• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/13747    la polizia di frontiera di Venezia opera in tre realtà ben distinte e separate: lo scalo aeroportuale «Marco Polo» di Tessera e gli scali marittimi, con il porto di Venezia riservato al...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13747presentato daPRATAVIERA Emanueletesto diLunedì 11 luglio 2016, seduta n. 651

   PRATAVIERA, MATTEO BRAGANTINI, CAON e MARCOLIN. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la polizia di frontiera di Venezia opera in tre realtà ben distinte e separate: lo scalo aeroportuale «Marco Polo» di Tessera e gli scali marittimi, con il porto di Venezia riservato al traffico passeggeri ed il porto commerciale di Marghera che ha competenza anche sul nuovo scalo traghetti di Fusina;
   solo lo scorso anno, nei tre poli sopra citati sono state sottoposte a verifiche di sicurezza e di passaporti 10.788.097 persone e controllati 6.568 navi e 74.757 voli;
   i recenti attentati terroristici in Francia, Belgio e Turchia ed il diverso scenario internazionale che ne è scaturito hanno comportato un ulteriore potenziamento dei servizi di vigilanza e controllo del territorio, confermando gli scali marittimo ed aereo di Venezia quali obiettivi sensibili. In tutti questi scali, la polizia di frontiera svolge la propria attività con un numero di personale ritenuto insufficiente alle reali esigenze. A denunciare la mancanza di person le sufficiente a garantire ottimali livelli di sicurezza è il Sindacato autonomo di polizia;
   in tal senso, il personale con qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria è sotto organico e comunque tale da non permetterne la presenza in tutti i quadranti nello scalo aereo «Marco Polo»; diventa così necessario richiamare personale dal porto, lasciando scoperti uffici e realtà di frontiera importanti per la città lagunare;
   a partire dal 2011, il sindacato di cui sopra ha segnalato le carenze alla dirigenza locale e al direttore della IV zona di frontiera di Udine, che ha competenza territoriale su Venezia, sulla necessità di avere un regolare turn over di ufficiali di polizia penitenziaria;
   giova evidenziare che nella polizia di frontiera di Venezia sono operative anche la squadra cinofili ed il nucleo tiratori scelti, dove sono inseriti anche degli ufficiali di polizia giudiziaria, che, essendo inquadrati in un servizio specialistico, non possono essere impiegati per coprire la mansione più generica di capo turno nello scalo aereo. La dirigenza della polizia di frontiera nel corso degli anni si era impegnata ad assicurare che la funzione di «capo turno» presso lo scalo aereo «Marco Polo» di Venezia fosse ricoperta, con continuità e nell'arco delle 24 ore, da parte di personale della polizia di Stato in possesso della qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria. Impegno che non è stato più possibile mantenere per l'insufficienza di personale con questa qualifica, determinando da parte della stessa l'impiego quale capo turno di un appartenente al ruolo agenti-assistenti in turni serali e notturni, ed in alcuni casi anche nei quadranti giornalieri;
   è di intuitiva evidenza che tale mansione non è propria di un appartenente al ruolo agenti-assistenti, sia per il numero di persone da dover coordinare (circa quindici) sia per la carenza di strumenti normativi idonei. Non da ultimo va segnalata la mancata preparazione professionale per l'attuazione delle misure di intervento previste nel piano di sicurezza aeroportuale «Leonardo Da Vinci», da adottare in caso di emergenza anche di natura terroristica. Va ricordato infatti che il capo turno della polizia di frontiera è il responsabile del dispositivo di sicurezza aeroportuale dove partecipano anche le altre forze di polizia presenti in loco. Non si può affidare tale ruolo ad un assistente capo; è indispensabile la presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria per la gestione di tutte le problematiche di frontiera e di sicurezza che si verificano in uno scalo aereo così importante quale è l'aeroporto di Venezia;
   si sta svolgendo il concorso interno a 7563 posti per l'accesso alla qualifica di vice sovrintendente per colmare le carenze a livello nazionale nel ruolo ma, ad oggi, ciò non ha comportato variazioni nell'organico della polizia di frontiera di Venezia, non interessata ad alcuna nuova assegnazione, segno evidente che non sono state recepite le criticità dalla dirigenza della polizia di Stato –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione sopra esposta e quali iniziative urgenti abbia intenzione di adottare al fine di potenziare in modo adeguato l'organico della polizia di frontiera di Venezia per assicurare l'opportuna vigilanza di un territorio dove sono presenti obiettivi sensibili. (4-13747)