• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05919 LUMIA - Ai Ministri della salute e dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: il direttore generale dell'ASP di Palermo, dottor Antonino Candela, sta svolgendo un...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05919 presentata da GIUSEPPE LUMIA
martedì 7 giugno 2016, seduta n.637

LUMIA - Ai Ministri della salute e dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

il direttore generale dell'ASP di Palermo, dottor Antonino Candela, sta svolgendo un lavoro prezioso alla guida dell'azienda sanitaria provinciale, con risultati positivi sia in termini di lotta agli sprechi, alla corruzione e alla mafia e sia in termini di promozione di servizi e di prestazioni sanitarie;

con un susseguirsi di atti ed azioni, si è tentato più volte di delegittimare e condizionare l'operato della direzione generale di Palermo, che si è dimostrata da sempre impegnata nell'applicazione, all'interno dell'azienda, delle regole di buona amministrazione e della doverosa attività finalizzata all'eliminazione di sprechi nelle procedure di appalto e ad una gestione della cosa pubblica indirizzata al solo perseguimento degli interessi generali;

di conseguenza, il dottor Antonino Candela è stato più volte oggetto di minacce, tentativi di estorsione e turbativa d'asta da parte di soggetti appartenenti anche ad organi di vigilanza e di controllo, nonché da parte di rappresentanti delle istituzioni, fatti puntualmente denunciati all'autorità giudiziaria che ha prontamente attivato l'azione penale nei confronti degli autori. Si precisa che i suddetti reati sono stati consumati allorquando il dottor Candela ha revocato le aggiudicazioni di 3 maxi appalti, procedendo alla loro reindizione con un abbattimento del 50 per cento del valore dell'appalto, facendo recuperare oltre 25 milioni di euro. Tale risparmio è stato anche certificato dal collegio sindacale aziendale;

il dottor Candela ha presentato numerose e circostanziate denunce relative ad una complessa truffa consumata ai danni dell'ASP in ordine alle forniture di presidi ed ausili (pannoloni e traverse per incontinenti) presso l'Ufficio presidi ed ausili del presidio territoriale di assistenza "Guadagna" di via Arcoleo. A seguito delle denunzie l'autorità giudiziaria attraverso i Carabinieri, dopo una lunga ed articolata attività investigativa, a cui il dottor Candela ha dato ogni ampia e costante collaborazione, nel mese di dicembre 2014, ha disposto l'arresto di un dipendente infedele dell'azienda e di 3 farmacisti titolari di farmacie e parafarmacie;

inoltre, sono stati scoperti altri meccanismi perversi e criminali finalizzati a sofisticate falsificazioni in larga scala attraverso la riproduzione della stessa autorizzazione a rilascio del presidio (pannoloni e traverse) "rifacendo vivere" un assistito deceduto 25 o 30 volte, generando così da parte degli autori del reato un'appropriazione pari ad oltre un milione di presidi;

ed ancora, il dottor Candela ha riscontrato altresì la presenza di numerosi distributori automatici di bevande ed alimenti collocati abusivamente presso il presidio ospedaliero "Ingrassia" di Palermo, macchinette che erano peraltro allacciate abusivamente alla rete elettrica dello stesso ospedale, ordinandone l'immediata rimozione. Pertanto, è stata indetta una pubblica gara per l'installazione di nuovi distributori di bevande ed alimenti che è stata aggiudicata alla ditta "Point Service" di Ragusa che versa nelle casse dell'azienda 485.000 euro all'anno;

successivamente a tali fatti, l'ospedale "Ingrassia" è stato oggetto di numerosi atti intimidatori e di vero e proprio sabotaggio e danneggiamento quali, ad esempio, la grave manomissione dell'ascensore monta lettighe che ha provocato il ferimento di diversi pazienti ed operatori. Dai verbali redatti dai tecnici ufficiali, è emerso che l'episodio è la conseguenza di un atto doloso, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi;

a questo, inoltre, è seguita una serie di atti intimidatori tra cui il furto delle tavole raffiguranti la via crucis dalla cappella dell'ospedale (il cui valore commerciale è pari a zero) e l'introduzione nelle condotte di scarico dei WC, accertata come dolosa, di diversi pannoloni che hanno provocato la rottura dei condotti fognari con fuoriuscita di melma e liquami che hanno invaso l'intera area di emergenza del pronto soccorso;

è opportuno evidenziare come in occasione di un momento di aggregazione simbolica istituzionale avvenuta il 6 gennaio 2015 con la partecipazione della fanfara dei Carabinieri presso il presidio ospedaliero "Ingrassia", alcune ore prima dell'esibizione, veniva sabotato e divelto un tubo dell'acqua del reparto di Radiologia, antistante allo spazio ove doveva esibirsi la fanfara, danneggiamento che ha causato l'allagamento dei locali. Tra i vari episodi di danneggiamento e di furto, sono stati divelti 12 tombini di ghisa posti all'interno del parco dello stesso ospedale, i quali non sono stati in effetti rubati ma lasciati nello stesso parco. Tutti questi reati sono stati puntualmente ed immediatamente denunciati all'autorità giudiziaria;

nello scorso mese di dicembre 2015, per la prima volta, il dottor Candela si determinava a modificare l'intera organizzazione delle commissioni per l'accertamento delle invalidità civili, fino a quel momento e da decenni affidati a 232 soggetti esterni scelti dai precedenti direttori generali (senza alcuna graduatoria di merito), il cui costo complessivo è di oltre 2.500.000 euro annui. Tale "sistema" è stato riformato con una semplice "internalizzazione" delle attività di accertamento, atteso che oltre 90 sono i dirigenti medici, specializzati in Medicina legale e fiscale dipendenti dell'azienda. La rigorosa ed attenta attività di controllo disposta ha portato inoltre alla scoperta di 99.000 evasori del ticket per gli anni 2012 e 2013 e di conseguenza l'avvio del recupero di oltre 9.000.000 euro;

il dottor Candela, nella precedente qualità di direttore amministrativo dell'ASP di Palermo, aveva proceduto a denunciare il tentativo di turbativa d'asta nel corso della gara dei "pannoloni" (valore dell'appalto di oltre 40.000.000 euro) da parte del direttore generale pro tempore dottor Salvatore Cirignotta nei confronti del provveditore aziendale avvocato Fabio Damiani. L'autorità giudiziaria traeva in arresto (successivamente veniva imposto il divieto di dimora in Palermo motivandolo con l'esigenza di tutelare i testimoni) Salvatore Cirignotta, il quale è attualmente sotto processo avanti il Tribunale di Palermo per i gravi accadimenti. In conseguenza di tali gravi fatti il dottor Candela ha appreso nel corso dell'anno 2103 da un componente del collegio sindacale aziendale di una minaccia proferita in pubblico dall'ex direttore generale nel mese di febbraio dello stesso anno. Tali fatti ed altre ulteriori accadimenti sono stati oggetto di circostanziata denunzia alla Procura della Repubblica di Palermo in data 11 settembre 2013;

a fine anno 2013, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha disposto nei confronti del dottor Candela la misura di una vigilanza dinamica dedicata, al fine di tutelare la sua sicurezza personale. Nel mese di dicembre 2014 il Comitato provinciale ha disposto una misura di tutela di 4° livello, a tutt'oggi in atto,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo abbiano sostenuto, in base alle loro competenze, l'azione del dottor Candela, per dare testimonianza di come lo Stato agisca in modo unitario, senza contraddizioni ed incertezze;

se siano state predisposte misure di sicurezza adeguate a garantire la piena libertà di decisione di un direttore generale che ha scelto di andare sino in fondo nella rischiosissima azione di tutela e promozione del diritto alla salute, colpendo anche gli interessi lobbistici e mafiosi.

(4-05919)