• C. 3828-2648-2897-A-bis EPUB presentata il 21 giugno 2016. CARIELLO Francesco, Relatore di minoranza

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Atto a cui si riferisce:
C.2648 Modifica all'articolo 17 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernente l'introduzione del divieto di utilizzo della quota dell'otto per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche devoluta alla diretta gestione statale per la copertura finanziaria delle leggi


Frontespizio Relazione
Testo senza riferimenti normativi
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 3828-A-bis


RELAZIONE DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE
(BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
presentata alla Presidenza il 21 giugno 2016
(Relatore di minoranza: CARIELLO)
sulla
PROPOSTA DI LEGGE
n. 3828, d'iniziativa dei deputati
BOCCIA, PALESE, MARCHI, MARCON, LIBRANDI, ALBERTO GIORGETTI, TANCREDI, DI GIOIA, TABACCI, LUCIANO AGOSTINI, AMATO, BARUFFI, CAMANI, CARLONI, CASTRICONE, CENNI, D'INCECCO, D'OTTAVIO, FANUCCI, FAUTTILLI, FEDI, CINZIA MARIA FONTANA, FRAGOMELI, FREGOLENT, GIULIETTI, GUERRA, IORI, LOCATELLI, MARTELLA, MASSA, MELILLA, MELILLI, MONGIELLO, MONTRONI, FITZGERALD NISSOLI, PINNA, ROMANINI, SCHIRÒ, SENALDI, TARANTO, VICO, CIRACÌ, PETRINI, VENITTELLI, SANI, PRESTIGIACOMO, BECATTINI, SERENI
Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernenti il contenuto della legge di bilancio, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243
Presentata il 12 maggio 2016
e sulle
PROPOSTE DI LEGGE
n. 2648, d'iniziativa dei deputati
BOCCIA, CASTELLI, CORSARO, FAUTTILLI, GUIDESI, LIBRANDI, MARCHI, MARCON, PALESE, TABACCI, TANCREDI, ALBANELLA, AMATO, LUCIANO AGOSTINI, BENI, BLAZINA, BORGHESE, BOSSA, CAPODICASA, CAPONE, CAPUA, CARLONI, CASATI, CIRACÌ, COPPOLA, DE MITA, DELLAI, FITZGERALD NISSOLI, CINZIA MARIA FONTANA, FOSSATI, GASPARINI, GHIZZONI, GIACOBBE, GIULIETTI, GIUSEPPE GUERINI, IACONO, IORI, LAFFRANCO, LODOLINI, MARCHETTI, MARTELLA, MELILLA, MERLO, MISIANI, MONGIELLO, MONTRONI, NARDUOLO, NICOLETTI, OCCHIUTO, PATRIARCA, ROCCHI, ROMANINI, SBROLLINI, VALIANTE
Modifica all'articolo 17 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernente l'introduzione del divieto di utilizzo della quota dell'otto per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche devoluta alla diretta gestione statale per la copertura finanziaria delle leggi
Presentata il 26 settembre 2014
n. 2897, d'iniziativa dei deputati
MARCON, BOCCIA, CARIELLO, PALESE, DELLAI, GIANCARLO GIORGETTI, TANCREDI, SERENI, LIBRANDI, PANNARALE, FASSINA, AIRAUDO, REALACCI, DE MITA, ZACCAGNINI, DAGA, PELLEGRINO, SALTAMARTINI, ZARATTI, ALBINI, AMODDIO, ANTEZZA, ARLOTTI, CARLONI, CARRA, CASTRICONE, CENNI, CIRACÌ, COSTANTINO, D'OTTAVIO, FAUTTILLI, FITZGERALD NISSOLI, GINOBLE, GRECO, GRIBAUDO, KRONBICHLER, LAFORGIA, LOCATELLI, LODOLINI, MAESTRI, MAZZOLI, MIOTTO, OCCHIUTO, PAGLIA, PASTORELLI, RIBAUDO, ROMANINI, SBERNA, TERROSI, ZANIN, QUARTAPELLE PROCOPIO, SCOTTO, GIANCARLO GIORDANO, BENI, PINNA
Disposizioni per l'utilizzazione degli indicatori di benessere nelle politiche pubbliche
Presentata il 19 febbraio 2015


      

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Onorevoli Colleghi! La proposta di legge in esame, composta di 15 articoli, ivi incluso l'articolo 15, che reca la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalle modifiche apportate dalla proposta di legge, ha l'obiettivo di modificare la legge n. 196 del 2009, per recepire le indicazioni della legge rinforzata n. 243 del 2012.
      In particolare, la proposta di legge in esame interviene sulla modifica della legge di stabilità e della legge di bilancio, che vengono unificate in un unico provvedimento, e i relativi contenuti, nonché interviene sul ciclo e gli strumenti di programmazione finanziaria e sui tempi di presentazione dei documenti relativi.
      Ma l'obiettivo principale è quello di introdurre in via definitiva, come obiettivi di programmazione economica, gli obblighi derivanti dalla citata legge rinforzata, apportando dunque un ulteriore rafforzamento del rispetto dei vincoli derivanti dal Fiscal compact, del quale il M5S chiede da sempre la cancellazione.
      Questo è un aspetto che avremmo voluto evitare anche alla luce del fatto che i nuovi strumenti di contabilità, che, sotto un certo aspetto, migliorano la programmazione economica e la gestione delle risorse, eliminando i limiti della vigente disciplina, vengono condizionati a vincoli europei, che vacillano ogni giorno di più e che osserviamo ciecamente senza porci domande su come raggiungere i parametri imposti, come ad esempio il vincolo del 3 per cento deficit/PIL, ma fermandoci alla mera notazione numerica senza alcuna considerazione del benessere della collettività, dei costi ambientali e sociali.
      Ricordiamo che il Ministro Padoan, nel 2012, quando era Vicepresidente dell'OCSE diceva:
      «[...] vi sono i costi, in aumento, causati dal cambiamento climatico, che vanno affrontati.
      Oggi la “nuova normalità” di una minore crescita e stretta della finanza pubblica rende difficile assicurare welfare, a cui si aggiungono alti costi sociali.»
      Tali costi sociali e ambientali sono del tutto nascosti all'interno del PIL, che anzi beneficia di tali nefandezze.
      A partire da settembre 2014 il nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali – Sec 2010 – in sostituzione del Sec 95 ha ampiamente falsato la rappresentatività del PIL quale parametro di riferimento coerente con il benessere di una nazione. Stando a questo sistema tutte le attività che producono reddito, ivi comprese le attività illegali quali traffico di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol), vengono stimate e quindi inserite nel calcolo del prodotto interno lordo.
      L'uso di indici di benessere, quali il BES, che contiene al suo interno indicatori che tengono conto dei fattori sociali, ambientali e di qualità di vita e salute dei cittadini, serve appunto per poter scegliere la direzione ottimale da intraprendere, tenendo conto quindi non solo del perseguimento del «mantra» del PIL, ma anche avvicinandosi di più ai reali bisogni.
      Giusto per fare un esempio, se aumentano le attività illegali, che semmai portano anche inquinamento, disoccupazione e diseguaglianze sociali, il PIL aumenta, così come aumenta anche se aumentano le attività legali, semmai che rispettano l'ambiente, creano posti di lavoro e aumentano l'uguaglianza sociale. Nel primo caso però accade che l'indice BES diminuisce, in particolare nelle sue componenti riguardanti la salute, il lavoro, l'ambiente e il benessere collettivo ad esempio, nel secondo aumenta.
      Non possiamo più permetterci ciechi interventi programmatici che mirino solo a rientrare in parametri obsoleti, forieri di corruzione e scellerati interventi contro il nostro patrimonio ambientale e il benessere dei cittadini, per tale motivo gli indici di benessere del BES vanno utilizzati quali parametro di riferimento al pari se non superiore al PIL, nella programmazione dei passi da effettuare. Non ha alcun senso inserirli quali allegato, per mera conoscenza, senza alcun vincolo per le scelte da effettuare nella programmazione degli obiettivi da raggiungere.
      Ci tenevamo a riportare importanza e centralità al nostro Parlamento rispetto agli organi europei, ormai predominanti.
      Dunque evidenziamo che è stata approvata una nostra proposta, l'emendamento 1.10 che prevede che la trasmissione alle Camere del Documento programmatico di bilancio sia presentato entro lo stesso termine entro cui viene presentato alla Commissione Europea, ossia il 15 ottobre, per mettere sullo stesso piano il nostro Parlamento rispetto agli organi UE.
      Inoltre, abbiamo cercato di rendere più accessibili e trasparenti le informazioni del bilancio, mediante l'emendamento 1.5 che prevede che le pubblicazioni nel sito del Ministero dell'economia e delle finanza della legge di bilancio siano in formato aperto e riutilizzabili ai sensi degli articoli 68 e 69 del Codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 per dare maggiore trasparenza alle informazioni.
      Nostra priorità è stata anche di dare uno spazio alle informazioni sugli strumenti derivati, di cui non si riescono a sapere le dinamiche e le conseguenze finanziarie sull'andamento del debito pubblico.
      In proposito è stata accolta la proposta emendativa che amplia il contenuto della sezione del DEF, in merito alle informazioni sul debito, prevedendo che le informazioni diano conto anche dell'ammontare della spesa per interessi correlata a strumenti finanziari derivati.
      Riteniamo di aver dato un contributo anche in merito al ripristino del comma 11 dell'articolo 10 della legge n. 196 del 2009, abrogato dalla proposta di legge in discussione, che prevede che il Ministero dell'economia e delle finanze trasmetta alle Camere entro il 30 giugno, ad integrazione del DEF, un apposito allegato in cui sono riportati i risultati del monitoraggio degli effetti sui saldi di finanza pubblica delle misure della legge di bilancio adottata in corso d'anno, nonché gli scostamenti rispetto alle previsioni e le motivazioni.
      Nel complesso, la presente proposta di legge è coerente con gli obiettivi espressi nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva svolta nelle Commissioni riunite di Camera e Senato.
      Si condividono anche i nuovi termini per la presentazione dei documenti di bilancio, nonché l'unificazione della ex legge di stabilità alla legge di bilancio, che consentirà una maggiore flessibilità nell'allocazione delle risorse.
      Auspichiamo che in ogni caso le nuove rappresentazioni delle poste di bilancio, e, in particolar modo, gli stanziamenti correlati a fattori legislativi, siano facilmente leggibili ed interpretabili, aspetto che non si può desumere dalla sola lettura delle modifiche apportate dalla presente proposta di legge.
      Rileviamo anche che è stata introdotta nel testo una nostra richiesta importante, che prevede l'accesso diretto ai dati di bilancio da parte dei parlamentari eletti.
      Ciò intende rafforzare il controllo del Parlamento sull'operato del Governo, che, purtroppo, ricorrendo in maniera anomala alla decretazione d'urgenza, ha limitato negli ultimi anni i poteri decisionali e di controllo che la Costituzione riserva al Parlamento.
      Auspichiamo che l'accesso alle banche dati sarà poi reso effettivo da parte degli organi di Governo, nello spirito di massima collaborazione e trasparenza della gestione delle risorse pubbliche.

Francesco CARIELLO,
Relatore di minoranza.