Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/13781 nel 1995 un aereo Antonov, dopo il decollo nell'aeroporto Villafranca di Verona, si è schiantato a terra spezzandosi in due e incendiandosi causando 49 vittime tra le quali 30 italiane,...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-13781presentato daMARCON Giuliotesto diMercoledì 13 luglio 2016, seduta n. 653
MARCON. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
nel 1995 un aereo Antonov, dopo il decollo nell'aeroporto Villafranca di Verona, si è schiantato a terra spezzandosi in due e incendiandosi causando 49 vittime tra le quali 30 italiane, 14 romene, di cui 8 dell'equipaggio, 4 serbe ed una olandese;
dal disastro sono trascorsi quasi 21 anni, di cui 15, invece, dalla sentenza della corte d'appello che nel 2001 stabiliva le responsabilità penali e di conseguenza i soggetti obbligati in solido al risarcimento ai parenti delle vittime e al pagamento delle spese legali, sentenza poi diventata definitiva nel 2003. Anche la Corte di Cassazione individuò il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti quale corresponsabile civile insieme al Catullo;
nell'ottobre 2010 la sentenza del tribunale civile di Venezia confermò la sentenza, obbligando quindi il Ministero a pagare. La somma di 3 milioni e 713.962 euro è accantonata in Banca d'Italia: denaro pignorato sulla base dell'atto depositato dal legale che assiste i parenti dei passeggeri romeni. Tecnicamente si tratta di un atto di pignoramento presso terzi promosso contro il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che l'avvocato Egidio Verzini (che segue la causa affiancato dalle colleghe Erica Leorato e Silvia Tassello) ha depositato in altri cinque istituti bancari nei confronti dei quali il Ministero risulta essere creditore. Così oltre che alla Banca d'Italia l'atto è stato trasmesso a Intesa San Paolo spa, a Unicredit, a Banca Nazionale del Lavoro e a Banca Monte dei Paschi di Siena;
contestualmente alla richiesta di «congelare» i beni, i legali hanno citato il Ministero davanti al tribunale di Roma. Ma in attesa dell'udienza il denaro resta bloccato;
il debito dello Stato nei confronti dei parenti delle vittime straniere di quel disastro ammonta a 2.475.974 euro, ma, rispondendo al legale, il tesoriere centrale dello Stato, a quanto risulta all'interrogante, dà atto non solo dell'esistenza delle somme ma anche che l'accantonamento è superiore: all'importo richiesto si aggiunge la maggiorazione del 50 per cento ai sensi di legge, «a valere sulle disponibilità del conto intestato al Ministero – Regione Lazio» –:
se non ritenga urgente assumere iniziative per provvedere al pagamento della somma prevista dalla sentenza per risarcire i parenti delle vittime del disastro aereo del 1995;
se non intenda procedere con urgenza alla rimozione di ogni ostacolo di carattere interno al fine di sbloccare la somma accantonata a seguito della sentenza per procedere al più presto alla corresponsione dell'indennizzo dei parenti delle vittime;
quali siano le ragioni di un così lungo ritardo nel pagamento di quanto dovuto da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e se non ritenga necessario che il Ministero sia d'esempio, in qualità di istituzione dello Stato, dando esecuzione a una sentenza definitiva. (4-13781)