a tempo determinato del Ministero, già inseriti nell'organico funzionale dell'amministrazione, ma non concretamente riqualificabili, perché come detto carenti di legittimazione a presentare la domanda di partecipazione al bando medesimo;

a parere degli interroganti il bando ha determinato ab origine una serie di disuguaglianze e disparità tra lavoratori che di fatto sono stati esclusi de plano dal processo di riqualificazione in quanto lavoratori a tempo determinato, perciò lavoratori/cittadini non previsti e contemplati nell'art. 3 della Costituzione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;

se intenda avviare le opportune procedure ispettive e quali iniziative anche di carattere normativo e/o disciplinare intenda adottare al fine di sanare le criticità sollevate per ristabilire nella gestione del Ministero un principio di trasparenza ed equità;

se sia a conoscenza della disuguaglianza perpetrata in danno dei citati lavoratori/lavoratrici esclusi dal bando e quali azioni intenda avviare al fine di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale", così come previsto dall'art. 3 della Costituzione.

(3-00586)