• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01053    premesso che:     l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai Governi...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01053presentato daSPADONI Maria Ederatesto diMartedì 19 luglio 2016, seduta n. 657

   La III Commissione,
   premesso che:
    l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri dell'ONU, che ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) in un grande programma d'azione per un totale di 169 target o traguardi, come naturale prosecuzione dei Millennium Development Goals che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo, come: la lotta alla povertà, l'eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico;
    l'avvio ufficiale degli SDGs ha coinciso con l'inizio del 2016, indicando la strada da percorrere nell'arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030 per assicurare che nessuno ne venga escluso o lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità;
    il quadro disegnato dall'Agenda 2030 rappresenta un'importante opportunità per l'Italia per disegnare un progetto-Paese a medio termine, realizzarlo con la collaborazione delle istituzioni pubbliche, delle imprese e della società civile, coinvolgendo i cittadini in uno sforzo comune per migliorare il loro benessere economico, sociale ed ambientale, assicurando stabilità e minimizzando i rischi, individuali e collettivi, derivanti da un modello di sviluppo chiaramente insostenibile;
    la presidenza italiana del G7 nel 2017 può costituire una determinante occasione per spingere anche gli altri Paesi industrializzati, e specialmente l'Unione europea, a muoversi in questa direzione, anche allo scopo di ridurre le pressioni migratorie verso il continente europeo;
    l'Agenda 2030 dovrebbe divenire patrimonio comune e riferimento delle politiche economiche, sociali e ambientali, oltre che delle azioni individuali e collettive;
    l’High Level Political Forum nasce per assicurare che la tematica dello sviluppo sostenibile venga trattata come priorità nelle agende dei diversi Governi; la sua sessione inaugurale si è svolta il 24 settembre 2013 a New York; con il suo avvio, l'auspicio è che finalmente si possa parlare di sviluppo sostenibile e di ambiente in modo concreto, trasparente e scevro da preconcetti;
    nelle parole del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, il Forum rappresenta una piattaforma fondamentale per affrontare le sfide odierne in modo olistico e integrato, nonché per garantire una leadership politica basata su solide basi scientifiche,

impegna il Governo:

   ad imprimere un'accelerazione ai lavori finalizzati alla definizione della Strategia, così da inserire nel prossimo disegno di legge di Stabilità, interventi in grado di avviare, da subito, cambiamenti nelle traiettorie dei fenomeni su cui il nostro Paese è più indietro, anche rispetto a altri Paesi europei;
   a sottoporre la propria Strategia alla valutazione degli altri Paesi, in occasione dell’High Level Political Forum delle Nazioni Unite del 2017;
   ad adoperarsi affinché l'Agenda 2030 venga posta alla base del documento di economia e finanza 2018-2020, insieme all'allegato piano razionale di riforma, come schema di riferimento centrale, cui riferire i vari interventi;
   ad assumere iniziative per definire al più presto un modello di governance di questo processo, capace non solo di coordinare i diversi Ministeri e le altre istituzioni pubbliche competenti nelle singole materie, ma anche di coinvolgere gli stakeholder;
   a produrre indicatori statistici tempestivi e disaggregati e a investire sugli strumenti analitici in grado di mettere i decisori pubblici nella condizione di valutare le conseguenze delle proprie azioni e rendere conto ai cittadini di queste ultime;
   a progettare una campagna di comunicazione orientata a favorire comportamenti individuali e collettivi coerenti con il paradigma dello sviluppo sostenibile e un programma di educazione allo sviluppo sostenibile nella scuola primaria, da estendere successivamente alle scuole di ogni ordine e grado;
   ad assumere iniziative per incrementare l'impegno dell'Italia nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, non solo attraverso un aumento delle risorse destinate alla cooperazione internazionale, ma anche orientando queste ultime a sostenere il cammino verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile;
   a coinvolgere regioni e città nella predisposizione di piani d'azione territoriali finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
(7-01053) «Spadoni, Manlio Di Stefano, Sibilia, Grande, Del Grosso, Scagliusi, Di Battista».