• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03173 da diversi organi di stampa si apprende la vicenda della dottoressa Barbara Balanzoni, che in qualità di ufficiale medico ha prestato servizio nella Riserva selezionata presso il ROLE 1 della...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03173presentato daBASILIO Tatianatesto diGiovedì 16 gennaio 2014, seduta n. 153

BASILIO, CORDA, RIZZO, PAOLO BERNINI, FRUSONE, ARTINI, TOFALO, CHIMIENTI, LUPO, BENEDETTI, CRISTIAN IANNUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, TACCONI, DEL GROSSO, GRANDE, SPADONI, DI BATTISTA, MANLIO DI STEFANO, BRESCIA e DALL'OSSO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
da diversi organi di stampa si apprende la vicenda della dottoressa Barbara Balanzoni, che in qualità di ufficiale medico ha prestato servizio nella Riserva selezionata presso il ROLE 1 della base militare italiana «Villaggio Italia» in Kosovo e che verrà processata il 7 febbraio 2014 – sempre secondo gli organi di stampa – con l'accusa di disobbedienza aggravata e continuata;
il 23 dicembre 2013 l'ufficio stampa del Ministero della difesa diramava un comunicato dal titolo «Tenente Barbara Balanzoni. Precisazioni». In esso si legge: «in merito ai recenti articoli di stampa relativi all'imminente processo a carico di Barbara Balanzoni, Ufficiale della Riserva Selezionata e alle presunte ragioni del suo rinvio a giudizio, si precisa che le imputazioni contestate al succitato Ufficiale riguardano i reati di “diffamazione e ingiuria aggravata e continuata” nei confronti di inferiori gerarchici. Non risultano, allo stato, altri addebiti contestati alla militare, di qualsivoglia natura. Titolare del procedimento è la Procura Militare di Roma; il processo sarà celebrato il 7 febbraio 2014 presso il Tribunale Militare di Roma»;
i fatti dal quale nasce questo rinvio a giudizio del tenente Balanzoni sembrano essere imputabili esclusivamente ad un suo sensibile e tempestivo intervento per salvare una gatta rifugiatasi sotto una struttura prefabbricata in un'area riservata del compound italiano;
il gesto, sarebbe contrario al regolamento ed è stato inopinatamente punito con cinque giorni di consegna e risulta fra i capi di accusa di cui dovrà rispondere al processo militare che la vede imputata;
al riguardo l'articolo 1361 del Codice dell'ordinamento militare che disciplina la sanzione della consegna appare formulato in maniera generica in quanto, nell'affermare che sono punite le violazione dei doveri diversi da quelli previsti dall'articolo 751 del regolamento, attribuisce una eccessiva discrezionalità nella valutazione delle singole condotte, in contrasto con il principio di tipicità che deve caratterizzare non solo le norme penali ma anche le norme che prevedono l'applicazione di sanzioni disciplinari;
piuttosto, il comportamento in concreto tenuto dalla dottoressa Balanzoni appare conforme alle norme di comportamento e di servizio previste dal Capo II, sezione I, del Codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010) che, tra l'altro, all'articolo 732, impone al militare di tenere in ogni circostanza una condotta esemplare a salvaguardia del prestigio delle Forze armate e di prestare soccorso a chiunque versi in pericolo o abbisogni di aiuto;
la dottoressa Balanzoni aveva mostrato già in precedenza la sua sensibilità mettendo in contatto l'Esercito Italiano e l'Ente nazionale protezione animali, contribuendo così alla salvezza e all'adozione di diversi animali nelle zone in cui le nostre truppe erano impegnate in missioni di pace, in Kosovo e in Afghanistan, con un'azione che ha contribuito a dare lustro e risonanza internazionale all'azione delle nostre Forze armate –:
se il Ministro non ritenga necessario assumere iniziative dirette ad apportare le necessarie modifiche normative anche al fine di evitare che vengano sanzionati comportamenti di personale militare finalizzati a soccorrere animali anche in considerazione che l'Italia ha aderito al Trattato di Lisbona che, all'articolo 13, definisce gli animali come «esseri senzienti»;
se non intenda riconoscere, altresì, il valore del gesto della dottoressa Balanzoni che ha contribuito a dare rilievo all'azione e all'immagine dell'Esercito italiano quale ambasciatore di pace nelle missioni internazionali. (4-03173)