• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00616 PEZZOPANE, FAVERO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che: dal 1° gennaio 2014 sono scattati i rincari delle tariffe autostradali approvati con decreti...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00616 presentata da STEFANIA PEZZOPANE
giovedì 9 gennaio 2014, seduta n.163

PEZZOPANE, FAVERO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

dal 1° gennaio 2014 sono scattati i rincari delle tariffe autostradali approvati con decreti interministeriali dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze con aumenti diversificati;

a fronte di un aumento medio del 3,9 per cento come riportano i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture, le tratte autostradali abruzzesi A24 e A25, gestite dalla società Autostrada dei parchi SpA, costano l'8,28 per cento in più; risulta il rincaro più alto di tutta la rete autostradale nazionale che, per giunta, viene applicato a una delle tratte già più costose e meno servite in Italia;

sulle due tratte autostradali, ovvero L'Aquila-Roma e la diramazione per Pescara si arriverà a pagare, a seconda del casello di ingresso e di uscita, tra i 10,90 e i 13,40 euro. Un balzello eccessivo, anche in considerazione della difficile crisi economica che il nostro Paese sta attraversando, che ricadrà soprattutto sui numerosi pendolari che quotidianamente si spostano lungo tale asse viario per motivi di lavoro e di studio non potendo contare su un'efficiente servizio ferroviario, viste le pessime condizioni della rete ferroviaria;

considerato che come si evidenzia in una nota del Ministero gli incrementi dei pedaggi autostradali "lievemente superiori alla media sono stati comunque riconosciuti a quei concessionari impegnati nella realizzazione di opere di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese",

si chiede di sapere:

per quale ragione si consenta un aumento diversificato dei pedaggi autostradali e per quale motivo rispetto ad un aumento medio nazionale del 3,9 per cento in Abruzzo si sia raggiunto il picco dell'8,28 per cento;

quali siano "gli interventi di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese" tali da dover giustificare un rincaro pari all'8,28 per cento sulle autostrade abruzzesi;

se gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in corso sulle tratte in questione non rientrino tra gli obblighi del concessionario;

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno ed urgente ritirare il provvedimento che ancora una volta penalizza l'Abruzzo e rivedere le tariffe sulla base della reale offerta dei servizi;

se non ritenga opportuno intervenire per far sì che sui pedaggi autostradali vengano previsti sconti o abbonamenti per i tanti pendolari che quotidianamente si spostano lungo la rete autostradale per motivi di lavoro e studio.

(3-00616)