• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.9/01865-A/205 premesso che: a fronte delle condizioni in cui versano i conti pubblici, risalta oltremodo l'assenza, nel provvedimento in esame, di interventi a riduzione della spesa pubblica secondo...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01865-A/205presentato daLOMBARDI Robertatesto diVenerdì 20 dicembre 2013, seduta n. 142

La Camera,
premesso che:
a fronte delle condizioni in cui versano i conti pubblici, risalta oltremodo l'assenza, nel provvedimento in esame, di interventi a riduzione della spesa pubblica secondo un'ottica di ottimizzazione e migliore allocazione delle risorse, effettivo ed unico significato, oltre che corretta traduzione, della cosiddetta «spending review», della quale non vi è ombra nonostante i numerosi studi commissionati e via via accumulati dai recenti Governi, ed in luogo della quale la legge di stabilità per il 2014 adotta, ancora una volta, i «tagli lineari»;
ad avviso del firmatario del presente atto di indirizzo, l'assunzione straordinaria di 120 unità di personale, con una spesa di oltre 5 milioni di euro, connessa al «monitoraggio» finalizzato al reperimento di risorse comunitarie derivanti dai fondi omonimi, insieme all'assunzione di personale, con una spesa di 2 milioni di euro, da dedicare alla «comunicazione» connessa alla presidenza di turno del semestre europeo, sono scelte ingiustificabili e contrarie ai princìpi di buon andamento della pubblica amministrazione, che diventano oltraggiose nel contesto economico del nostro Paese, ridicole rispetto all'annunciata volontà di razionalizzazione e migliore allocazione delle risorse pubbliche;
l'incarico assegnato lo scorso mese di Novembre al Commissario Cottarelli segue, a ruota, quelli affidati, negli anni recenti e nel susseguirsi dei Governi, nell'ordine: alla Commissione Biasco, a Piero Giarda (chiamato dal ministro Tremonti), ancora a Piero Giarda (chiamato da Mario Monti, la cui ultima fatica sui criteri e le modalità per la spending review è datata marzo 2013), a Francesco Giavazzi (per la razionalizzazione dei contributi alle imprese), a Enrico Bondi; i quali hanno prodotto dossier, via via accumulatisi, di analisi, criteri e metodologie di «spending review»;
il comma 285 del provvedimento in esame stabilisce che entro il 31 luglio 2014 dovranno essere adottate misure tali da produrre, attraverso riorganizzazioni e revisioni del comparto pubblico, una riduzione della spesa pubblica di almeno 600 milioni di euro nel 2015 e 1,3 miliardi negli anni 2016 e 2017 (non è chiaro se i risparmi del 2017 siano da intendersi nel senso di ulteriori rispetto a quelli del 2016);
le «cifre», pur grezze, circolate sugli organi della stampa ai tempi delle «prime» spending review, erano di altro tenore: risultava che su oltre 807 miliardi di spesa pubblica la quota definita aggredibile supererebbe i 295 miliardi, dei quali 80 miliardi da poter «aggredire» in tempi brevi;
un obiettivo così esiguo e poco ambizioso, quale quello indicato dal suddetto comma, da raggiungere in un arco temporale pari ad oltre un biennio, appare in forte contrasto con lo stato in cui versano i conti pubblici, con l'entità del debito e della pressione fiscale che grava in particolare su certe fasce di cittadini e sulle imprese;
ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo una legge di stabilità per il 2014 priva di corposi tagli alla spesa pubblica rappresenta un ossimoro e, in particolare, l'assenza di tagli ai cosiddetti «costi della politica» nonché alle spese degli organi e degli organismi istituzionali e costituzionali, a fronte dei sacrifici imposti ai cittadini risulta ancor più odiosa, soprattutto ove si tenga conto del fatto che, al contrario, la spesa di funzionamento degli organi costituzionali – Missione n. 21 (Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri) di cui alla Tabella n. 2 – registra, paradossalmente, un incremento degli stanziamenti e parimenti per le spese di funzionamento di tutti gli organi a rilevanza costituzionale, che registrano un aumento, ad eccezione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL);
ad esperti e tecnici può essere affidato lo studio, l'analisi e la metodologia più idonei per l'applicazione della revisione della spesa, restando l'essenza di essa il prodotto di scelte eminentemente politiche;
è necessario dare ai cittadini e alle imprese un segnale immediato di credibilità e di assunzione di responsabilità,

impegna il Governo

ad adottare le iniziative, anche legislative, finalizzate alla riduzione dell'indennità parlamentare di cui all'articolo l, della legge 31 ottobre 1965, n. 1261.
9/1865-A/205. Lombardi, Dadone, Cozzolino, D'Ambrosio, Dieni, Fraccaro, Nesci, Nuti, Toninelli.