• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01450    la Saras (Società anonima raffinerie sarde) è entrata in produzione nel giugno del 1966, in un'area della Sardegna meridionale – Sarroch (Cagliari) – di assoluto pregio paesaggistico...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01450presentato daPIRAS Micheletesto diMartedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   la Saras (Società anonima raffinerie sarde) è entrata in produzione nel giugno del 1966, in un'area della Sardegna meridionale – Sarroch (Cagliari) – di assoluto pregio paesaggistico e ambientale, fra le più fertili dal punto di vista agricolo, caratterizzata da un sistema di zone umide tradizionalmente dedicato alle attività della piccola pesca;
   Sarlux (attuale denominazione della Saras), società quotata in borsa, è la più grande raffineria del Mediterraneo e tratta circa 15 milioni di tonnellate l'anno di petrolio, il 25 per cento del totale della movimentazione navale di greggio;
   l'inquinamento prodotto in cinquant'anni di attività è penetrato nel territorio, nel sistema idrico, nei fondali marini e contamina l'aria, esponendo la popolazione locale tutta e i lavoratori a una molteplicità di agenti inquinanti, determinando innumerevoli casi di morti premature;
   nel gennaio del 2009, un importante film documentario d'inchiesta, prodotto dal regista Massimiliano Mazzotta, denominato Oil, ha messo in luce il gravissimo inquinamento dell'area, le profonde modificazioni ambientali e nella struttura sociale e la pesante complicità dello Stato in quello che appare essere un vero e proprio disastro ambientale;
   nel 2013 la prestigiosa rivista internazionale di epidemiologia dell'università di Oxford « Mutagenesis» ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta su 75 bambini delle scuole elementari di Sarroch;
   le conclusioni dell'indagine, condotte attraverso la comparazione con eguale campione di coetanei residenti in un'area di campagna, sono inequivocabili: «il nostro studio dimostra che i bambini residenti in prossimità del polo industriale di Sarroch presentano incrementi significativi di danni e alterazioni del Dna» rispetto agli standard di riferimento;
   nel 2014 l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), chiamata ad analizzare i costi sanitari e ambientali dell'industria, l'impatto sulle produzioni agricole e in termini di morti premature, ha classificato la Saras-Sarlux di Sarroch al 92o posto (su 1329) fra gli impianti più inquinanti d'Europa (l'Ilva di Taranto è al 29o);
   recentemente come riportato da tutti i principali quotidiani sardi, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha ammesso la riconducibilità dell'inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque di falda nell'area di Sarroch alle attività della Salux-Saras, sostenendo altresì che l'azienda ha provveduto ad attivare le necessarie misure di messa in sicurezza delle falde;
   pare assolutamente blanda e insufficiente agli interpellanti la risposta del Ministro considerata l'attività ultradecennale della raffineria, oltre che la documentazione sopra citata;
   va reso atto che finora non vi è mai stato alcun approfondito studio epidemiologico di parte pubblica –:
   quali siano le iniziative di competenza poste in essere dai Ministri interrogati per conoscere, sul piano ambientale, epidemiologico e sanitario, le reali condizioni del territorio e delle popolazioni che lo abitano;
   quali iniziative, per quanto di competenza, siano state poste in essere affinché Saras-Sarlux garantisca l'assoluto rispetto delle soglie di concentrazione previste dalla normativa vigente;
   quali siano le iniziative di competenza che si intendano porre in essere per mettere in sicurezza l'area, per riparare il danno ambientale e riconoscere un effettivo risarcimento al territorio.
(2-01450) «Piras, Zaratti, Ricciatti, Duranti, Quaranta, Scotto».