• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/14005    il Nuovo Zuccherificio del Molise srl, operante nel settore della produzione saccarifera con un organico complessivo di 79 unità lavorative, ha in essere un contratto di affitto di ramo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14005presentato daVENITTELLI Lauratesto diMercoledì 3 agosto 2016, seduta n. 667

   VENITTELLI, GINOBLE, PAOLA BOLDRINI, IACONO, ROSTELLATO, RAGOSTA, FUSILLI, BURTONE, D'INCECCO, OLIVERIO, MONTRONI, SCUVERA, ERMINI, CARRA, GINEFRA, LAURICELLA, DALLAI, FALCONE, FAMIGLIETTI, LUCIANO AGOSTINI, BARGERO, FERRARI, MORETTO, PETRINI, DONATI, MONGIELLO, ROMANINI, BATTAGLIA, RIBAUDO, ZARDINI, ZANIN, MAZZOLI, LODOLINI, COVELLO, CAPOZZOLO, CRIVELLARI e CASELLATO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il Nuovo Zuccherificio del Molise srl, operante nel settore della produzione saccarifera con un organico complessivo di 79 unità lavorative, ha in essere un contratto di affitto di ramo d'azienda con lo Zuccherificio del Molise spa società dichiarata fallita nel maggio 2015 e ha attivato in data 10 agosto 2015 la procedura consultiva prevista dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2000, ai fini della presentazione della richiesta di concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 223 del 1991;
   ad oggi, risulta sempre più a rischio il futuro dello Zuccherificio del Molise, in bilico tra un nuovo bando di vendita e una campagna saccarifera per il 2016 di cui ancora non si conosce la portata e l'obiettivo, considerando che si tratta dell'ultima che verrà realizzata con il sistema delle quote. In mezzo a tutto questo, si trovano i dipendenti dello Zuccherificio, ridotti a sessantatré, sui quali incombe un futuro lavorativo incerto e una cassa integrazione in scadenza il 16 agosto 2016 e sulla quale, al momento, non vi è alcuna garanzia di proroga;
   con il decreto n. 95075 del 25 marzo 2016, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, ha definito ai sensi dell'articolo 21, comma 4, del decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 148, i criteri per l'accesso ad un ulteriore periodo di integrazione salariale straordinaria da concedersi qualora all'esito di un programma di crisi aziendale, l'impresa cessi l'attività produttiva e proponga concrete prospettive di rapida cessione d'azienda stessa e il conseguente riassorbimento del personale;
   il riferimento normativo è l'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 148 del 2015, il quale dispone che «in deroga agli articoli 4, comma 1, e 22, comma 2, entro il limite di spesa di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, può essere autorizzato, sino a un limite massimo rispettivamente di dodici, nove e sei mesi e previo accordo stipulato in sede governativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche in presenza del Ministero dello sviluppo economico, un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria qualora all'esito del programma di crisi aziendale di cui al comma 3, l'impresa cessi l'attività produttiva e sussistano concrete prospettive di rapida cessione dell'azienda e di un conseguente riassorbimento occupazionale –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto descritto in premessa e se non ritengano di dover intervenire al fine di attivare un tavolo istituzionale con le parti interessate e addivenire ad un accordo volto a garantire sia la ripresa di un settore fondamentale per quell'agricoltura produttiva che ancora resiste, sia l'applicazione della normativa vigente in materia di proroga della cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendali. (4-14005)