• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.9/01865-A/108 premesso che: dal 21 al 23 novembre 2012 si è svolta a Venezia la Seconda Conferenza Nazionale sull'Amianto, nel corso della quale sono stati indicati gli obiettivi da perseguire in...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01865-A/108presentato daANTEZZA Mariatesto diVenerdì 20 dicembre 2013, seduta n. 142

La Camera,
premesso che:
dal 21 al 23 novembre 2012 si è svolta a Venezia la Seconda Conferenza Nazionale sull'Amianto, nel corso della quale sono stati indicati gli obiettivi da perseguire in questa, al contempo, nuova e ultima fase della lotta per la completa eliminazione della fibra killer dall'Italia in tempi certi;
che l'8 marzo 2013 a Casale Monferrato, città simbolo dell'esposizione e della mortalità da amianto, il Ministro della salute del precedente governo, Renato Balduzzi ha presentato il Piano Nazionale Amianto composto da 3 capitoli generali a riguardo dei problemi sanitari (sorveglianza sanitaria, epidemiologia, ricerca clinica), di quelli ambientali o delle bonifiche dei siti contaminati da amianto, di quelli sociali e previdenziali;
che detto Piano, predisposto dal Ministero della salute, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal Ministero del lavoro, è stato sottoposto alla Conferenza Unificata nella seduta del 10 aprile 2013; che in tale sede il Ministero dell'economia e delle finanze ha richiesto ai predetti Ministeri informazioni integrative in merito agli aspetti finanziari del medesimo Piano, che tali informazioni aggiuntive sono state fornite; che non risulta che il Ministero dell'economia e delle finanze abbia ancora formulato le successive valutazioni di competenza;
secondo l'Ufficio internazionale del lavoro, sono circa 120.000 i decessi causati nel mondo ogni anno da tumori provocati dall'esposizione all'amianto e sono circa 4.000 quelli risultanti in Italia;
nei prossimi decenni, stante il lungo periodo di latenza della malattia, che può superare anche i 30 anni si avrà, anche in Italia, un ulteriore forte incremento dei decessi provocati dall'amianto, incremento che raggiungerà l'apice tra il 2015 e il 2025 (e, secondo alcuni esperti, addirittura nel 2040) dovuto alle numerose situazioni a rischio individuate dalle attività di mappatura dell'amianto condotte sul territorio nazionale;
nella precedente legislatura, nella seduta del 7 febbraio 2012, il Senato ha approvato quasi all'unanimità una risoluzione (6-00121, Casson ed altri 27 firmatari) che impegnava il Governo in ordine ai sei specifici seguenti punti: 1) modificare il decreto emanato dal Ministro del lavoro e previdenza sociale in data 12 gennaio 2011 in attuazione della legge finanziaria del 2008 (n. 244 del 2007), al fine di garantire il funzionamento del Comitato organizzatore e la gestione del Fondo per le vittime dell'amianto, disciplinare le procedure e le modalità di erogazione delle prestazioni a favore di tutte le persone (civili e militari, lavoratori e non lavoratori), che abbiano contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all'amianto a qualsiasi titolo, in situazioni lavorative, domestiche o ambientali e, in caso di premorte, in favore degli eredi. A tal fine occorre prioritariamente valutare la piena conformità del decreto ministeriale in questione con le previsioni di cui alla legge n. 244 del 2007, anche al fine di proporre eventuali modifiche alla normativa primaria di riferimento; 2) istituire un apposito Fondo per realizzare, in accordo con il coordinamento degli assessori regionali alla salute, un programma di indirizzo e coordinamento e messa in rete dei programmi delle singole regioni, in materia di «Sorveglianza sanitaria, diagnosi precoce e terapie efficaci» delle persone dichiaratesi esposte all'amianto e per le persone che hanno ricevuto e riceveranno dall'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e/o dalle Aziende unità sanitarie locali (AUSL) l'attestato di avvenuta esposizione all'amianto; 3) istituire, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, un Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici, per il finanziamento degli interventi finalizzati ad eliminare i rischi per la salute pubblica derivanti dalla presenza di amianto negli edifici pubblici e nelle strutture e mezzi di trasporto pubblico, prevedendo prioritariamente la messa in sicurezza degli edifici scolastici ed universitari, delle strutture ospedaliere, degli uffici aperti al pubblico e delle caserme e delle navi militari; 4) favorire l'instaurazione di un quadro interpretativo omogeneo il quale risulti idoneo ad assicurare il tempestivo rilascio delle certificazioni di esposizione all'amianto in favore dei lavoratori esposti e agli ex esposti, al fine di consentire loro l'accesso ai benefici e alle prestazioni sanitarie previste dalla normativa vigente; 5) provvedere alla riapertura del termine del 15 giugno 2005, di cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 27 ottobre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2004, in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 326 del 2003, riapertura già sollecitata con Atto Senato n. 2141 del 28 aprile 2010; 6) provvedere alla indizione e organizzazione della Conferenza Nazionale sulle patologie asbesto-correlate nonché sulla conoscenza, prevenzione e bonifica dei siti contaminati da amianto;
ad ulteriore testimonianza dell'attualità ed importanza della materia si evidenzia la Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2013 sulle «Minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l'amianto esistente» che, tra l'altro, «invita gli stati membri a portare avanti la progressiva eliminazione dell'amianto nel minor tempo possibile», «invita la Commissione a includere una strategia coordinata in materia di amianto nella prossima strategia dell'UE 2014-2020 per la salute e la sicurezza...», formulando altresì una nutrita serie di raccomandazioni in materia sanitaria, ambientale e previdenziale;
su tali impegni risulta che il Governo abbia risposto positivamente solo in ordine al sesto punto, concernente l'organizzazione della seconda Conferenza nazionale governativa sull'amianto;
si ritiene necessario riproporre al Governo tutte le ricordate inevase questioni, unitamente a quelle concernenti la lentezza dei processi e delle indagini relativi alle persone decedute a causa dell'amianto. Infatti, i richiesti interventi della magistratura, a tutela delle parti offese (per i casi di malattie asbesto-correlate), devono ritenersi obbligatori e prioritari a norma del codice penale e di procedura penale, anche perché la recente normativa annovera questa tipologia di reati (infortuni sul lavoro e malattie professionali) tra quelli che devono essere trattati, dopo quelli concernenti le più gravi forme di criminalità organizzata, con criteri di precedenza rispetto agli altri;
gli obblighi di tutela dei lavoratori (e dei loro familiari superstiti) si rinvengono finanche nella Carta costituzionale, che fa costantemente richiamo ai doveri di solidarietà sociale;
in data 8 ottobre 2013 il Coordinamento Nazionale Amianto, formato dalla gran parte delle associazioni delle vittime, degli ex esposti all'amianto, da organizzazione scientifiche volte alla ricerca, allo studio della prevenzione, dell'epidemiologia, delle bonifiche da amianto, ha manifestato davanti al Parlamento per chiedere che nella Legge di Stabilità per il 2013 venisse ripreso l’iter di approvazione del Piano Nazionale Amianto e venissero inseriti i primi finanziamenti urgenti, assistiti da deroga al Patto di Stabilità, necessari al fine di avviare e/o completare le bonifiche sulle situazioni a più alto rischio così come individuate dalla Mappatura dell'amianto sul territorio nazionale di cui alla legge del 23 marzo 2001, n. 93;
l'allargamento della platea degli aventi diritto al Fondo per le vittime dell'amianto a coloro che hanno contratto malattie e morte (loro eredi), per l'amianto diffuso in ambienti di vita, utilizzando fondi INAIL;
la conferma dei finanziamenti per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti, per la ricerca clinica per combattere le malattie più gravi correlate all'amianto,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di:
dare sollecita attuazione al complesso degli impegni contenuti nella richiamata risoluzione 6-00121, già approvata dal Senato, in particolare per ciò che riguarda l'assegnazione di risorse finanziarie al Fondo Nazionale Amianto (utilizzando anche Fondi INAIL) nonché l'erogazione dello stesso anche ai cittadini colpiti da malattie asbesto-correlate (o loro eredi) di origini diverse da quelle professionali e per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti;
ricomprendere nelle salvaguardie previste dall'articolo 24, comma 14, del decreto-legge n. 201 del 2011 – cosiddetto decreto «Salva Italia» – anche i soggetti ex esposti;
prevedere – per gli interventi di bonifica di particolare urgenza – l'assegnazione di adeguate risorse economiche anche al fine di finanziare le attività regionali sulla mappatura e la possibilità di una deroga al Patto di Stabilità per gli Enti locali, necessaria al fine di avviare e/o completare le attività di mappatura e di bonifica dei siti contaminati;
ricostituire una cabina di regia nazionale o organo similare di coordinamento delle iniziative in tema di amianto, ai sensi della previsione della legge n. 257 del 1992 (ex Commissione Nazionale Amianto), il cui funzionamento può essere assicurato dalle risorse proprie di ogni Dicastero partecipante.
9/1865-A/108. Antezza, Biondelli, Amoddio, Arlotti, Boccuzzi, Iacono, Castricone, Amoddio.