• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08951    il 30 maggio 2016 un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri puntualizzava che, ai fini della privatizzazione delle Ferrovie dello stato italiano, gli azionisti, tranne le...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08951presentato daDI STEFANO Marcotesto diMercoledì 22 giugno 2016, seduta n. 640

   MARCO DI STEFANO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il 30 maggio 2016 un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri puntualizzava che, ai fini della privatizzazione delle Ferrovie dello stato italiano, gli azionisti, tranne le istituzioni pubbliche, non potevano sottoscrivere e possedere azioni oltre il 5 per cento, ribadiva il tetto del 40 per cento da mettere sul mercato, ma affermava che la rete ferroviaria italiana (RFI) doveva rimanere fuori dal processo di privatizzazione per rimanere di proprietà dello Stato;
   in numerosi confronti e dibattiti che hanno coinvolto il mondo della cultura trasportistica e le Commissioni parlamentari questa posizione ha trovato unanime consenso;
   dalle dichiarazioni del Ministro interrogato e da conseguente apprezzamento dell'Amministratore delegato di Ferrovie dello stato italiano Mazzoncini, inoltre, si evince sempre di più la volontà di intervenire sulla rete ferroviaria nazionale non solo sulle nuove direttrici sia passeggeri che merci, ma anche integrando nella rete nazionale le ferrovie concesse sia quelle connesse che quelle regionali. Con risorse relativamente di basso impatto finanziario si possono, infatti, ottenere risultati di rilevanza strategica soprattutto per il trasporto pubblico locale. La gestione delle regioni nel settore ferroviario, infatti, quasi sempre è stata molto carente e inadeguata sia nella gestione dell'infrastruttura che del servizio di trasporto per assicurare ai pendolari un servizio efficiente;
   le Ferrovie del Sud-est la cui gestione fallimentare ha costretto alla nomina di un commissario da parte del Governo che ne è proprietario, sono oggetto di grande attenzione sia da parte delle Ferrovie dello Stato italiano che di numerose aziende di trasporto interessate a subentrare nella gestione del trasporto pubblico locale;
   aziende non italiane hanno mostrato interesse anche in associazione temporanee di impresa con aziende italiane di prendere parte alla eventuale gara per il servizio ferro gomma del trasporto pubblico locale attualmente gestito da Ferrovie del sud-est anche se acquisendo l'infrastruttura ferroviaria;
   le Ferrovie del sud-est e Servizi automobilistici gestiscono 474 chilometri di linee ferroviarie nelle quattro province meridionali della Puglia, collegando fra loro le città di Bari, Taranto e Lecce. Dopo quella statale risulta essere la più estesa. Se si considera poi che agisce come vettore automobilistico in funzione di adduzione o di sostituzione del vettore ferroviario, le Ferrovie del sud-est di fatto servono 130 comuni;
   l'infrastruttura ferroviaria di Ferrovie del sud-est necessita un consistente ammodernamento ed efficentamento che solo una integrazione in rete ferroviaria italiana può garantire, razionalizzandolo in un'ottica di servizio all'utenza da verificare con la definizione da parte della regione Puglia dei servizi di Trasporto pubblico locali individuati secondo le esigenze degli utenti –:
   se il Governo non intenda fare chiarezza sull'intendimento di integrare la rete delle Ferrovie del sud-est in Rete ferroviaria italiana essendone lo Stato proprietario, fugando ogni dubbio sulla possibilità che altre aziende, anche non italiane, le quali hanno già mostrato interesse, possano acquisire la proprietà della rete;
   se, per quanto riguarda il servizio di trasporto gestito attualmente da Ferrovie del sud-est che risulta integrato ferro-gomma con la scadenza obbligatoria al 2019 per l'effettuazione delle gare per il trasporto su gomma fissata dalle nuove normative europee, non intenda, d'accordo con la regione Puglia, favorire l'espletamento nei tempi più brevi possibili di tale adempimento, aprendo al mercato, come peraltro auspicato dal Governo in più riprese e in ambiti diversi e ribadito dalla Autorità di regolazione dei trasporti e dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato. (5-08951)