• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09197    si ritiene di dover fare luce sul caso del maresciallo Riccardo Prisciano, poiché, a quanto è dato sapere, sembra sia stato «punito» con un trasferito illegittimo in Sardegna, a ben...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09197presentato daRIZZETTO Waltertesto diMartedì 19 luglio 2016, seduta n. 657

   RIZZETTO. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   si ritiene di dover fare luce sul caso del maresciallo Riccardo Prisciano, poiché, a quanto è dato sapere, sembra sia stato «punito» con un trasferito illegittimo in Sardegna, a ben 800 chilometri dalla figlia di 4 anni che necessita di cure per gravi ed accertate condizioni psico-affettive; il maresciallo, laureato in scienze giuridiche e da sempre impegnato culturalmente ed artisticamente, ha argomentato, fuori dal servizio, le proprie tesi giuridiche circa l'incostituzionalità dell'Islam e l'impossibilità di credere nell'esistenza di un islam moderato; inoltre, ha espresso la propria contrarietà circa le unioni e le adozioni degli omosessuali;
   per tali fatti, il 6 agosto 2015, mentre Prisciano si trovava in Puglia, in congedo parentale per gravi problemi famigliari, gli è stata fissata la data di un processo disciplinare, con soli due giorni di anticipo. A nulla è servito chiedere di spostare il processo per esigenze famigliari, che, pertanto, si è svolto in assenza di Prisciano e di un suo difensore legale; lo stesso è stato così condannato a sette giorni di consegna di rigore e poi trasferito;
   da quella data, il maresciallo ha prestato servizio solo tre giorni, usufruendo del congedo parentale non retribuito, per poter stare accanto alla propria figlia;
   ed ancora, in Sardegna, il Maresciallo Prisciano è stato sottoposto ad un ennesimo procedimento disciplinare, per condotte successive al 6 agosto 2015, accusato di «islamofobia, xenofobia, omofobia, violazioni dei doveri attinenti al grado ed al giuramento prestato e per aver inficiato l'apoliticità della Forza Armata». In tale procedimento disciplinare è stato contestato il fatto di aver scritto, sempre libero dal servizio, articoli, in cui si parlava di aborto, teoria gender, immigrazione e sovranità statale. Inoltre, ancor prima della pubblicazione, è stato contestato a Prisciano di aver scritto un saggio giuridico, il cui titolo è «Nazislamismo»; dagli atti, gli ufficiali dell'Arma dichiarano che «benché si tratti di un saggio giuridico, scaturito dalla stessa tesi di Laurea in Scienze Giuridiche del maresciallo Prisciano, non è opportuno che si parli in tali termini dell'Islam»;
   è evidente che se fosse nuovamente punito, il maresciallo potrebbe rischiare di perdere il posto di lavoro, con tutte le gravi conseguenze del caso;
   dai fatti emersi l'interrogante ritiene che il maresciallo Prisciano potrebbe aver subito dei procedimenti disciplinari «punitivi» di dubbia legittimità a causa delle proprie libere posizioni, in particolare, sull'Islam;
   anche rispetto alle proprie idee sulle unioni civili, resta la libera opinione di un cittadino, tra l'altro giurista, che non può di certo comportare un trasferimento che appare all'interrogante «punitivo» disposto, inoltre, con un procedimento che non sembra aver reso possibile al maresciallo Prisciano un adeguato esercizio del diritto di difesa;
   per quanto predetto, ad avviso dell'interrogante potrebbe esserci stato un atteggiamento persecutorio nei confronti del maresciallo Prisciano che ha comportato un trasferimento di dubbia legittimità. Si badi bene che è errato ricondurre le libere tesi espresse in questione, tra l'altro, non nell'esercizio di appartenente all'Arma dei carabinieri, ad atteggiamenti islamofobici o omofobici. Ciò che appare è che tali pesanti accuse abbiano giustificato e motivato una condanna di dubbia legittimità –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro sui fatti esposti in premessa posto che il maresciallo Prisciano sembra aver subito dei procedimenti disciplinari e il disposto trasferimento, con lesioni del proprio pensiero liberamente e legittimamente espresso;
   se e quali iniziative intenda adottare affinché fatti del genere non si ripetano, anche alla luce delle modalità di svolgimento del procedimento che ha comportato il trasferimento del maresciallo Prisciano in Sardegna, rispetto al quale, inoltre, non si è tenuto conto delle serie esigenze famigliari dello stesso a tutela della figlia di soli 4 anni. (5-09197)