• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01465 MANCONI - Al Ministro della giustizia - Premesso che: in seguito alla morte di Giuseppe Uva, avvenuta a Varese il 14 giugno 2008, presso l'ospedale di Circolo dopo aver trascorso la...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01465 presentata da LUIGI MANCONI
giovedì 9 gennaio 2014, seduta n.163

MANCONI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

in seguito alla morte di Giuseppe Uva, avvenuta a Varese il 14 giugno 2008, presso l'ospedale di Circolo dopo aver trascorso la notte all'interno della caserma dei Carabinieri, il signor Alberto Biggiogero ha inoltrato una denuncia formale e circostanziata con la quale venivano mosse gravi accuse nei confronti di numerosi esponenti delle forze dell'ordine, carabinieri e poliziotti;

i pubblici ministeri titolari dell'inchiesta successivamente aperta per tali accadimenti avrebbero deliberatamente omesso di assumere la deposizione del signor Biggiogero nonostante le numerose sollecitazioni che da più parti venivano effettuate e gli inviti formalmente avanzati da diversi magistrati che, a vario titolo, si sono occupati della vicenda;

soltanto il 26 novembre 2013, dopo oltre 5 anni dalla scomparsa di Giuseppe Uva, i due pubblici ministeri titolari hanno provveduto a convocare il signor Biggiogero per sentirlo sui fatti a sua conoscenza e dei quali aveva, 5 anni prima, fatto denuncia e ciò solo dopo la chiusura dell'ispezione ministeriale eseguita nei confronti del pubblico ministero Agostino Abate ed esitata con la promozione, da parte del Ministro in indirizzo, di un'azione disciplinare a fronte dei comportamenti tenuti durante la fase delle indagini preliminari;

a quanto consta all'interrogante, l'interrogatorio del teste Alberto Biggiogero si sarebbe protratto per circa 4 ore; il testimone sarebbe stato ripetutamente fatto oggetto di mortificazione con offensivi riferimenti al suo stato di salute risalente a numerosi anni precedenti la morte di Giuseppe Uva; sarebbe stato privato della libertà di riferire sulle circostanze sulle quali era chiamato a deporre attraverso atteggiamenti intimidatori, verbalmente aggressivi, financo offensivi la stessa dignità della sua persona e, infine, sarebbe stato minacciato di arresto nel caso in cui avesse confermato la ricostruzione dei fatti effettuata in denuncia, inducendolo così a mutarla o a rettificarla,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno attivare i propri poteri ispettivi anche al fine di dissipare ogni possibile dubbio circa eventuali violazioni di leggi e di regolamenti, anche con riferimento ai fatti e alle ricostruzioni di cui in premessa.

(4-01465)