• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09078    tra le principali conseguenze di carattere politico-finanziario dell'effetto domino scatenatosi all'indomani dell'esito del referendum sulla Brexit ed alle quali potrebbe essere esposto il...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09078presentato daPAGLIA Giovannitesto diMartedì 5 luglio 2016, seduta n. 647

   PAGLIA e FASSINA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   tra le principali conseguenze di carattere politico-finanziario dell'effetto domino scatenatosi all'indomani dell'esito del referendum sulla Brexit ed alle quali potrebbe essere esposto il nostro Paese, vi è senz'altro quella relativa alla necessità di una nuova regolamentazione della struttura dei mercati finanziari; Borsa italiana Spa, infatti, è stata in passato assorbita con tutte le sue controllate (Cassa di compensazione e garanzia, Montetitoli e l'Mts), dall'Lse Group (London Stock Exchange);
   pertanto, Borsa italiana Spa è attualmente una società privata a pressoché totale proprietà estera, dato che a seguito della suddetta fusione tutte le banche italiane fino ad allora presenti nella compagine societaria sono uscite dall'azionariato, ad eccezione di Emittenti titoli (il gruppo di società quotate, rappresentate da Assonime), che oggi, partecipando al capitale azionario con una percentuale esigua prossima allo 0,5 per cento del totale, ha poca voce in capitolo;
   all'epoca della fusione tra l'Euronext ed il Nyse (dal quale oggi è già separata), il relativo negoziato prevedeva una «clausola di salvaguardia» automatica che autorizzava le Borse europee a sganciarsi in caso di pregiudizio per l'interesse superiore del mercato, clausola attualmente non contemplata dagli accordi di fusione tra Lse Group e Borsa italiana Spa essendo Londra, a differenza di New York, parte integrante dell'Europa;
   allo stato attuale, l'unica misura in grado di tutelare gli investitori è il ricorso al commissariamento contemplato tra i provvedimenti straordinari a tutela del mercato previsti dagli articoli 75 e 76 del Testo unico della Finanza (TUF);
   ai sensi dei predetti articoli, quando la Gran Bretagna attiverà l'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea al fine di avviare la sua separazione dall'Unione europea, le autorità italiane preposte alla vigilanza sul funzionamento dei mercati finanziari (Banca d'Italia e Consob), secondo gli interroganti dovranno immediatamente disporre il commissariamento di Borsa italiana Spa e, di conseguenza, di Mts, Montetitoli e Cassa di compensazione e garanzia;
   secondo quanto riportato il 2 luglio 2016 dal quotidiano « il Sole 24 Ore», il Presidente della Consob, dottor Giuseppe Vegas, (avrebbe già inviato una breve lettera, protocollata e dunque non informale, al presidente dell'Lse Group, Donald Brydon, e, per conoscenza, all'amministratore delegato di Borsa italiana Spa, Raffaele Jerusalmi, con la quale chiede che ogni iniziativa strategica del gruppo che riguardi le attività e l'operatività dei mercati e delle strutture di post trading di Piazza Affari, venga appropriatamente e preventivamente definita in stretta cooperazione con la Consob;
   per Vegas il processo di separazione del Regno unito dall'Unione europea e la negoziazione di un nuovo accordo non mancheranno di avere implicazioni sull'attività e l'operatività di tutte le controllate italiane del gruppo: in Piazza Affari, infatti, opera sia il mercato azionario italiano regolamentato, con l'attività in derivati, sia il mercato all'ingrosso dei titoli di Stato, oltre alle strutture di post trading, come la Cassa di compensazione e garanzia, che assicura la compensazione e la conclusione dei contratti stipulati sui mercati dei titoli azionari e derivati di Borsa italiana ed obbligazionari di Mts, così come Montetitoli, che offre servizi di gestione accentrata, di liquidazione, di regolamento titoli e che ha recentemente aderito al sistema integrato europeo T2S per il regolamento delle transazioni finanziarie;
   con la stessa missiva il presidente della Consob precisa che le suddette strutture di trading e post–trading che fanno capo a Borsa italiana Spa, anche se pur privata ed interamente controllata dall'Lse, sono di rilevanza strategica e sistemica per nostro Paese, ai sensi sia della direttiva Mifid sui servizi finanziari ed attualmente in vigore, sia ai sensi della Mifid2 che, già definita, entrerà in vigore a partire dal 1o gennaio 2018; inoltre egli ricorda che, mentre Borsa Italiana Spa, indipendentemente dalla decisione del Governo inglese sull'esito del referendum consultivo, continuerà ad essere sottoposta alla legislazione italiana ed alla vigilanza locale, di contro, il divorzio della Gran Bretagna dall'Unione europea impedirebbe qualsiasi accesso (oggi automatico) degli intermediari aderenti alla Borsa di Londra alle strutture di mercato italiane;
   il commissariamento di cui ai sopracitati articoli 75 e 76 del Testo unico della finanza servirebbe ad assicurare che, nella fase di perfezionamento della cosiddetta Brexit, che potrebbe durare due anni, e per il tempo necessario a rinegoziare tutti gli accordi operativi e di collaborazione tra le autorità di vigilanza tra i due Paesi (Italia e Gran Bretagna), che oggi sono automatici, prevalgano gli interessi del mercato su quelli privatistici, tanto più quando i negoziati si complicano a causa della fuoriuscita di una delle parti dall'Unione europea –:
   se, alla luce di quanto premesso, non ritenga urgente intervenire e con quali iniziative, per quanto di competenze anche a sostegno delle richieste avanzate dal presidente della Consob ai vertici di Lse, con le quali chiede di avviare subito un dialogo sui piani del gruppo e sulle ricadute che potrebbero abbattersi su Borsa italiana spa in caso di fuoriuscita della Gran Bretagna dall'Unione europea e di ridefinire tutti quegli accordi di collaborazione tra le autorità di vigilanza che oggi sono di prassi all'interno dell'Unione europea. (5-09078)