• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/13430    Piaggio Aero Industries S.p.A., industria aeronautica leader nel mercato internazionale, è ad oggi, come riportato anche sul sito stesso dell'azienda, «l'unica realtà del settore al...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13430presentato daCRIPPA Davidetesto diVenerdì 10 giugno 2016, seduta n. 635

   CRIPPA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   Piaggio Aero Industries S.p.A., industria aeronautica leader nel mercato internazionale, è ad oggi, come riportato anche sul sito stesso dell'azienda, «l'unica realtà del settore al mondo attiva sia nella progettazione e manutenzione sia di velivoli completi, per l'aviazione d'affari e per missioni pattugliamento sorveglianza e controllo (ISR) che nella costruzione di motori aeronautici e componenti strutturali»;
   la società nasce nel 1998, quando una cordata di imprenditori decide di rilevare le strutture e l'attività delle industrie meccaniche e aeronautiche Rinaldo Piaggio;
   nel corso degli anni recenti, la Piaggio Aero si è concentrata nel settore civile degli executive, diventando leader a livello internazionale, al punto da attirare l'attenzione di alcuni grandi gruppi di investimento strategico come il Mubadala Development Company (2006), società di investimenti strategici del Governo di Abu Dhabi, e il gruppo Tata (2008), entrati nel capitale azionario;
   la Piaggio oggi è presente nel mercato Aeronautico con la produzione di Aerei Executive (P.180), a cui si affianca anche l'attività di manutenzione ordinaria e straordinaria;
   negli ultimi anni, la proprietà ha investito in particolar modo sulla progettazione e produzione di aerei militari a pilotaggio remoto (droni di sorveglianza aerea, pattugliamento terrestre, costiero e marittimo), in particolare il «P.1HH HammerHead»;
   costi, tempi e complessità del programma «P.1HH HammerHead» si sarebbero però rivelati molto lontani da quelli prospettati al Governo e agli stessi azionisti che, come si apprende dall'articolo pubblicato sul sito de Il Fatto Quotidiano in data 26 maggio 2016, per tre volte hanno bocciato il nuovo piano industriale cui è appeso il destino dei 1260 dipendenti, parte dei quali è in cassa integrazione da due anni e non ha garanzie sul suo rinnovo oltre la scadenza, segnata al 21 luglio;
   nel 2015 si è assistito ad una robusta ristrutturazione produttiva con l'investimento di 500 milioni di euro dagli Emirati sul nuovo stabilimento di Villanova d'Albenga, dove si producono il drone P1HH, il pattugliatore con pilota MPA, il P180 per il civile di nuova generazione e il progetto di drone modificato P2HH;
   la produzione è stata spostata interamente in quello stabilimento, con il parallelo svuotamento dei due poli storici di Genova Sestri Ponente e di Finale Ligure;
   da mesi si discute intorno all'opzione Finmeccanica (oggi Leonardo) nel tentativo di forzare un suo ingresso in Piaggio. La società a controllo pubblico già fornisce tramite Selex all'azienda ligure l'elettronica di bordo per i droni in sviluppo e dalla stessa vanta pure un credito per mancanti pagamenti di circa 100 milioni di euro;
   come si apprende dall'articolo sopracitato, l'amministratore delegato di Finmeccanica Moretti ha dichiarato di non avere interesse a rilevare l'azienda, ma non ha escluso che la stessa possa entrare nel capitale e azzerare di fatto il debito;
   negli ultimi mesi il Ministero dello sviluppo economico avrebbe velocizzato il pagamento degli arretrati e dei crediti esigibili e anche la Difesa avrebbe anticipato il pagamento di alcune attività;
   la regione Liguria dal canto suo avrebbe messo a disposizione il finanziamento di oltre 3 milioni di euro di fondi europei a titolo di investimenti, sviluppo e ricerca, sulla base del progetto presentato dalla Società nel 2014;
   come si può leggere da un altro articolo pubblicato nuovamente sul sito de Il Fatto Quotidiano del 31 maggio 2016, si sarebbe verificato un incidente che avrebbe visto coinvolto proprio uno dei sopracitati droni del progetto «P.1HH HammerHead»;
   secondo il comando operativo dell'Aeronautica militare (Coa), durante un volo di prova un drone P1HH decollato dall'aeroporto cittadino, che è anche base per l'aviazione civile, è precipitato a 5 miglia a nord dell'isola di Levanzo dopo circa 20 minuti di volo;
   subito sarebbero scattate le operazioni di recupero da parte della capitaneria di porto di Trapani;
   la notizia è arrivata proprio nel giorno in cui al tavolo di crisi del Ministero dello sviluppo economico si sarebbero dovuti presentare i manager italiani, i sindacati e parti del Governo per discutere il nuovo piano industriale e il rinnovo della cassa integrazione per i 1260 dipendenti, appuntamento slittato già tre volte a causa della mancata sottoscrizione del piano industriale da parte degli investitori emiratini;
   da quanto si apprende dall'articolo del fatto del 31 maggio 2016, il prototipo precipitato sarebbe anche stato l'unico abilitato al volo, ragion per cui i tecnici Piaggio dovrebbero ripartire da capo per accumulare un numero di ore di volo necessarie al superamento del collaudo;
   l'azienda si era impegnata a garantire la consegna del primo drone entro la fine del 2015, impegno poi rimandato ad aprile 2016;
   secondo fonti sindacali, pochi mesi fa gli arabi affermavano come i 180 velivoli civili li avrebbero potuti fare in Serbia a minor costo, andando quindi a sacrificare ulteriore personale specializzato;
   una delocalizzazione come quella paventata potrebbe essere il colpo di grazia per un'azienda potenzialmente strategica;
   in questa situazione si inserisce il ruolo intrapreso negli ultimi anni da parte del Governo;
   come già ricordato nell'interrogazione a risposta immediata in Commissione a prima firma dello scrivente n. 5-07985, Piaggio Aero spa è stata destinataria di contributi pluriennali ai sensi della legge 24 dicembre 1985, n. 808, a fronte di cinque programmi aeronautici di ricerca e sviluppo approvati negli anni 2008 e 2009, poi adeguati per il proseguimento delle attività con i costi riguardanti gli anni 2010 e 2011. Le agevolazioni concesse nel periodo ammontano a circa 90 milioni di euro;
   proprio in virtù dei finanziamenti pubblici suddetti il Governo può esercitare su Piaggio Aereospace i poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale (ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56);
   nell'anno 2015 è stato stipulato un accordo fra il Ministero della difesa e Piaggio s.p.a. sulla base del quale si prevedeva la consegna entro i primi mesi del 2016 all'Italia di droni dello stesso modello di quello protagonista dell'incidente del 31 maggio 2016 (6 velivoli P.1HH e 3 Ground control Station) –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per garantire i livelli occupazionali e il piano industriale dell'azienda in modo tale che possano essere rispettati gli impegni presi con le istituzioni e le organizzazioni sindacali e possa essere evitata la delocalizzazione paventata dalla proprietà araba;
   se si possa confermare o smentire un concreto e reale interesse di Finmeccanica ad entrare in Piaggio e di quale entità di investimento si starebbe parlando;
   se non si ritenga opportuno rivedere l'impegno preso dal Ministro dello sviluppo economico riguardo alla conferma a Piaggio Aero S.p.A. della dotazione complessiva delle risorse previste dalla legge n. 808 del 1985 considerando i finanziamenti pluriennali già incassati e tenuto conto che, dai fatti finora emersi, parrebbe emergere come la società non sia intenzionata a mantenere i propri impegni riguardo al mantenimento occupazionale e delle attività;
   se non si ritenga opportuno rivedere l'impegno preso dal Ministro della difesa riguardo all'acquisto dei droni H.1MM, considerando l'incidente del 31 maggio e l'importante spesa che ne deriverebbe;
   come si intenda risolvere la situazione dei 1260 dipendenti Piaggio, in particolare quelli in cassa integrazione da ormai due anni e che al momento non hanno avuto la benché minima garanzia sul rinnovo dell'ammortizzatore sociale oltre la sua scadenza naturale del 21 luglio 2016. (4-13430)