• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/13382    il 24 maggio 2016 è stata pubblicata da un autorevole quotidiano a diffusione nazionale una video inchiesta firmata dal giornalista Antonio Crispino. Nel corso di tale inchiesta numerose...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13382presentato daDI MAIO Luigitesto diMartedì 7 giugno 2016, seduta n. 633

   LUIGI DI MAIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il 24 maggio 2016 è stata pubblicata da un autorevole quotidiano a diffusione nazionale una video inchiesta firmata dal giornalista Antonio Crispino. Nel corso di tale inchiesta numerose testimonianze dei cittadini di Acerra (Napoli) evidenziano la pratica estremamente diffusa della compravendita di voti nel corso delle campagne elettorali per le elezioni comunali. In particolare, più intervistati confermano, con specifico riferimento alle ultime elezioni tenutesi nel 2012, di aver ricevuto offerte in denaro ovvero in buoni spesa in cambio del voto. Nel corso di alcune intercettazioni riportate nell'inchiesta giornalistica, inoltre, si fa riferimento all'offerta di posti di lavoro per brevi periodi, sempre in cambio del voto;
   dall'inchiesta giornalistica emerge come nel corso dell'ultima campagna elettorale si sia sviluppata una sorta di «asta dei voti», con cittadini disposti a concedere la propria preferenza al miglior offerente; diversi intervistati hanno individuato come migliori offerenti (circa 50 euro a voto) l'attuale sindaco Raffaele Lettieri e il consigliere comunale di maggioranza Pino Puopolo: quest'ultimo, in particolare, secondo alcune dichiarazioni di cittadini confermate da un'intervista al gestore del supermercato, avrebbe distribuito buoni spesa da lui preventivamente acquistati;
   a proposito di quanto denunciato dalla citata inchiesta giornalistica, il procuratore aggiunto della direzione antimafia di Napoli, dottor Giuseppe Borrelli, ha dichiarato che «Questi cittadini sono talmente abituati ad essere privati dei loro diritti che non si rendono nemmeno più conto di stare commettendo un reato e la franchezza con cui lo ammettono testimonia come la compravendita del voto sia un fenomeno molto diffuso da queste parti». Il dottor Borrelli ha aggiunto altresì che si tratta di vicende che rimarranno sostanzialmente impunite a causa della scarsa efficacia del contenuto normativo della legge 17 aprile 2014, n. 62 sul voto di scambio politico mafioso, in merito alla quale la Corte di Cassazione in una pronuncia del 2014 ha ribadito che la nuova riforma «rende, rispetto alla versione precedente, penalmente irrilevanti condotte pregresse consistenti in pattuizioni (...) che non abbiano espressamente contemplato concrete modalità mafiose di procacciamento dei voti». Vi è inoltre il problema che il reato, ove anche si riesca ad accertare, ha un tempo di prescrizione di sei anni, quindi molto breve, considerati i tempi del sistema giudiziario italiano e che in questi sei anni sono compresi i tempi per le indagini e per i tre gradi di giudizio. Si tratta di difetti ripetutamente denunciati dai parlamentari del Movimento 5 Stelle nel corso dell’iter parlamentare che ha condotto all'approvazione della citata legge n. 62 del 2014;
   occorre, inoltre, sottolineare che, sempre come riportato dalla citata inchiesta giornalistica, l'attuale sindaco di Acerra Raffaele Lettieri è un geometra che, secondo un'informativa della Polizia di Stato di Acerra, ha curato alcune pratiche edilizie per la nipote di Mario De Sena, camorrista di spicco della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e a suo tempo inserito tra i 500 latitanti più pericolosi (oggi in carcere). Gli stessi inquirenti segnalano come nelle sue liste fossero presenti numerosi pregiudicati;
   il diffondersi di queste notizie ha suscitato un'ondata di indignazione popolare culminata in una manifestazione tenutasi nelle scorse settimane di fronte alla sede del comune di Acerra –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto denunziato dall'inchiesta giornalistica e quali siano i suoi orientamenti in merito;
   se il Governo non intenda farsi promotore di una iniziativa normativa per modificare la legislazione vigente al fine di perseguire in maniera più efficace il reato di voto di scambio politico-mafioso;
   se il Ministro interrogato non ritenga di valutare se sussistano i presupposti per avviare la procedura di cui agli articoli 141 e 142 del testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), laddove si prevede la rimozione degli amministratori locali qualora «compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico», ovvero la procedura di cui all'articolo 143 del medesimo Testo unico, laddove si prevede lo scioglimento del consiglio comunale e la rimozione del sindaco qualora emergano «concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento e l'imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati ovvero che risultano tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica». (4-13382)