• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00348 le istituzioni scolastiche vantano nei propri bilanci consistenti residui attivi nei confronti del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, residui certificati e iscritti nei...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00348presentato daBOCCADUTRI Sergiotesto diSabato 21 dicembre 2013, seduta n. 143

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
le istituzioni scolastiche vantano nei propri bilanci consistenti residui attivi nei confronti del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, residui certificati e iscritti nei Conti consuntivi delle singole scuole e attesi da anni (sia da parte degli uffici scolastici regionali fino al 2006, che da parte del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca dal 2007 a tutt'oggi), nonché oggetto di numerose e ripetute rilevazioni; i suddetti residui ammonterebbero, secondo taluni dirigenti amministrativi del Miur, circa 580 milioni di euro;
la maggior parte dei suddetti crediti vantati dalle istituzioni scolastiche consistono in anticipazioni effettuate negli anni per garantire la didattica e il regolare svolgimento delle lezioni, assicurando, a fronte di stanziamenti di risorse insufficienti del Miur, il pagamento (cosiddetto «netto in busta») degli stipendi del personale supplente e/o i compensi per lo svolgimento degli esami di Stato con le uniche risorse a disposizione negli anni, cioè i contributi delle famiglie e/o fondi propri delle scuole;
quello che è accaduto, diventando prassi consolidata in tutte le istituzioni scolastiche, è che i direttori scolastici per la gestione amministrativa e i dirigenti scolastici, per garantire – pur in assenza delle risorse del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca – il corretto funzionamento delle scuole, hanno pagato con i fondi dei contributi delle famiglie le supplenze e i compensi per gli esami di Stato, senza effettuare tuttavia il pagamento degli oneri contributivi, in attesa di ricevere i dovuti versamenti da parte del Ministero; le scuole sono solite poi provvedere, in occasione delle restituzioni di risorse con erogazioni in conto residui attivi da parte del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca (ancorché parziali, e insufficienti), di volta in volta e fino alla concorrenza del finanziamento ricevuto, a regolarizzare i pagamenti con le Agenzie delle entrate per contributi e ritenute (IRPEF, addizionali regionali e/o comunali, INPS/INPDAP e IRAP) relative agli stipendi e/o compensi anticipati «al netto»;
per i suddetti ritardati pagamenti, non imputabili alle istituzioni scolastiche, sono comminate sanzioni onerose, con more molto elevate da parte delle Agenzie delle entrate e/o da Equitalia e con diritto di rivalsa sul dirigente scolastico e sul direttore scolastico per la gestione amministrativa;
il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca fino ad ora non è intervenuto, o l'ha fatto individuando addirittura profili disciplinari e responsabilità dirette del direttore scolastico per la gestione amministrativa e del dirigente scolastico, pur riconoscendo «la scarsità delle risorse finanziarie disponibili e la necessità del vincolo di destinazione delle stesse»;
questa situazione paradossale mette in ulteriore difficoltà economica le scuole, facendo ricadere sui direttori scolastici per la gestione amministrativa e i dirigenti scolastici la responsabilità di un omesso o ritardato pagamento degli oneri contributivi di cui è causa esclusivamente il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, che con ritardo è solito provvedere a liquidare le somme dovute –:
come i Ministri interpellati intendano intervenire affinché non si applichino sanzioni e more a carico delle istituzioni scolastiche, dei dirigenti scolastici e dei direttori scolastici per la gestione amministrativa che non hanno potuto pagare in tutto o in parte i contributi a carico dello Stato (datore di lavoro) e/o le ritenute a carico dei lavoratori nei tempi dovuti, a causa della mancata erogazione a tempo debito di finanziamenti specifici con vincolo di destinazione da parte dello Stato stesso.
(2-00348) «Boccadutri, Aiello, Airaudo, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Duranti, Daniele Farina, Fava, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Migliore, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Piras, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zan, Zaratti».