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Atto a cui si riferisce:
C.1/00314 [Sfiducia De Girolamo]



Atto Camera

Mozione di sfiducia 1-00314presentato daD'INCÀ Federicotesto diMercoledì 15 gennaio 2014, seduta n. 152

La Camera,
premesso che:
un Ministro, figura chiave della compagine governativa ed elemento di equilibrio politico nei rapporti con tutte le forze parlamentari, deve, non solo essere, ma anche apparire trasparente rispetto ai propri atti, ai propri impegni ed ai propri comportamenti;
ogni Ministro, nell'assunzione dell'incarico per cui è chiamato ad operare, avrebbe l'obbligo di riconoscenza della propria integrità morale, al fine di non determinare, lungo il cammino al servizio della Nazione, situazioni che ne offuscherebbero la trasparenza d'immagine causando ulteriore sfiducia ed allontanamento dei cittadini dalla politica;
da notizie di stampa de Il Fatto Quotidiano del 4 gennaio 2014 risulta che l'attuale Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Onorevole De Girolamo, nel mese di luglio 2012 si sia resa complice di fatti gravemente dannosi a questo Governo per la mancanza di rispetto della moralità e dell'onestà, elementi fondanti ed imprescindibili della fiducia da parte dei cittadini italiani;
da quanto emerge nelle intercettazioni telefoniche fornite dall'ex direttore dell'Asl di Benevento, Felice Pisapia, pubblicate da Il Fatto Quotidiano in data 4 gennaio 2014, il Ministro De Girolamo, all'epoca dei fatti deputata in forza PDL, avrebbe influenzato, in diversi incontri con i vertici dell'Asl, ed orientato:
l'affidamento milionario per il servizio 118;
l'ubicazione di presidi e strutture dell'Asl;
i «controlli ad hoc» in strutture ospedaliere guidate da persone a Lei non gradite;
per quanto attiene all'appalto milionario del 118 di Benevento sembrerebbe dalle intercettazioni che una società gradita al «direttorio politico–partitico» come lo ha definito il Gip dell'indagine sulla Asl di Benevento, sarebbe stata favorita, mentre un'altra sgradita è stata penalizzata con pagamenti ritardati;
dalle trascrizioni dell'informativa della Guardia di finanza del 12 dicembre scorso che il giornale Il Fatto ha pubblicato integralmente si può leggere che il Ministro De Girolamo, parlando con due collaboratori il giornalista Luigi Barone e l'avvocato Giacomo Papa, suo vicecapo gabinetto al Ministero, e il direttore generale della Asl Michele Rossi, ancora in carica, e Felice Pisapia soggetto a provvedimento restrittivo, chiede se sia possibile procedere ad affidamento diretto per il 118 di un appalto triennale per il valore di 12 milioni di euro. Il Pisapia dichiara anche che si rifiutò di passare, in anticipo, al Dott. Papa, ora vicecapo gabinetto al Ministero delle politiche agricole, il capitolato di appalto;
sulla base dell'informativa della Guardia di finanza del 12 dicembre 2013 il pubblico ministero di Benevento Giovanni Tartaglia dispose il provvedimento restrittivo per il dottor Pisapia e chiese alla Guardia di finanza di accertare se nelle conversazioni intercettate siano ravvisabili reati;
seppur non indagata, la De Girolamo, è presente nelle registrazioni depositate nell'ambito di una inchiesta per truffa e peculato per centinaia di migliaia di euro sottratti dalle casse dell'azienda sanitaria a favore di alcuni imprenditori;
sarebbe evidente che l'intenzione della De Girolamo e dei suoi interlocutori non era di rendere più efficiente il funzionamento della macchina della sanità pubblica nel nome dell'interesse collettivo, ma la preoccupazione principale era quella di premiare gli amici e gli amici degli amici;
nei nastri registrati il 30 luglio 2012 la De Girolamo, tra l'altro, avrebbe usato, rivolgendosi a Michele Rossi (Manager dell'Asl), frasi del genere (letteralmente trascritte): «Michè, scusami, al Fatebenefratelli facciamo capire che un minimo di comando ce l'abbiamo. Altrimenti mi creano coppetielli con questa storia. Mandagli i controlli e vaff....!... Io non mi permetto di farlo, però ad essere presa per culo da Carrozza, quando poi gli ho dato tanta disponibilità ogni volta che mi hanno chiesto, Miché». (Il dottor Giovanni Carrozza è il direttore amministrativo dell'ospedale Sacro Cuore di Gesù – Fatebenefratelli);
queste affermazioni sarebbero solo la continuazione di quanto era già avvenuto una settimana prima, quando la De Girolamo avrebbe tentato palesemente di influenzare gli affidamenti per il servizio 118, cercando di evitare l'uso di una pubblica gara per l'aggiudicazione dell'appalto, ma tentando la strada dell'affidamento diretto per «bypassare» – testuali parole così riportate dal quotidiano – «la gara pubblica» che non le avrebbe consentito, probabilmente, un diretto controllo dell'esito;
è interessante, in particolare in relazione alle vicende del servizio 118 reso, sembrerebbe, con enormi difficoltà di gestione create, certamente, da errate decisioni ai vertici dell'ente; infatti sarebbe proprio di questi ultimi giorni un comunicato con cui i sindacati dei lavoratori proclamano uno sciopero per protestare contro la mancanza di rispetto degli impegni assunti dal direttore generale dell'Asl, dottor Michele Rossi;
«In merito» – scrivono le parti sociali – «riteniamo fondamentale il puntuale rispetto delle clausole di garanzie riguardanti il mantenimento dei livelli occupazionali e stipendiali previsti dal punto 7.2 del capitolato di appalto per i suddetti lavoratori in relazione al cambio di appalto in essere e disposto a seguito dell'aggiudicazione alla Confederazione Nazionale delle Misericordie di gara avvenuta con delibera Asl di Benevento n. 122 del 14 giugno 2013. Ci preme rimarcare che: non sono stati mantenuti dal direttore generale dell'Asl gli impegni assunti sia in sede Prefettizia in data 24 ottobre in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali, retributivi e normativi in favore dei lavoratori e confermati in data 22 novembre 2013 nel corso di apposito incontro che aveva portato alla sospensione della procedura di passaggio di cantiere tra gli attuali gestori e la subentrante Confederazione Nazionale delle Misericordie»;
Il Fatto Quotidiano fa riferimento anche alle registrazioni inerenti le importanti decisioni sull'ubicazione dell'ufficio territoriale dell'Asl. «Dove dovremmo metterlo?», si chiese la futura ministra, «a Sant'Agata che Valentino (il sindaco del Partito democratico) è uno str.....? Cioè, non è nemmeno venuto da me»;
sempre secondo la versione de Il Fatto Quotidiano, il veto su collocare una struttura a Forchia: «Preferisco darlo a uno del Pd che ci vado a chiedere 100 voti»;
il fatto che un Ministro, che all'epoca dei fatti, in qualità di deputato della Repubblica italiana, abbia tentato in maniera inconfutabile di imporre la sua posizione politica per influenzare decisioni così importanti per l'aspetto della salute pubblica, per il funzionamento trasparente della macchina pubblica, getta un'ombra indelebile sulla sua figura istituzionale da un punto di vista etico, morale e politico;
per i motivi esposti in premessa:
visti gli articoli 28 e 94 della Costituzione, l'articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati;
esprime sfiducia al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo e lo impegna a rassegnare le immediate dimissioni.
(1-00314) «D'Incà, Silvia Giordano, Lupo, Brescia, Nuti, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brugnerotto, Businarolo, Busto, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Catalano, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Daga, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, De Rosa, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Mannino, Mantero, Marzana, Micillo, Mucci, Nesci, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Segoni, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Tacconi, Terzoni, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa, Zolezzi».