• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/14110    la legge n. 107 del 2015, cosiddetta «Buona scuola», ha previsto che il trasferimento dei docenti avvenga in quattro fasi denominate A, B, C, e D. In estrema sintesi, la prima fase...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14110presentato daMINARDO Antoninotesto diLunedì 12 settembre 2016, seduta n. 670

   MINARDO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   la legge n. 107 del 2015, cosiddetta «Buona scuola», ha previsto che il trasferimento dei docenti avvenga in quattro fasi denominate A, B, C, e D. In estrema sintesi, la prima fase concerne i vecchi assunti che continuano a richiedere il trasferimento in una o più scuole, ma solo all'interno della provincia in cui si trovano. Le altre tre fasi riguardavano i nuovi assunti 2015/2016 con il piano previsto dalla citata legge e coloro che vogliono cambiare regione, circa 100 mila insegnanti, una parte dei quali andrà a finire negli ambiti territoriali a disposizione dei dirigenti scolastici per la chiamata diretta. I neoassunti citati attendevano quindi la loro sede definitiva: uno dei 319 ambiti territoriali in cui è stato suddiviso il territorio nazionale;
   ciò ha determinato che molti insegnanti, anche in età avanzata e con problemi familiari, residenti nelle regioni del Sud d'Italia siano costretti a svolgere la loro attività nel Settentrione del nostro Paese, lasciando le proprie famiglie con gravi disagi personali;
   tra l'altro si sono verificate delle disfunzioni nel sistema informatico del Ministero nella gestione contemporanea di migliaia di domande di trasferimento. Infatti i trasferimenti della scuola dell'infanzia e della primaria, che si dovevano effettuare per il 26 luglio 2016, sono slittati;
   occorre, inoltre, chiarire la questione delle assegnazioni provvisorie in Sicilia che, da notizie apprese dalla stampa, permette ai docenti di poter accedere alle classi di concorso per il sostegno. Infatti è necessario sapere con esattezza quali siano i criteri e quante persone possano accedere a questi contratti nella regione Sicilia;
   sembra che questi posti siano quasi tutti a Catania ed a Palermo a fronte di un numero esiguo di posti disponibili nelle province di Ragusa e di Enna. A ciò si aggiungerebbe la mancata possibilità di richiedere l'assegnazione in altra provincia della stessa regione;
   ciò comporta un'evidente penalizzazione, per quanto riguarda l'assegnazione dei docenti di sostegno, delle province più piccole –:
   se non si ritenga indispensabile assumere iniziative per rivedere i criteri contenuti nella legge cosiddetta della «Buona Scuola» al fine di operare l'assegnazione delle cattedre in modo congruo e al fine di non penalizzare i docenti del Mezzogiorno costretti ad allontanarsi dalle proprie famiglie per poter svolgere la loro attività professionale;
   quali siano i criteri di assegnazione degli insegnanti di sostegno in Sicilia visto che probabilmente, da quanto appreso dalla stampa, verranno penalizzate le province di Ragusa e di Enna. (4-14110)