Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/09103 la direttiva dell'Unione europea 2006/123/CE, conosciuta come direttiva Bolkestein, è una direttiva dell'Unione europea relativa ai servizi nel mercato europeo comune, presentata dalla...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-09103presentato daALBINI Teatesto diGiovedì 7 luglio 2016, seduta n. 649
ALBINI. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
. — Per sapere – premesso che:
la direttiva dell'Unione europea 2006/123/CE, conosciuta come direttiva Bolkestein, è una direttiva dell'Unione europea relativa ai servizi nel mercato europeo comune, presentata dalla Commissione europea nel febbraio 2004, e approvata ed emanata nel 2006;
la direttiva è stata definitivamente approvata da Parlamento e Consiglio il 12 dicembre 2006 e gli Stati membri avrebbero dovuto recepirla nei rispettivi ordinamenti nazionali entro il 28 dicembre 2009;
la direttiva Bolkestein ha come obiettivo quello di facilitare la circolazione di servizi all'interno dell'Unione europea, perché i servizi rappresentano il 70 per cento dell'occupazione in Europa, e la loro liberalizzazione nell'intento di chi l'ha voluta, aumenterebbe l'occupazione ed il prodotto interno lordo dell'Unione europea;
la direttiva non intende disciplinare nello specifico l'ampio settore dei servizi: si propone come direttiva-quadro, che pone poche regole molto generali e lascia agli Stati membri la decisione su come meglio applicare i princìpi da essa enunciati;
l'Italia ha dato attuazione alla direttiva mediante il decreto legislativo n. 59 del 26 marzo 2010; con tale provvedimento il Governo italiano ha deciso di applicare tale direttiva anche al settore del commercio ambulante su aree pubbliche. Il Parlamento europeo, con risoluzione n. (2010/2109 (INI)), ha preso atto della forte preoccupazione espressa dai venditori ambulanti nei confronti della possibilità che la direttiva 2006/123/CE possa essere applicata negli Stati Membri estendendo il concetto di «risorsa naturale» anche al suolo pubblico, producendo limitazioni temporali alle concessioni per l'esercizio del commercio su aree pubbliche che sarebbero gravemente dannose per l'occupazione, la libertà di scelta dei consumatori e l'esistenza stessa dei tradizionali mercati rionali;
l'Italia, dopo l'attuazione della direttiva, è diventata l'unico paese nell'Unione, insieme alla Spagna, ad aver applicato la direttiva Bolkestein al commercio ambulante; il recepimento della direttiva Bolkestein nell'ambito dei mercati ambulanti comporta, fra le altre cose, l'apertura del settore a nuove imprese straniere e multinazionali – comprese società di capitali –, il divieto di rinnovo automatico delle concessioni e l'assegnazione degli spazi pubblici tramite bandi con divieto di favorire il prestatore uscente, come previsto dagli articoli 11, 16, comma 4, e 70, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2010;
il 5 luglio 2012 la conferenza unificata ha raggiunto un accordo, in attuazione dell'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo n. 59 del 2010, che prevede una proroga dell'attuale situazione fino al 7 maggio 2017, seguita da un regime transitorio di licenze, della durata compresa fra i nove e i dodici anni, durante il quale i comuni potranno assegnare gli spazi secondo criteri che tengano conto dell'anzianità di servizio nell'esercizio del mercato su aree pubbliche, per tutelare le imprese che già svolgono la loro attività in tali mercati;
le misure previste dal decreto legislativo n. 59 del 2010, malgrado il regime transitorio approvato dalla conferenza unificata, non tengono conto delle peculiarità di queste attività, quasi sempre imprese individuali o a dimensione familiare, che difficilmente potrebbero competere in un mercato così aperto. Inoltre il decreto legislativo menzionato fa venire meno quei requisiti di stabilità necessari per programmare investimenti in strutture e personale, nonché per recuperare gli investimenti già realizzati e indispensabili per garantire un'offerta migliore;
alcune associazioni che rappresentano gli interessi dei commercianti ambulanti hanno richiesto che venga rivista la decisione di applicare la direttiva Bolkestein al commercio ambulante, o che quantomeno si preveda l'estensione della durata del regime transitorio delle concessioni per un tempo abbastanza ampio da permettere l'ammortamento degli investimenti realizzati, così come fatto in Spagna, dove è stato fissato a 75 anni la durata di un simile regime transitorio a tutela delle imprese già presenti;
come già illustrato, i mercati tradizionali sono parte dell'offerta commerciale e dell'immagine turistica di moltissime città italiane, rappresentano un tessuto economico che fa parte integrante del nostro territorio e che rischia di essere travolto o finire distrutto dal momento che, unica in Europa insieme alla Spagna, l'Italia ha deciso di recepire la direttiva Bolkestein anche per il commercio ambulante, motivo per il quale le licenze per i commercianti in questione saranno rimesse a gara nel 2017, e alle gare potranno partecipare anche le multinazionali e le grandi imprese anche straniere col serio rischio che i mercati italiani siano invasi dalle solite multinazionali con i soliti marchi da centro commerciale, mentre gli attuali ambulanti in regola, vedano vanificati i sacrifici di una vita –:
alla luce delle considerazioni fatte in premessa, cosa intenda fare il Governo in merito alla situazione attuale, assunto il fatto che attualmente solo l'Italia e la Spagna hanno recepito la direttiva con riferimento alla materia del commercio ambulante su aree pubbliche, seppure con modalità evidentemente differenti rispetto alla durata delle concessioni;
se il Governo non ritenga, almeno allo stato attuale, di assumere iniziative per porre fine al sistema delle concessioni, per favorire un maggiore approfondimento del quadro giuridico in materia. (5-09103)