• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/14197    in un articolo del direttore Paolo Pollichieni, apparso il 15 febbraio 2016 sul portale web dell'agenzia giornalistica « Il Velino», si riporta che Giuseppe Scopelliti, ex presidente...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14197presentato daNESCI Dalilatesto diMercoledì 14 settembre 2016, seduta n. 672

   NESCI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in un articolo del direttore Paolo Pollichieni, apparso il 15 febbraio 2016 sul portale web dell'agenzia giornalistica « Il Velino», si riporta che Giuseppe Scopelliti, ex presidente della regione Calabria, ha la scorta di Stato per la sua incolumità;
   lo stesso Scopelliti è stato condannato in primo grado a sei anni, nell'anno 2014, e interdetto perpetuamente dai pubblici uffici, per il tribunale di Reggio Calabria avendo commesso i reati di abuso di ufficio e falso;
   il decreto-legge 6 maggio 2002, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2002, n. 133, prevede, all'articolo 3, una commissione consultiva per l'adozione delle misure di sicurezza personale, che si esprime «sull'adozione, la modifica e la revoca delle misure di protezione e di vigilanza»;
   la riferita fonte dell'ordinamento prevede tra l'altro, all'articolo 5, comma 1, che presso «gli Uffici territoriali del Governo, nell'ambito del Gabinetto, opera un ufficio per la sicurezza personale, con compiti di raccolta ed analisi preliminare delle informazioni relative a situazioni personali a rischio, comunque acquisite a livello locale, nonché di raccordo informativo con l'UCIS e con gli altri uffici interessati»;
   al comma secondo del citato articolo 5, è stabilito che, per le esigenze di cui al comma precedente, il prefetto territorialmente competente «convoca e presiede apposite riunioni di coordinamento»;
   sul portale web blitzquotidiano.it si riporta, in un articolo del 13 luglio parte un servizio del giornalista Carlo Macrì, pubblicato su « Il Corriere della Sera», nel quale si legge che «nelle 2.056 pagine dell'ordinanza viene anche citato l'episodio dell'esplosivo ritrovato nel 2002 nel bagno del Comune di Reggio Calabria, destinato all'allora sindaco Giuseppe Scopelliti», che «per il procuratore Cafiero de Raho» fu «una messa in scena costruita anche con l'apporto dei servizi segreti, perché Scopelliti doveva apparire come una persona in contrasto con la ‘ndrangheta locale»;
   da notizie stampa si apprende che, nell'ambito dell'inchiesta di cui si tratta, l'ex sottosegretario alla presidenza della regione Calabria, Alberto Sarra, avrebbe tirato in ballo proprio Scopelliti difendendosi dall'accusa di essere coinvolto in una cupola di potere capace, con la ‘ndrangheta, di condizionare le elezioni e di drenare finanziamenti pubblici a vantaggio di sodalizi criminali;
   gli elementi riassunti sono sufficienti, a parere dall'interrogante, per una nuova valutazione, secondo quanto previsto dalla summenzionata legge, in merito alla scorta di cui beneficia l'ex governatore della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, dopo la condanna rimediata candidatosi a occupare un posto al parlamento europeo per il partito Ncd, lo stesso del Ministro dell'interno in carica;
   vale ricordare che per il testimone di giustizia Rocco Mangiardi, di Lamezia Terme (Cosenza) – il cui contributo effettivo allo Stato (di diritto) si è rivelato significativo e al momento ben diverso rispetto a quello reso dal condannato in primo grado Scopelliti, che ha fatto ricorso in appello – è stato previsto il ripristino dell'auto della scorta almeno sino al 31 dicembre prossimo, il che a parere dell'interrogante suona ancora come una beffa e disincentiva le testimonianze di giustizia, specie se vi sono sproporzioni, di là dagli aspetti burocratici specifici, come quella testé rammentata –:
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per verificare se vi siano effettivamente elementi di rischio che comportino il mantenimento della scorta per il citato ex presidente della regione Calabria e per garantire al Mangiardi la sicurezza e l'incolumità personale cui abbisogna. (4-14197)