• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/DOC.VIII,N ...    premesso che:     nell'ambito di una più ampia rivisitazione del trattamento previdenziale dei deputati cessati dal mandato, è necessario privare di ogni beneficio...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/Doc. VIII, n. 8/035presentato daDI MAIO Luigitesto diMartedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   La Camera,
   premesso che:
    nell'ambito di una più ampia rivisitazione del trattamento previdenziale dei deputati cessati dal mandato, è necessario privare di ogni beneficio pensionistico i deputati cessati dal mandato e condannati, in via definitiva, per taluni reati di particolare gravità sociale;
    ciononostante, l'Ufficio di Presidenza della Camera il 7 maggio 2015 ha approvato la delibera n. 131 gravemente lacunosa, volta alla soppressione parziale dei vitalizi. In particolare, l’«abrogazione» del vitalizio ai condannati per reati di particolare gravità è stato trasformato in mera «sospensione», ovvero «cessazione temporanea». Ai sensi dell'articolo 1, comma 3, di detta delibera infatti, il condannato definitivo, riabilitato (dopo almeno 3 anni dalla condanna), può nuovamente tornare a godere del vitalizio parlamentare. Inoltre, dal novero dei reati non solo è stato escluso l'abuso d'ufficio (articolo 323 c.p.), bensì tutti quelli non colposi che prevedono pene massime fino 6 anni (e non fino a 4 anni, come previsto dal decreto legislativo n. 235 del 2012). Ancora: le misure concrete di revoca (ovvero di sospensione) non sono automatiche, ma debbono «adottarsi» dall'Ufficio di Presidenza, di volta in volta, con il rischio che le maggioranze politiche possano condizionare le relative decisioni soggettive e, da ultimo, i familiari superstiti di parlamentari condannati, deceduti prima dell'entrata in vigore della delibera, continueranno a percepire i vitalizi,

invita, nell'ambito delle rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori

   a valutare l'opportunità di provvedere alla modifica della delibera del 7 maggio 2015 prevedendo:
    l'introduzione del reato di abuso d'ufficio nel novero di quelli la condanna definitiva ai quali inibisce la riscossione del vitalizio parlamentare;
    la cessazione del vitalizio parlamentare per i soggetti condannati in via definitiva a pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni;
    la cessazione del vitalizio in modo automatico, senza ulteriore deliberazione da parte dell'Ufficio di Presidenza della Camera;
    l'abrogazione dell'articolo 1, comma 3, ovvero della possibilità per il condannato riabilitato di poter godere del vitalizio parlamentare;
    l'abrogazione dell'articolo 1, comma 4, al fine di impedire ai familiari superstiti di parlamentari condannati, deceduti prima dell'entrata in vigore della delibera, di continuare a percepire i vitalizi in regime di reversibilità.
9/Doc. VIII, n. 8/35. Luigi Di Maio, Mannino, Fraccaro.