• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/13626    nei giorni scorsi, come riportato anche in un articolo del Corriere della Sera a firma Pietro Gorlani, a seguito di un controllo dei tecnici dell'Arpa e dei carabinieri del Nucleo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13626presentato daCOMINELLI Miriamtesto diMercoledì 29 giugno 2016, seduta n. 644

   COMINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi, come riportato anche in un articolo del Corriere della Sera a firma Pietro Gorlani, a seguito di un controllo dei tecnici dell'Arpa e dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Brescia, coordinati dal capitano Teodoro Saggese è stata rinvenuta nel comune di Porzano di Leno (Brescia) una discarica abusiva nel terreno retrostante lo stabilimento dell'ex fabbrica di alluminio Alnor;
   a circa due metri sotto terra sono stati rinvenuti numerosi sacchi di soda caustica, scorie di amianto, detriti edili e pneumatici. Secondo gli inquirenti si tratterebbe dei residui delle vasche di pulitura dell'ex fabbrica sotterrati illegalmente, anziché smaltiti come rifiuti pericolosi;
   va evidenziato che la ditta Alnor è fallita nel 2014, a dicembre del 2015 lo stabilimento, finito all'asta, è stato comprato dalla Aps Extrusion, ditta del tutto estranea al reato ambientale recentemente scoperto e presumibilmente commesso dai precedenti responsabili;
   la discarica abusiva rappresenta un serio pericolo ambientale e un rischio per la salute dei cittadini. La soda, infatti, è un composto molto solubile in acqua e può inquinare gravemente la falda acquifera. Il problema non riguarderebbe l'acqua dell'acquedotto comunale, pescata in tutt'altra zona, ma le molte abitazioni private che prelevano l'acqua dalla falda che scorre nella zona;
   per accertare le responsabilità del danno ambientale commesso e punire i colpevoli serve un lavoro di indagine lungo e approfondito, in un momento in cui la procura di Brescia ha le forze dimezzate, con 9 pubblici ministeri che presto si trasferiranno –:
   se il Governo sia a conoscenza della vicenda di cui in premessa, di quali elementi disponga circa il danno ambientale in atto e i conseguenti rischi per la salute dei cittadini, in considerazione della possibile contaminazione delle falde acquifere, e quali eventuali iniziative di competenza intenda assumere al riguardo;
   se il Governo non ritenga di assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a rafforzare gli organici della procura di Brescia al fine di agevolare il lavoro dell'autorità giudiziaria e consentire l'applicazione del principio sacrosanto «chi inquina paga» (4-13626)