• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03926-AR/0 ...    premesso che:     dal 1o gennaio sono aumentati di 2,5 euro tutti i biglietti aerei, fatta eccezione di quelli per destinazioni nazionali. Lo stabilisce un decreto...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03926-AR/010presentato daPILI Maurotesto diGiovedì 21 luglio 2016, seduta n. 659

   La Camera,
   premesso che:
    dal 1o gennaio sono aumentati di 2,5 euro tutti i biglietti aerei, fatta eccezione di quelli per destinazioni nazionali. Lo stabilisce un decreto interministeriale Lavoro-Economia-Trasporti datato 29 ottobre, in vigore dal 1o gennaio 2016;
    questo decreto, attuativo della legge n. 9 del 2014, che ha istituito il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo, meglio conosciuto come Fondo «salva Alitalia». Un Fondo che, in applicazione appunto di questa legge, ha garantito a tutto il personale delle compagnie aeree in crisi, sospeso o licenziato, 7 anni di mobilità e di cassa integrazione complessivi con importi pari all'80 per cento della retribuzione;
    il costo di tutti questi trattamenti, garantiti da un Fondo di solidarietà giuridicamente definito «autofinanziato» è stato posto a carico del Bilancio dello Stato, e, per una parte residuale, di tutti coloro che comprano un biglietto aereo;
    questa ulteriore e gravosissima tassa è stata aumentata repentinamente e reiteratamente, fino al 31 dicembre 2015 è stata di 6,5 euro in tutti gli aeroporti italiani, tranne Roma: a Ciampino e a Fiumicino si devono infatti pagare 7,5 euro. Nel 2017 si dovranno infatti pagare 2,14 euro in più e nel 2018 ulteriori 2,34 euro, in modo da arrivare dal 1o gennaio 2018 ad una tassa di imbarco aggiuntiva di 10,78 euro in tutti gli aeroporti, tranne i due di Roma in cui si pagheranno 11,78 euro;
    tale addizionale nel triennio 2016/2018 dovrebbe generare un finanziamento aggiuntivo di 184 milioni di euro l'anno a questo Fondo «autofinanziato»;
    l'applicazione di questa norma ha generato la chiusura delle basi situate ad Alghero e Pescara, di 16 rotte (8 ad Alghero, il 60 per cento; 5 a Pescara, il 70 per cento e tutte le 3 di Crotone) e di un aeroporto, con il conseguente taglio di 600 posti di lavoro e la perdita di 800 mila clienti;
    la decisione assunta dalla compagnia Ryanair è direttamente connessa, oltre alla gestione irresponsabile della Regione sarda sul piano del contributo co-marketing, alla decisione del Governo italiano di aumentare dal primo gennaio le tasse aeroportuali di 2,5 euro;
    l'aumento delle tasse aeroportuali sta generando un danno senza precedenti sia per quanto riguarda il comparto turistico che per le ricadute economiche che provocano una perdita rilevante nelle stesse entrate fiscali;
    si tratta di una decisione che danneggia il turismo italiano e costituisce un vero e proprio tsunami per la Sardegna;
    si tratta di una tassa «illogica» perché danneggia il sistema turismo e il Governo per raccogliere pochi milioni a favore di Alitalia causa alle Regioni perdite per centinaia di milioni di spesa turistica;
    una nuova tassa municipale che fa perdere un'occasione per crescere, mentre in altre realtà come la Spagna, per esempio, si aprono orizzonti straordinari;
    tale tassa è ancora più gravosa per le regioni insulari e per la Sardegna in particolar modo che sul sistema delle compagnie low cost aveva sviluppato sin dal 1999 e poi in termini strategici dal 2002 un piano straordinario di sviluppo turistico che è arrivato a movimentare oltre 3.500.000 passeggeri;
    è proprio la condizione insulare a rendere indispensabile l'esonero totale per le regioni insulari che non possono essere gravate di ulteriori balzelli che generano danni rilevanti e insostenibili sia sul piano economico che sociale;
    è indispensabile prevedere l'esenzione dei collegamenti da e per le regioni insulari da tasse aeroportuali e addizionali sul trasporto marittimo o aereo;
    è indispensabile prevedere l'abrogazione dell'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 e successive modificazioni ed integrazioni, che istituisce l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sugli aeromobili;
    è indispensabile prevedere la revoca del decreto 29 ottobre 2015 definizione della misura dell'incremento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco da destinare all'Inps,

impegna il Governo:

   a prevedere che i collegamenti da e per le regioni insulari siano esentati da tasse aeroportuali e addizionali sul trasporto aereo;
   ad abrogare integralmente l'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 e successive modificazioni ed integrazioni, che istituisce l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sugli aeromobili;
   ad abrogare il decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti, di concerto con quello dell'economia – 29 ottobre 2015 recante definizione della misura dell'incremento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco da destinare all'Inps e conseguentemente revocare ogni incremento addizionale sui diritti d'imbarco.
9/3926-A-R/10. Pili, Murgia.