• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/13460    la determinazione n. 71/2014, così come rilasciata dalla Corte dei conti, concernente la «Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sui risultato del controllo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13460presentato daDI MAIO Luigitesto diVenerdì 10 giugno 2016, seduta n. 635

   LUIGI DI MAIO, D'UVA e VILLAROSA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la determinazione n. 71/2014, così come rilasciata dalla Corte dei conti, concernente la «Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sui risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.», stabilisce che l'assetto organizzativo societario del gruppo «Ferrovie dello Stato Italiane» è quello di un gruppo industriale, con holding capogruppo la «Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.»;
   le azioni della «Società Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.», così come stabilito dalla stessa determinazione n. 71/2014, appartengono, a oggi, interamente allo Stato italiano per il tramite del socio unico Ministero dell'economia e delle finanze;
   l'oggetto sociale di «Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.» è la realizzazione e la gestione di reti di infrastruttura per il trasporto ferroviario, lo svolgimento dell'attività di trasporto, prevalentemente su rotaia, di merci e di persone, ivi compresa la promozione, l'attuazione e la gestione di iniziative e servizi nel campo dei trasporti;
   in data 31 ottobre 2000 il Ministero dei trasporti e della navigazione, con proprio atto, decretava il rilascio in favore della Società di trasporti e servizi per azioni ferrovie dello Stato della concessione gestoria dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, in via esclusiva e per un limite temporale pari ad anni 60, concessione successivamente trasferita alla società «Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.»;
   a norma dell'articolo 2 del decreto ministeriale n. 138/T ottobre 2000, tra gli oggetti della concessione statale veniva assicurato «il collegamento via mare fra la penisola e, rispettivamente, la Sicilia e la Sardegna», affidando contestualmente alla società concessionaria la gestione e l'organizzazione del trasporto dei convogli ferroviari nello Stretto di Messina;
   i collegamenti tra la Sicilia e il resto della penisola vengono oggi garantiti dalla società «Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.» (R.F.I.) attraverso l'impiego e l'utilizzo di treni a lunga e media percorrenza, servizio che tuttavia risulta essere erogato con standard qualitativi certamente ridotti, sia in riferimento della tipologia dei convogli utilizzati che del sistema infrastrutturale ferroviario, il quale non risultano oggi adeguato ai più moderni collegamenti presenti anche nel resto del territorio italiano;
   così come riportato dallo stesso sito istituzionale della società «Rete Ferroviaria italiana S.p.A.» il servizio marittimo per la Sicilia è invece assicurato attraverso l'utilizzo di quattro navi ferroviarie, gestite in proprio dalla Direzione produzione di R.F.I., ad uso esclusivo dei treni passeggeri e merci, tra cui la nave traghetto di ultima generazione «Messina», recentemente entrata a far parte della flotta;
   i convogli ferroviari vengono, imbarcati all'interno delle navi traghetto attraverso un sistema di complesse operazioni di montaggio e smontaggio dei vagoni, i quali vengono caricati a bordo delle navi traghetto attraverso le apposite invasature per essere successivamente ricomposti con analogo procedimento una volta raggiunta la sponda opposta dello Stretto;
   risulta evidente come tale sistema di trasporto dei convogli ferroviari determina un consistente allungamento dei tempi di percorrenza dei treni che collegano la Sicilia al resto della penisola, i quali possono comportare, in caso di particolari ritardi, una durata complessiva delle manovre di oltre due ore e trenta minuti;
   il servizio di trasporto ferroviario a media e lunga percorrenza così come erogato dalla società R.F.I. è stato, inoltre, già oggetto di consistenti riduzioni nel numero dei collegamenti garantiti, limitando ulteriormente il diritto alla continuità territoriale dei cittadini residenti in aree geograficamente svantaggiate;
   in data 28 aprile 2016 il quotidiano « Tempostretto», consultabile online; pubblicava un articolo in materia di possibili riduzioni dei tempi di traghettamento dei convogli ferroviari, determinabili attraverso una semplificazione delle operazioni di attraversamento dei treni tra le sponde dello Stretto, e un loro contestuale ammodernamento, che consentirebbe una sostanziale diminuzione dei tempi di percorrenza e un aumento della qualità dei servizi offerti;
   secondo quanto riportato dall'articolo, «i tempi di traghettamento in treno possono essere dimezzati, dalle attuali 2 ore fino a 1 ora. E anche sulla Palermo – Messina e sulla Villa – Roma è possibile ridurre i tempi di percorrenza. La proposta dell'associazione Ferrovie Siciliane risale al febbraio 2015, poco più di un anno fa. Qualche giorno fa il sindacato Orsa l'ha nuovamente avanzata in occasione della visita a Messina del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio»;
   «Per andare in treno da Palermo a Roma o viceversa», continua l'articolo, «oggi s'impiegano da 11 ore e mezza fino a 12 ore e 43 minuti, tempi non degni di un paese europeo civile nel 2016. Ad influenzare sono anche i lunghissimi tempi di attraversamento dello Stretto, da 1 ora e 40 minuti fino a 2 ore e 15 minuti, col record negativo di 2 ore e 40 minuti sull'Intercity Notte 1963 Milano-Palermo», riduzioni definite «senza alcun aggravio per le casse dello Stato, senza alcun trasbordo, e cosa importante, attuabile in pochissimi giorni e a costo zero»;
   una sostanziale riduzione dei tempi di percorrenza potrebbe avvenire attraverso la «sostituzione dell'attuale convoglio con più moderne e veloci carrozze tipo GC e UIC-Z1 (IC 901), dotate di poltrone reclinabili, tavolino, Wi-Fi, prese elettriche, fasciatoio e altri comfort, che andrebbero in “composizione bloccata” ad una locomotiva E402b», ottenendo una necessaria deroga da parte del gestore dell'infrastruttura ferroviaria che ne garantisca la calcolabilità, ed eliminando l'utilizzo degli « Intercity» in luogo dei più moderni treni di tipo «Frecciabianca»;
   è necessario rilevare come tale ammodernamento di convogli possa essere assicurato attraverso l'utilizzo di treni in stato di imminente dismissione, tra cui i mezzi ferroviari di tipo «Frecciabianca» non più utilizzati dal gestore per l'erogazione del servizio in altre tratte;
   una modifica della tipologia dei treni utilizzati per i collegamenti a lunga percorrenza consentirebbe una sostanziale riduzione dei tempi di traghettamento, senza la rottura di carico dei convogli tra le sponde dello stretto così come descritta, anche attraverso l'utilizzo di appositi accoppiatori che consentirebbero una più agile manovra del convoglio all'interno della nave traghetto in un'unica soluzione, eliminando l'intervento del personale di terra ed abbattendo i tempi d'imbarco e sbarco; grazie ad una adeguata composizione dei convogli, tale da assicurarne una lunghezza complessiva di 125 metri, e congiuntamente agli accorgimenti tecnici già esposti, si consentirebbe il trasporto del treno in un'unica soluzione, con l'utilizzo dei soli binari centrali delle navi già utilizzate per il trasporto dei treni, la cui capacità risulta essere pari a lunghezza massima tra 131 e 133 metri; infine, un'ulteriore riduzione dei tempi di percorrenza potrebbe essere assicurata attraverso la sostanziale diminuzione dei tempi di attesa per i convogli ferroviari in arrivo e in partenza dalla stazione di Villa S. Giovanni, a oggi previsti dal gestore per l'eventuale recupero dei ritardi eventualmente accumulati dai treni regionali in transito;
   ad avviso degli interroganti risulta necessaria una approfondita valutazione circa la possibilità di adeguati interventi nel sistema infrastrutture ferroviarie meridionali, anche attraverso una riorganizzazione degli attuali sistemi di collegamento, al fine di migliorare l'erogazione del servizio di collegamento offerto dalla società Rete ferroviaria italiana s.p.a., con standard qualitativi adeguati e sistemi di collegamenti idonei ad assicurare la continuità territoriale in territori geograficamente svantaggiati –:
   se intenda adoperarsi, nei limiti delle sue competenze, al fine di verificare e, in caso di positivo riscontro, agevolare la fattibilità di interventi strutturali e organizzativi che possano migliorare l'attuale sistema di trasporto ferroviario per i collegamenti tra la Sicilia e la penisola italiana, determinando una sostanziale riduzione dei tempi di traghettamento e di viaggio dei treni a lunga percorrenza, anche attraverso un ammodernamento di convogli utilizzati attraverso l'introduzione di treni di tipo «Frecciabianca», assicurando standard qualitativi adeguati e, contestualmente, la necessaria continuità territoriale. (4-13460)