• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.3/00605 PUGLISI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che si è appreso che il 27 dicembre 2013 con la nota n. 157/2013 del Ministero dell'economia e delle...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00605 presentata da FRANCESCA PUGLISI
mercoledì 8 gennaio 2014, seduta n.161

PUGLISI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che si è appreso che il 27 dicembre 2013 con la nota n. 157/2013 del Ministero dell'economia e delle finanze, Dipartimento "Noi PA", è stato comunicato agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, che a partire dal mese di gennaio 2014 verranno trattenuti dalle buste paga dei docenti 150 euro al mese. Si tratta degli scatti di anzianità del 2013. Il Governo si riprende aumenti giustamente percepiti dai docenti, assegnati come conseguenza del taglio del Fondo di funzionamento delle scuole, taglio contro cui molti docenti avevano protestato perché sospettavano che quelle somme, tolte alla scuola, non sarebbero state investite per la scuola stessa;

considerato che, sul piano giuridico ed economico:

chi ha conseguito lo scatto stipendiale a gennaio 2013, già con un anno di ritardo (blocco 2012), ha avuto solo ad aprile 2013 l'attribuzione degli scatti con arretrati, a gennaio 2014 manterrà lo scatto ma dovrà restituire i soldi percepiti in più nell'anno 2013;

chi invece ha conseguito lo scatto stipendiale da settembre 2013, sempre con differimento di un anno, a gennaio 2014 verrà retrocesso come posizione stipendiale e dovrà restituire i soldi percepiti in più da settembre 2013. In questo caso solo a settembre 2014 avrà lo scatto a causa del congelamento degli anni 2012 e 2013;

tutti i lavoratori interessati troveranno inserito nel cedolino dello stipendio di gennaio un messaggio che comunica loro il recupero dei soldi percepiti in più, suddiviso in rate mensili da 150 euro, fino alla concorrenza del debito;

alcuni lavoratori saranno retrocessi, ma la cosa ancora più grave è per chi aveva programmato il pensionamento da settembre 2014 perché finalmente aveva maturato lo scatto stipendiale. Questi lavoratori, qualora rientrino nel secondo caso, dovranno rimanere un altro anno per poter vantare, sia sul trattamento pensionistico che sulla buonuscita, lo scatto tanto agognato;

infine gli immessi in ruolo degli ultimi 3 anni potrebbero vedersi bloccate le ricostruzioni di carriera, dal momento che l'ulteriore blocco introdotto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2013 mette in discussione la validità giuridica dell'anno 2013 a cui si aggiunge l'anno 2012, tuttora bloccato dal decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011;

si sta, dunque, verificando ancora una volta un pesante intervento sui diritti acquisiti dei lavoratori della scuola, che saranno costretti a restituire le somme legittimamente e giustamente percepite;

considerato che la scuola ha già contribuito pesantemente al risanamento dei conti pubblici, finanziandolo con i tagli di personale (8 miliardi di euro), con il blocco del contratto collettivo nazionale di lavoro, con il taglio del salario (MOF funzioni superiori, posizioni economiche del personale ATA) e con l'aumento dei carichi di lavoro,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover intervenire con la massima sollecitudine per porre rimedio all'ennesima ingiustizia che si sta perpetrando nei confronti del personale docente che già percepisce lo stipendio più basso rispetto ai colleghi europei.

(3-00605)