• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09276    con la circolare n. 31 del 2 marzo 2006 l'INPS ha disciplinato le procedure per «prevenire la formazione dell'indebito pensionistico, intervenendo sulle variabili tecnologiche e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09276presentato daMAESTRI Patriziatesto diMercoledì 27 luglio 2016, seduta n. 663

   PATRIZIA MAESTRI, GNECCHI, CASELLATO, ALBANELLA, BARUFFI, MICCOLI, GIACOBBE, INCERTI, DI SALVO, BOCCUZZI, CINZIA MARIA FONTANA, ARLOTTI, SIMONI, MARTELLI, GRIBAUDO, GIORGIO PICCOLO e DAMIANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   con la circolare n. 31 del 2 marzo 2006 l'INPS ha disciplinato le procedure per «prevenire la formazione dell'indebito pensionistico, intervenendo sulle variabili tecnologiche e gestionali, con l'obiettivo di ridurre i rischi ed i conseguenti disagi sociali di un intervento di recupero delle prestazioni in eccedenza»;
   come segnalato dai patronati, l'evidenza di un indebito sulla pensione o sulla prestazione di integrazione al reddito (CIG, ASpI, NASpi, e altro) viene comunicata dall'INPS al percettore attraverso comunicazioni generiche e stringate che non consentono né ai destinatari né ai patronati di avere contezza delle ragioni che hanno determinato il costituirsi dell'indebito stesso;
   nella maggior parte dei casi, a fronte della richiesta di chiarimento da parte del patronato e dei percettori delle prestazioni, le sedi dell'INPS locali, a quanto risulta agli interroganti, non sono in grado di fornire spiegazioni esaurienti, in quanto, viene riferito, l'elaborazione sarebbe effettuata dalla direzione centrale;
   in alcuni casi parrebbe che l'attività di recupero degli indebiti ecceda anche rispetto al termine di prescrizione decennale, in particolare in sede di liquidazione della domanda di pensione rispetto ad indennità percepite in precedenza;
   i patronati segnalano inoltre, che talvolta l'insorgere degli indebiti è determinato dalla stessa INPS la quale non prende tempestivamente atto delle comunicazioni (decesso, rioccupazione, variazioni reddituali complessive, e altro) inviate dai percettori;
   quest'ultima problematica risulterebbe accentuata dal cessato invio, da parte dell'INPS, delle modulistiche RED, ICRIC, ICLAV, e altro ai soggetti beneficiari delle prestazioni, così da determinare la cessazione dell'erogazione delle prestazioni legate al reddito –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione sopradescritta e delle denunce dei patronati e se non ritenga di intervenire nei confronti dell'INPS con l'obiettivo di pervenire all'implementazione di rinnovate procedure che consentano ai percettori di avere piena e immediata informazione degli indebiti percepiti, delle cause del loro determinarsi e delle procedure di rimborso. (5-09276)