• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01422 CIAMPOLILLO, CAPPELLETTI, SERRA, BATTISTA, MORRA, COTTI, PAGLINI, DONNO, PUGLIA, BLUNDO, BIGNAMI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per l'integrazione e degli affari...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01422 presentata da LELLO CIAMPOLILLO
lunedì 23 dicembre 2013, seduta n.157

CIAMPOLILLO, CAPPELLETTI, SERRA, BATTISTA, MORRA, COTTI, PAGLINI, DONNO, PUGLIA, BLUNDO, BIGNAMI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per l'integrazione e degli affari esteri - Premesso che:

in data 21 novembre 2013 "la Gazzetta del Mezzogiorno" pubblicava un articolo intitolato "Adozioni e affidi in calo il Colle lancia l'appello";

i genitori coinvolti nei progetti adottivi in Bielorussia, in disaccordo con quanto riferito nel suddetto articolo, hanno deciso di replicare scrivendo ai rappresentanti delle istituzioni relativamente alle criticità del sistema-adozioni sollevate dalla stampa, in particolare sulla parte in cui si fa riferimento al "calo" delle richieste di adozioni nazionali e internazionali, nonché degli affidi, apportando motivazioni quali "complessità delle procedure, incertezza dei tempi per concludere il percorso adottivo (spesso superiore a 3-4 anni)";

le famiglie adottive italiane, in riferimento alla loro esperienza nell'ambito delle adozioni internazionali, precisano con certezza che gli aspetti di criticità messi in evidenza non sono gli unici capaci di ostacolare un progetto adottivo, desiderato da anni. Le adozioni si realizzano nei Paesi esteri con cui l'Italia collabora, attraverso accordi bilaterali, e nel caso specifico, sugli accordi italo-bielorussi, non sono stati utilizzati tutti i mezzi necessari per agevolare e promuovere i progetti adottivi;

a tutt'oggi, spiegano, nel rispetto della legge bielorussa n. 122 del 30 gennaio 2007, è possibile adottare bambini che vengono accolti dalle famiglie italiane, ma la situazione è tale che centinaia di bambini bielorussi e centinaia di famiglie italiane sono ancora in attesa di realizzare il loro progetto di vita;

a conferma di quanto affermato dai genitori adottivi vi sarebbero i fatti che si sono succeduti negli ultimi mesi;

nel mese di maggio 2012 una delegazione italiana in missione a Minsk, condotta dal capo di Gabinetto del Ministro per la cooperazione internazionale pro tempore Andrea Riccardi, ottenne sufficienti rassicurazioni circa la volontà bielorussa di continuare a collaborare per la realizzazione di adozioni da parte delle famiglie italiane che ospitavano periodicamente bambini bielorussi nell'ambito dei soggiorni di risanamento;

pertanto nel luglio 2012 fu redatto un elenco comprensivo di 185 famiglie per 216 minori e tale elenco fu inviato dal Ministro Riccardi, al Ministro dell'istruzione pubblica della Repubblica di Belarus;

successivamente nel marzo 2013 fu trasmesso un ulteriore elenco, ad integrazione del precedente, di 34 famiglie italiane;

i genitori adottivi sostengono che, ad oggi, nessun riscontro a tali elenchi è giunto dalle autorità bielorusse, lasciando i bambini, le famiglie e anche gli enti autorizzati italiani, coinvolti nelle procedure, in uno stato di incertezza assoluta;

risulta agli interroganti che da alcuni mesi gli enti autorizzati hanno richiesto, senza ottenerlo, alla Commissione per le adozioni internazionali, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un incontro per avere informazioni sulla situazione delle procedure adottive di minori bielorussi, ma finora la Commissione ha rilasciato solo un documento nel quale viene comunicato il costante contatto con il Ministero degli affari esteri e con l'ambasciata d'Italia a Minsk per la ricerca di una soluzione allo stallo attuale;

le coppie italiane adottive precisano infine che, a tutt'oggi, nel rispetto della legge bielorussa n. 122 del 2007, è possibile adottare bambini che vengono accolti dalle famiglie italiane; tuttavia ciò attualmente è ostacolato dalla perdurante indisponibilità di una delegazione italiana, anche a causa dell'apparente immobilismo della Presidenza della CAI che non risulta che abbia seguito con interesse il rapporto con la Bielorussia, così comportando l'interruzione di ogni azione nei confronti dell'adozione,

si chiede di sapere quali urgenti iniziative intenda assumere il Governo affinché venga inviata una delegazione politico amministrativa presso il Governo bielorusso, con lo scopo di definire le procedure adottive bloccate e dare una famiglia ai bambini, principio inspiratore dalla Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993 sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, realizzando il sogno di tanti orfani che da anni vengono accolti e si sono integrati presso le famiglie italiane.

(4-01422)