• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/02389/006/ ... premesso che: l'articolo 4, comma 6, prevede -tra le altre cose- il rinnovo delle autorizzazioni per cessioni a titolo gratuito già predisposte in provvedimenti...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2389/6/0304 presentato da ALDO DI BIAGIO
martedì 21 giugno 2016, seduta n. 019

Il Senato,
premesso che:
l'articolo 4, comma 6, prevede -tra le altre cose- il rinnovo delle autorizzazioni per cessioni a titolo gratuito già predisposte in provvedimenti antecedenti e mai attuate;
con l'articolo 1, comma 32, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227, convertito con modificazioni, dalla legge 1° febbraio 2013, n. 12, recante "Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione", veniva prevista l'autorizzazione al Governo italiano a cedere, a titolo gratuito, al Governo dello Stato d'Eritrea materiale ferroviario dichiarato fuori servizio;
la suddetta autorizzazione, malgrado si collocasse in un percorso di confronto con le autorità eritree dal 2010, non è stata mai attuata;
successivamente, nel decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, convertito con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2015, n. 43, all'articolo 14, comma 6, si è inteso confermare la validità dell'autorizzazione alle cessioni;
nel luglio 2015 il Ministero della difesa intendeva chiudere la procedura entro al massimo il 31 luglio 2015, ferme restando le indicazioni che sarebbero dovute giungere dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in merito alla risoluzione di taluni aspetti burocratici dell'attuazione della procedura di cessione;
all'autorizzazione non ha però fatto seguito alcuna iniziativa o procedura atta a rendere esecutiva la disposizione normativa indicata, senza che, di contro, siano state fornite motivazioni ostative alla sua risolutiva attuazione;
vale la pena segnalare che, a conferma della validità del progetto e dell'attenzione ad esso riservata dal governo di Asmara, quest'ultimo abbia inteso farsi carico degli oneri di trasporto delle strutture evitando in tal modo di creare un onere in capo allo Stato italiano: elemento questo che dovrebbe, in teoria, agevolare e rendere maggiormente snelle le procedure di attuazione delle dinamiche di cessione;
la mancata attuazione, nei tempi originariamente pattuiti, della procedura di cessione dei materiali ferroviari ha condotto anche ad una notevole perdita di potenzialità e di fattività degli stessi: infatti vale la pensa sottolineare che quattro strutture delle undici in totale necessitavano di essere movimentate già dalla seconda metà del 2015 in ragione della chiusura dei sedimi ferroviari dove queste erano collocate, in ragione di tali aspetti, il loro spostamento su aree non adibite alla loro presenza avrebbe procurato non trascurabili danni;
si starebbe assistendo alla mancata attuazione, per ben due volte consecutive, e con modalità di basso livello, di una norma specifica in due distinti provvedimenti che ne hanno autorizzato e confermato la ratio ed in riferimento alla quale è stata ribadita la disponibilità dell'amministrazione competente e detentrice del materiale potenzialmente oggetto di cessione;
ciò rappresenta un grave danno in termini di credibilità del nostro Paese, segnatamente sul fronte della compromissione delle potenzialità bilaterali con Asmara, senza trascurare il fatto che ci si troverebbe dinanzi ad un paradosso istituzionale secondo cui il Parlamento ed il Governo ratificano una determinata decisione, sottoscritta anche dal Presidente della Repubblica che poi, per ben due volte, viene evitata e disattesa dagli uffici amministrativi per ragioni che sfuggono;
il progetto di cessione del materiale ferroviario all'Eritrea, particolarmente ambito dal governo di Asmara, rappresenterebbe un importante input alle dinamiche di sviluppo di un Paese, dalle notevoli potenzialità economiche e in grado di avviare un percorso di normalizzazione dell'intera area in una stagione di oggettiva complessità geopolitica;
l'Italia avrebbe, nei fatti, disatteso un accordo animando la violazione di una sorta di legittimo affidamento dal parte dell'Eritrea, che potrebbe allo stato attuale compromettere le relazioni tra i due Paesi già contaminate da un latente pregiudizio, infondato, da parte dell'Italia verso la reale configurazione politica e sociale del governo di Asmara;
impegna il Governo:
a rinnovare l'autorizzazione di cui all'articolo 1, comma 32, del decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227, convertito con modificazioni, dalla legge 1° febbraio 2013, n. 12 alla citata cessione nell'ambito del provvedimento di proroga delle missioni internazionali, o in provvedimenti affini al fine di una sua realizzazione su breve periodo con l'obiettivo di esorcizzare una rinnovata compromissione della credibilità delle iniziative promosse dal nostro Paese.
(0/2389/6/0304)
DI BIAGIO