• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05917 LUMIA - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: la cittadina di Corleone (Palermo) ha vissuto un periodo positivo, seppur faticoso e travagliato, di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05917 presentata da GIUSEPPE LUMIA
martedì 7 giugno 2016, seduta n.637

LUMIA - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

la cittadina di Corleone (Palermo) ha vissuto un periodo positivo, seppur faticoso e travagliato, di liberazione dall'egemonia mafiosa con scelte senza precedenti sul piano amministrativo. Ma anche su quelli culturale, sociale e religioso, a partire dalla stagione post stragi del 1992-1993;

non sono stati anni facili, vista la scelta dei boss Riina e Provenzano di far continuare a crescere a Corleone le loro famiglie, sicuri di avere nella cittadina una sorta di protezione e legittimità sociale di tipo mafiose;

negli anni, minacce, attentati e omicidi si sono susseguiti per riaffermare la centralità mafiosa di Corleone in alternativa alla centralità antimafiosa che man mano si diffondeva nella comunità territoriale e che si accreditava, conquistando consensi e legittimazione tra i cittadini e i giovani, in Italia e del mondo intero;

nell'attività mafiosa spicca il ruolo della famiglia Lo Bue, ma non va trascurato neanche il ruolo delle famiglie Garriffo, Spatafora, Grizzaffi, Di Miceli e Di Marco. In particolare i Lo Bue sono stati capaci di tenere insieme famiglie del calibro di Riina, Provenzano e Bagarella e di evitare divergenze, alcune delle quali anche di dominio pubblico;

a Corleone, la pax mafiosa ha retto all'arresto di Riina, prima, di Bagarella, dopo, e, infine, anche di Provenzano. Così anche dei principali esponenti della cosca del corleonese, compreso Giovanni e Giuseppe Riina. Quest'ultimo, di recente balzato agli onori della cronaca per l'intervista realizzata dalla televisione di Stato, dove adoperando un linguaggio mafioso, chiaro ed esplicito, si è proposto come nuovo capo di Cosa nostra, lanciando un messaggio a quanti pensano di potere fare a meno del ruolo della famiglia mafiosa di Corleone;

di recente, l'amministrazione comunale è stata sottoposta a una rigorosa verifica da parte della commissione prefettizia, per verificare le infiltrazioni mafiose e il grado di collusione dell'amministrazione stessa. Circostanza che ha esposto in negativo il Comune, in quanto nuovamente permeabile, dopo tanti anni, alle infiltrazioni di Cosa nostra. Una responsabilità che l'attuale amministrazione rischia di scaricare sulla vita dei cittadini che, in questi anni, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno fatto di tutto per percorrere cammini di legalità e sviluppo;

un segnale di gravissima regressione si sarebbe registrato di recente con l'ennesima "fermata", verificatasi proprio alcuni giorni fa durante la processione religiosa di San Giovanni, sotto casa di Ninetta Bagarella, sorella di Leoluca e sposa di Totò Riina. A dettare i tempi della fermata sarebbe stato proprio un membro della famiglia Grizzaffi con l'utilizzo di un campanello, tenuto conto che lo stesso ricopre il ruolo di vicepresidente della confraternita. Corleone sembrava ormai uscita da questo genere di rituali. Invece, nonostante il cammino innegabile e positivo fatto dalle parrocchie, dai gruppi associativi del mondo cattolico della diocesi di Monreale, dalla scuola, dal mondo del volontariato e dell'associazionismo, dalle stesse confraternite, dal mondo sindacale, questa battuta d'arresto la dice lunga su quanto bisogna lavorare sui fronti culturale e educativo, per prevenire e curare il "sentire mafioso",

si chiede di sapere:

quali azioni il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, per impedire la ripresa collusiva di Cosa nostra nei confronti della vita politica, istituzionale e sociale di Corleone, valutando azioni repressive e di prevenzione personale e patrimoniale da attivare su larga scala contro tutti gli indiziati di mafia;

quali progetti culturali, sociali ed economici intenda promuovere, per riportare Corleone ai valori di legalità e di sviluppo che ha saputo seguire negli ultimi 20 anni, al di là degli schieramenti politici.

(4-05917)