• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09303    come riportato dal sito istituzionale dell'autorità portuale di Trieste, «il referente normativo primario del regime giuridico del Porto Franco di Trieste è l'Allegato VIII al Trattato...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09303presentato daPRODANI Aristesto diVenerdì 29 luglio 2016, seduta n. 664

   PRODANI, MUCCI e RIZZETTO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   come riportato dal sito istituzionale dell'autorità portuale di Trieste, «il referente normativo primario del regime giuridico del Porto Franco di Trieste è l'Allegato VIII al Trattato di Pace di Parigi del 1947», mentre negli articoli dall'1 al 20 del Memorandum di Londra del 1954 «sono contenuti i principi fondamentali della disciplina del Porto Franco, i parametri generali di riferimento per lo Stato italiano, competente a darvi attuazione con propri atti»;
   la legge 28 gennaio 1994, n. 84, sul «Riordino della legislazione in materia portuale», all'articolo 6, comma 12, fa salva la disciplina vigente per i punti franchi del porto di Trieste, demandando al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l'autorità portuale competente, il compito di stabilirne con un proprio decreto l'organizzazione amministrativa;
   a 22 anni di distanza, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ha ancora emanato nessun decreto in materia, causando incertezza sull'applicazione della normativa di agevolazione riservata ai punti franchi triestini e limitandone fortemente lo sviluppo;
   il 17 luglio 2015, nella seduta n. 464, è stato accolto l'ordine del giorno 9/3098-A/92 presentato dall'interrogante durante la discussione in Aula del disegno di legge 1577 (deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) con il quale si impegnava il Governo a «prevedere, in fase di riorganizzazione e semplificazione delle autorità portuali, misure per la salvaguardia dei principi sanciti dai trattati internazionali sottoscritti dall'Italia, che conferiscono ai punti franchi compresi nella zona del Porto Franco di Trieste un particolare regime giuridico e fiscale»;
   in conseguenza dell'articolo 1, commi 618 e 619, della legge 22 dicembre 2014 n. 190, il 26 gennaio 2016 il commissario di Governo della regione Friuli Venezia Giulia ha decretato (Prot. n. 19/8-5/2016) il trasferimento del regime giuridico internazionale di punto franco dal Porto Vecchio a 5 nuove aree individuate come da proposta formulata dall'autorità portuale di Trieste;
   un articolo del 15 Luglio 2016 del blog Faq Trieste illustra la presentazione pubblica, da parte del Comitato coordinamento lavoratori portuali di Trieste, di una bozza del decreto concernente il regime del porto franco internazionale di Trieste;
   la bozza attribuisce all'autorità portuale di Trieste poteri articolati, tra i quali, autorizzare la manipolazione delle merci e alla produzione di beni e servizi, anche a carattere industriale, coordinare le attività svolte dalle pubbliche amministrazioni, adottare i provvedimenti necessari per assicurare la rapidità ed il buon andamento del traffico da e per i punti franchi, fornire l'assistenza tecnica agli investitori. Al Presidente dell'autorità portuale conferisce i poteri del «Direttore del porto franco» previsti dalle norme di cui agli articoli da 1 a 20 dell'Allegato VIII «Strumento relativo al Porto Franco di Trieste» al Trattato di Pace di Parigi e del successivo Memorandum di Londra;
   il Piccolo di Trieste, nell'articolo del 16 luglio 2016 «La bozza è pronta. All'Authority ampi poteri di gestione e autorizzazione degli investimenti. La firma attesa a luglio», afferma come: «(...)per ora si tratta di una bozza, elaborata dallo Studio Zunarelli per conto del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, alla cui stesura ha collaborato l'Authority, che ha coordinato le posizioni di diversi attori, fra cui le Dogane e il Coordinamento dei lavoratori portuali. Il testo è arrivato da alcuni giorni sui tavoli delle parti. Una volta che ciascuna avrà apportato eventuali osservazioni, e rispedito il testo al dicastero, il provvedimento sarà pronto per la firma del Ministro Graziano Delrio.»;
   il segretario generale dell'autorità portuale di Trieste, Mario Sommariva, nella nota stampa osserva: «queste norme sono collegate al decreto legislativo che definirà le autorità portuali di sistema. L'auspicio è che la firma del Ministro sia posta entro metà luglio». «La nuova normativa sulla gestione e la regolamentazione dei punti franchi si applicherà alle aree del Porto nuovo e ai punti franchi creati di recente con lo spostamento di parte del Punto franco vecchio a Fernetti, Prosecco, I Canale navigabile, alle Noghere e all'area Teseco». In proposito, Sommariva sottolinea che il decreto, all'articolo 3, comma 4, dando al presidente dell'Authority i poteri di direttore del porto franco (previsto dall'Allegato VIII del Trattato di pace) «va oltre la legge 84/94 e regolamenta la gestione in punto franco delle aree retro-portuali». Sommariva, in ultimo, conclude dichiarando: «(...) stiamo lavorando intensamente per attrarre investitori internazionali. È una nuova visione del porto franco come collettore di investimenti che si integrano con i traffici»;
   nell'articolo de Il Piccolo, inoltre, il segretario del Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste, Stefano Puzzer, rimarca che: «dopo lo sciopero dell'agosto 2015 (organizzato dai lavoratori portuali per richiedere l'applicazione dell'Allegato VIII all'interno dello scalo triestino) l'Autorità Portuale (...) ha rispettato l'impegno di creare una commissione di studio sull'Allegato VIII, alla quale ha preso parte il nostro legale Nicola Sponza (...). Il primo risultato è questa bozza del decreto attuativo del regime di porto franco». «Si aprono grandi potenzialità per il porto – ha rilevato a sua volta Sponza – l'Authority avrà la piena potestà sul porto franco, autorizzando e gestendo gli investimenti»;
   la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani nell'articolo pubblicato da il Piccolo il 17 giugno 2016 ha dichiarato che: «con questo decreto l'antica disciplina del porto franco, che ha reso grande questa città, può rientrare a pieno titolo nel futuro industriale e logistico che stiamo costruendo a Trieste (...)»:
   la nota stampa spiega come: «le prerogative dei punti franchi di Trieste erano già state preservate nella riforma della portualità nazionale e ora con questo documento, su cui si è cominciato a lavorare più di un anno fa, i traffici portuali si potranno evolvere ispirandosi alle più avanzate esperienze europee". Nei fatti il Porto Franco giuliano possiede prerogative relative al deposito ed al transito delle merci che sono antecedenti ai trattati europei e da questi sempre fatti salvi (...)» –:
   se intenda definire chiaramente le tempistiche per la firma del decreto concernente il regolamento amministrativo dei punti franchi del Porto franco internazionale di Trieste, a garanzia della certezza normativa necessaria per il pieno sviluppo della portualità triestina.
(5-09303)