Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
S.9/DOC.VIII,N ... valutato il progetta di bilancio interno per il 2016,
premesso che:
l'opera di razionalizzazione dei costi di funzionamento del Senato della Repubblica non solo si rivela urgente...
Atto Senato
Ordine del Giorno 9/DOC.VIII,N.7-8/11 presentato da STEFANO LUCIDI
mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 664
Il Senato,
valutato il progetta di bilancio interno per il 2016,
premesso che:
l'opera di razionalizzazione dei costi di funzionamento del Senato della Repubblica non solo si rivela urgente sotto-il profilo strettamente "contabile", ma si rende assolutamente necessaria per tentare di riavvicinare i cittadini alla istituzione parlamentare in armonia con l'andamento economico del Paese;
l'articolo 69 della Costituzione dispone che i membri del Parlamento ricevano un'indennità stabilita dalla legge. Ciononostante, attraverso l'adozione di regolamenti interni delle Camere si è istituito altresì un regime speciale di tipo previdenziale per i deputati ed i senatori. In particolare, la Corte Costituzionale nella sentenza n. 289 del 1994 ha precisato come "l'evoluzione che, nel corso del tempo, ha caratterizzato questa particolare forma di previdenza ha condotto anche a configurare l'assegno vitalizio come istituto che, nella sua disciplina positiva, ha recepito, in parte, aspetti riconducibili al modello pensionistico e, in parte, profili tipici del regime delle assicurazioni private";
prosegue la Corte: tra assegno vitalizio e trattamento pensionistico nonostante la presenza di alcuni profili di affinità non sussiste, infatti, una identità né di natura né di regime giuridico, dal momento che l'assegno vitalizio, a differenza della pensione ordinaria, viene a collegarsi ad una indennità di carica goduta in relazione all'esercizio di un mandato pubblico: indennità che, nei suoi presupposti e nelle sue finalità, ha sempre assunto, nella disciplina costituzionale e ordinaria, con notazioni distinte da quelle proprie della retribuzione connessa al rapporto di pubblico impiego;
in altri termini il mandato parlamentare, non configurandosi come un "impiego" pubblico, bensì come l'esplicazione di una missione pubblica in rappresentanza della Nazione, non può e non deve essere assistito da un regime pensionistico-assistenziale, in aggiunta alla costituzionalmente necessaria indennità;
considerato, in particolare, che:
per quanto concerne il capitolo riferito al "Trattamento dei Senatori cessati dal mandato", il bilancio di previsione prevede una spesa di ben 83 milioni di euro per l'anno 2016, perfettamente invariata rispetto all'anno precedente;
è del tutto opportuno che anche i senatori cessati dal mandato contribuiscano al contenimento della spesa del Senato;
ad adiuvandum, la Corte costituzionale ha recentemente ritenuto compatibile con il dettato costituzionale il cosiddetto "contributo di solidarietà" sulle pensioni di importo più elevato, escludendone la natura tributaria e ritenendo che si tratti di un contributo di solidarietà interno al circuito previdenziale, giustificato dalla crisi contingente e grave del sistema,
impegna il Consiglio di Presidenza e, in particolare, il Collegio dei Questori ad adottare ogni provvedimento necessario alfine di assoggettare gli assegni vitalizi erogati a favore dei Senatori cessati dal mandato o dei loro familiari ad un contributo di perequazione pari:
- al 20 per cento per gli importi lordi fino a 90.000 euro;
- al 30 per cento per la parte eccedente gli importi lordi di 90.000 euro.
(numerazione resoconto Senato G12)
(9/Doc. VIII, n. 7-8/11)
LUCIDI, CASTALDI, AIROLA, BERTOROTTA, BLUNDO, BUCCARELLA, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CATALFO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, COTTI, CRIMI, DONNO, ENDRIZZI, FATTORI, GAETTI, GIARRUSSO, GIROTTO, LEZZI, MANGILI, MARTELLI, MARTON, MONTEVECCHI, MORONESE, MORRA, NUGNES, PAGLINI, PETROCELLI, PUGLIA, SANTANGELO, SCIBONA, SERRA, TAVERNA