Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.7/01056 premesso che:
il Venezuela vive uno dei momenti più difficili della sua lunga storia, una storia alla quale l'emigrazione italiana ha contribuito in maniera estesa e...
Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-01056presentato daPORTA Fabiotesto presentato Giovedì 21 luglio 2016 modificato Venerdì 22 luglio 2016, seduta n. 660
La III Commissione,
premesso che:
il Venezuela vive uno dei momenti più difficili della sua lunga storia, una storia alla quale l'emigrazione italiana ha contribuito in maniera estesa e significativa, arrivando anche ad essere parte consistente e rilevante della classe dirigente del Paese;
le elezioni legislative del 2015, con la netta vittoria dell'opposizione all'attuale Governo del presidente Maduro, se da un lato hanno confermato la dinamica democratica e pluripartitica delle istituzioni venezuelane, dall'altro hanno acuito tensioni socio-politiche già esistenti determinando un atteggiamento di chiusura rispetto al Parlamento da parte del potere Esecutivo, cui è seguito un totale stallo della vita sociale ed economica;
l'eventuale tentativo di ricorrere a scorciatoie violente o militari per risolvere le profonde contraddizioni che dividono il Paese, oltre a non rappresentare una soluzione alla crisi attuale, deve essere denunciato e contrastato con forza dalla comunità internazionale;
non è parimenti ammissibile la ulteriore permanenza in detenzione preventiva, senza alcun processo giusto, di personalità politiche come Leopoldo Lopez, Antonio Ledesma, Lorent Saleh;
la liberazione dei «detenuti politici» deve rappresentare una condizione prioritaria per l'avvio di un processo di vero dialogo tra le parti e di pacificazione nazionale;
il «referendum revocatorio» richiesto dalle forze di opposizione al Governo in base a quanto previsto dalla Costituzione fortemente voluta dall'allora presidente Chavez e suffragato da un numero di firme ampiamente superiore al minimo previsto, dovrà essere consentito e realizzato nei tempi e nei modi dettati dalla Carta costituzionale;
diversi organismi e numerose personalità internazionali si stanno prodigando, pur con analisi e modalità differenti, per evitare una deriva violenta:
l'Unasur (Unione delle nazioni sudamericane), con il suo segretario generale Ernesto Samper Pizano;
l'Unione europea che sostiene pienamente gli sforzi degli ex presidenti Mr. José Luis Rodríguez Zapatero, il signor Leonel Fernàndez e Mr. Martìn Torrijos per facilitare un dialogo urgente, efficace e costruttivo tra il governo e la maggioranza parlamentare in Venezuela. Questi sforzi offrono un'opportunità fondamentale per creare condizioni favorevoli e di un quadro di riferimento per soluzioni pacifiche e condivise sulle sfide multidimensionali del Paese;
l'OSA (Organizzazione degli Stati americani), con il suo segretario generale Almagro;
il Vaticano, con una attenzione diretta di Papa Francesco e del segretario di Stato Parolin;
il dipartimento di Stato degli USA che ha incaricato una personalità come Thomas Shannon per riaprire un dialogo con Caracas;
il nostro Paese che ha una importante presenza di italo-discendenti (oltre che di italiani) in Venezuela, nonché una ottima reputazione presso la popolazione, può utilmente concorrere a scongiurare derive violente, nello spirito del dialogo reciproco e della riconciliazione nazionale;
è da considerare l'opportunità da parte dell'Esecutivo italiano, nella persona del suo Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di visitare quanto prima il Venezuela ed incontrare il suo omologo su una agenda di carattere governativo;
è parimenti da considerare l'opportunità che una delegazione di parlamentari si rechi quanto prima in Venezuela per incontrare i propri omologhi in base ad una agenda di carattere parlamentare;
una operazione del genere, a due fronti, sarebbe un segnale forte e allo stesso tempo rispettoso, di stimolo al dialogo;
le forze politiche italiane, prescindendo dal loro «colore», possono svolgere nella loro autonomia un ruolo importante, in direzione del dialogo e del reciproco riconoscimento, con i loro omologhi venezuelani;
si fanno sempre più pressanti le richieste dei connazionali residenti in Venezuela e delle famiglie dei loro discendenti, che chiedono gesti concreti di solidarietà per affrontare la crisi economica e soprattutto l'emergenza umanitaria dovuta alla carenza di medicine e di beni di prima necessità,
impegna il Governo
a porre in essere con urgenza tutte le iniziative diplomatiche nonché gli interventi opportuni per favorire una soluzione pacifica della crisi politica e, al tempo stesso, lenire la crisi umanitaria, consentendo la spedizione di medicinali e – per quanto riguarda la collettività italiana residente in Venezuela – l'immediata e positiva definizione del problema relativo al pagamento delle prestazioni previdenziali dell'INPS sospese a causa della rigida applicazione del cambio venezuelano ai pensionati.
(7-01056) «Porta, Quartapelle Procopio, Tidei, Fedi, Garavini, Carrozza, Sereni, Zampa, Cimbro, La Marca, Franco Cassano».