• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03077 MARINELLO - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che: l'Italia è un Paese caratterizzato da fenomeni sempre più intensi e frequenti di dissesto idrogeologico: frane e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03077 presentata da GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO
martedì 2 agosto 2016, seduta n.673

MARINELLO - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che:

l'Italia è un Paese caratterizzato da fenomeni sempre più intensi e frequenti di dissesto idrogeologico: frane e alluvioni provocano ogni anno vittime, feriti, persone evacuate o senzatetto, danni anche irreparabili all'ambiente e al patrimonio culturale, compromettendo gravemente lo sviluppo economico del territorio italiano;

la messa in sicurezza del territorio ha rappresentato un obiettivo prioritario dell'azione del Governo: basti pensare ai vari provvedimenti di questi ultimi 2 anni che hanno riguardato sia la programmazione degli interventi in materia di rischio idrogeologico che le fasi di progettazione ed esecuzione;

il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e successive modifiche e integrazioni, e in particolare l'articolo 7, comma 4, dispone che "Per lo svolgimento di particolari compiti, per il raggiungimento di risultati determinati o per la realizzazione di specifici programmi, il Presidente [del Consiglio dei ministri] istituisce, con proprio decreto, apposite strutture di missione la cui durata temporanea, comunque non superiore a quella del Governo che le ha istituite, è specificata nell'atto istitutivo";

con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2014, ai sensi del citato articolo 7, comma 4, è stata istituita presso il segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture idriche, posta alle dirette dipendenze del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, che si raccorda con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con la finalità di imprimere un'accelerazione all'attuazione degli interventi in materia di dissesto idrogeologico, nonché per lo sviluppo delle infrastrutture idriche;

alla struttura sono demandati, ai sensi dell'art. 2 del decreto citato, compiti di impulso, coordinamento, monitoraggio e controllo in ordine alle funzioni di programmazione, progettazione e realizzazione degli interventi stessi, siano essi di prevenzione o di messa in sicurezza post eventi, con particolare riferimento a quelli previsti negli accordi di programma Stato-Regioni, nonché in tutti gli altri accordi fra pubbliche amministrazioni in cui vi sia allocazione di risorse statali;

la struttura svolge, altresì, compiti di impulso, coordinamento, monitoraggio e controllo in ordine alla corretta, efficace ed efficiente utilizzazione delle risorse attualmente disponibili per le finalità indicate, in base a linee di finanziamento nazionali ed europee, anche presenti nelle contabilità speciali e nei fondi comunque finalizzati ad ovviare al dissesto idrogeologico e alla realizzazione degli interventi;

ai sensi del medesimo decreto è previsto che, per l'espletamento di tutte le attività, la struttura si avvalga della collaborazione dei competenti uffici del Ministeri delle infrastrutture e dell'ambiente e delle strutture e degli uffici delle amministrazioni periferiche dello Stato e che attraverso accordi istituzionali possa avvalersi di uffici dell'amministrazione regionale, dei Comuni e dei consorzi di bonifica, e che attraverso la stipula di apposite convenzioni possa avvalersi di società a totale capitale pubblico, di società controllate dai ministeri e delle università;

con il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, e in particolare con l'art. 7, sono state fissate "misure urgenti per la mitigazione del dissesto idrogeologico": la responsabilità nell'attuazione di qualunque intervento in materia di rischio idrogeologico è stata attribuita ai presidenti di Regione in qualità di commissari di Governo contro il dissesto idrogeologico con tutti i poteri e le modalità già previste precedentemente;

prevede, altresì, ai commi 8 e 9 che "Al fine di fronteggiare le situazioni di criticità ambientale delle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione, previa istruttoria del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con la Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico appositamente istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è assegnata alle Regioni, la somma complessiva di 110 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2007-2013 per interventi di sistemazione idraulica dei corsi d'acqua" e che "La struttura di missione di cui al comma 8 opera di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (...) nelle attività pianificatorie, istruttorie e di ripartizione delle risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione degli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico",

si chiede di sapere:

se gli strumenti messi in campo dal 2014 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, anche attraverso l'istituzione della "Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture idriche" al fine di supportare la realizzazione degli interventi in materia di rischio idrogeologico, abbiano prodotto l'accelerazione auspicata nella realizzazione delle attività e degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel nostro Paese e abbiano favorito l'adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione degli agglomerati urbani, anche al fine di superare le varie procedure di infrazione pendenti nel settore;

quali siano i risultati ad oggi ottenuti grazie all'azione della struttura di missione e quali dati evidenzino la correlazione diretta tra l'attività di impulso e coordinamento esercitata e la realizzazione degli interventi;

se l'attività di coordinamento esercitata dalla struttura di missione nelle attività pianificatorie, istruttorie e di ripartizione delle risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione degli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico abbia favorito il concerto tra le amministrazioni competenti o rischi piuttosto di determinare una sovrapposizione di competenze tra amministrazioni dello Stato e Regioni sulle tematiche del rischio idrogeologico sia in fase programmatica che in fase attuativa;

quale sia il contributo effettivo della struttura di missione nelle fasi di programmazione degli interventi, tenendo conto che "gli interventi sono individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare" e che la loro individuazione è effettuata sulla base dei criteri stabiliti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 e deve essere coerente con il quadro più aggiornato della pericolosità, quale emerge dagli strumenti di pianificazione approvati (piani di gestione del rischio di alluvioni e piani di assetto idrogeologico);

quali iniziative e attività di impulso abbia assunto in questi 2 anni la struttura di missione per lo sviluppo delle infrastrutture idriche e quali siano i risultati raggiunti;

quali siano i costi di funzionamento della struttura e su quali capitoli di bilancio gravino, quali siano gli avvalimenti e le collaborazioni attivate dalla stessa, con i relativi costi.

(3-03077)